Lungo la rotta tracciata da Magellano gli infermieri al servizio del territorio

Magellano, così hanno chiamato il progetto. Proprio in onore e a memoria del famoso esploratore portoghese che per primo circumnavigò l’America Latina. E si può certamente sostenere che l’idea sia ambiziosa tanto quanto lo era il navigatore del ‘500 che cercava una nuova via per i commerci del suo Paese. Eh sì, perché pur nascendo per rispondere al bisogno di mobilità internazionale degli atenei dell’America Latina, alla lunga, potrebbe contribuire a risolvere il problema sempre più crescente di carenza di infermieri che abbiamo in Italia, e in particolare nel nostro territorio varesino, considerata l’attrattività lavorativa -o forse meglio dire la fuga degli infermieri italiani- che offe oggi la vicina Svizzera.
In sostanza, ne abbiamo già parlato in uno scorso numero del nostro giornale, la ASST Sette Laghi di Varese, per fronteggiare la mancanza di infermieri in territorio lombardo, ha emesso un bando per il soggiorno e la formazione di un gruppo laureati in scienze infermieristiche del Sudamerica, che sono stati assunti nell’ospedale varesino. Un network di partner convinti del progetto si è subito unito per sostenerlo e, tra questi, anche la nostra Bcc, che ha contributo aprendo da subito un conto corrente ai laureati sudamericani e concedendo loro il fido necessario per iniziare ad operare finanziariamente in Italia. Il nostro istituto ha quindi giocato un ruolo fondamentale, unitamente al permesso di soggiorno e a tutte le incombenze amministrativo-burocratiche gestite dalla prefettura di Varese, per consentire la rapida ed efficace riuscita del progetto.
Così, da novembre 2023, i primi undici infermieri dal Sudamerica sono arrivati e hanno “preso servizio”, grazie all’apporto della cooperativa Gulliver di Varese, da sempre impegnata in attività solidaristiche a favore dei più deboli, che ha messo a diposizione le risorse materiali, la struttura e le competenze professionali necessarie per organizzare l’accoglienza e il corso di formazione. Il Gulliver, ente accreditato presso la Regione Lombardia come ente formativo, ha infatti partecipato al bando, aggiudicandoselo, e questo, proprio come dice il suo presidente Emilio Curtò, «Non per valutazioni di tipo mercantile, ma per l’alto valore sociale del progetto. Per dare un sostegno a chi soffre, persone anziane e ammalati, coerentemente con la missione che da quasi quarant’anni svolgiamo nel territorio varesino».
Quindi, come si dice: “Buona la prima” per gli infermieri sudamericani in servizio a Varese, tanto che l’ASST Sette Laghi, dopo aver definito “bilancio incoraggiante” i primi tre mesi di servizio degli undici infermieri sudamericani, è decisa a replicare la sperimentazione, che rappresenta un unicum in Lombardia, con un secondo gruppo di infermieri (sette, questa volta) che è stato selezionato lo scorso 15 marzo.
Il direttore generale di ASST Sette Laghi, Giuseppe Micale, tira le somme affermando che «L’esperienza con il primo gruppo di infermieri sudamericani ha dato buoni risultati: ad eccezione di un paio di situazioni un po’ critiche, gli infermieri hanno dimostrato non solo un livello di competenze sovrapponibili a quella dei colleghi italiani, ma anche grande spirito di adattamento e senso di responsabilità. Tengo a ringraziare i colleghi che li hanno accolti e quelli che li hanno aiutati a perfezionare la loro formazione in Italia: non era scontato riscontrare questa collaborazione e questo clima di fiducia. I nostri professionisti hanno capito che stiamo cercando di superare questa fase difficile per la sanità, che stiamo dando il massimo per assumere rinforzi e che questa iniziativa è una via ulteriore per reclutarli, sempre con attenzione alla sicurezza e alle competenze».
L’ASST Sette Laghi ha quindi operato la selezione del secondo gruppo, svoltisi online, e dalla quale sono risultati idonei 7 infermieri, 3 donne e 4 uomini, tutti provenienti dal Paraguay, che hanno presentato domanda di partecipazione alla selezione dedicata ad infermieri stranieri per l’assunzione a tempo determinato. I sette infermieri sono in possesso di una qualifica professionale conseguita all’estero che, ai sensi della normativa vigente, permette di esercitare, in via temporanea, la professione infermieristica in Italia fino a tutto il 2025.
L’arrivo di questi infermieri è ancora una volta il frutto di un vero lavoro di squadra, di una intensa collaborazione tra tanti soggetti e istituzioni: dal comune di Varese, alla Prefettura di Varese per il percorso di regolarizzazione dei nuovi arrivati, alla cooperativa sociale Gulliver, presso la quale frequenteranno un corso di formazione specifico della durata di un mese, all’ufficio scolastico provinciale e al centro provinciale per l’istruzione degli adulti, che hanno contribuito alla formazione.
Come dice il direttore di ASST Sette Laghi, «La sanità sta attraversando una fase complessa, a causa della difficoltà a reperire personale. Siamo molto impegnati su questo fronte e, accanto al grande sforzo per assumere professionisti, abbiamo introdotto una via sperimentale che l’assessorato al Welfare della Regione Lombardia ha assunto a paradigma: il reclutamento di infermieri sudamericani. Lo stato è una grande squadra, chi svolge il mio ruolo lo sa bene, e questa squadra deve essere ancora più coesa nell’affrontare le criticità nell’interesse dei cittadini»
È proprio per tali ragioni che, anche in questo secondo percorso, la nostra Bcc c’è. «Vogliamo essere in prima linea anche nella tutela della salute delle persone -sottolinea il nostro presidente, Roberto Scazzosi-. Già organizziamo molti momenti di prevenzione sul territorio e, nell’ottica di sostenere per quanto possibile il nostro sistema sanitario e i nostri ospedali, in questo frangente ci siamo attivati per agevolare l’ingresso in corsia di un piccolo gruppo di infermieri stranieri, data la carenza sul mercato del lavoro di queste professionalità che sono essenziali per la cura delle nostre persone».
E concretamente lo abbiamo fatto alla nostra maniera, ha spiegato Roberto Gentilomo, responsabile Area mercato, alla conferenza stampa di presentazione del progetto (nella foto): «Abbiamo aiutato i nuovi infermieri concretamente. Oltre ad aprire un conto corrente a ognuno di loro, condizione necessaria richiesta dalla legge per poter lavorare in Italia, abbiamo anche organizzato una sessione di educazione finanziaria in filiale a Varese. Abbiamo illustrato il funzionamento del conto in Italia, delle nostre applicazioni bancarie, dell’home banking e fornito tutte le informazioni utili per potersi muovere all’interno del nostro territorio e soddisfare le loro micro-esigenze finanziarie. Nei fatti li abbiamo accompagnati ed aiutati a espletare i passaggi burocratici di tutta una serie di piccole e grandi incombenze. Del resto, arrivavano da un Paese in cui le procedure sono diverse da quelle che hanno trovato qui da noi e, grazie alle informazioni e al supporto fornito, siamo riusciti a velocizzare il loro ingresso in servizio e, ne sono certo, a farli sentire ben accolti nel nostro territorio».
Magellano non avrebbe mai potuto immaginare che, sulla rotta da lui scoperta, ma all’incontrario, cinquecento anni dopo, persone da mondi così lontani sarebbero venute ad aiutare noi.
Simone Mantovani

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