Ecco il nuovo comitato di direzione strategie di crescita per il territorio

«Abbattiamo le distanze», questo il titolo dell’incontro che si è tenuto lo scorso ottobre tra i nuovi vertici direzionali della nostra banca e i dipendenti. Scelta l’anfiteatro Santuccio di Varese a dimostrazione, anche visiva, della rinnovata volontà di coesione e unità di intenti

A pochi mesi dalla sua nomina a direttore generale e dopo aver riorganizzato il comitato di direzione, Roberto Solbiati, affiancato dal vice Annibale Bernasconi e dagli altri quattro manager aziendali, ha incontrato i dipendenti della nostra banca per presentare la sua squadra e illustrare la vision strategica di sviluppo del nostro istituto. Già nel titolo dell’incontro, «Abbattiamo le distanze», era contenuta la prima direttrice di marcia: maggiore coesione tra la sede centrale e le filiali periferiche, tra la dirigenza e tutti i collaboratori della banca. «Così abbiamo voluto organizzare il meeting in un anfiteatro (quello del teatro Santuccio di Varese, ndr) per dare anche visivamente e fisicamente l’idea dell’abbattimento delle distanze tra di noi: perché abbattendo le barriere e annullando le distanze ci si avvicina gli uni agli altri. O, almeno, ci si sforza di farlo», spiega il direttore generale. Un segnale dato con forza e convinzione e ribadito nel modo di pesentarsi dei componenti della squadra di direzione che, nel ragionare attorno ai suggerimenti e agli spunti di management racchiusi nel manga “Le avventure di Johnny Buko” -i cui testi sono stati scritti da uno dei più accreditati esperti americani nel campo della formazione aziendale-, si sono presentati in modo inusuale, ovvero mettendo in gioco anche la propria sfera personale, così da lasciar trapelare le proprie passioni e una parte di sé.
La squadra del comitato di direzione che affianca il direttore generale è formata dal vice direttore generale, Annibale Bernasconi, che è anche responsabile dell’area pianificazione, finanza e amministrazione. Poi gli “storici” Andrea Colombo, responsabile dell’area crediti, Roberto Gentilomo, che guida l’area mercato, e Alberto Pastori, responsabile dell’area organizzazione e sistemi; infine la nuova entrata Laura Cozzi, responsabile dell’area legale e supporto operativi.
«Abbiamo preso parte a un meeting organizzato in un modo diverso rispetto a quello che negli anni siamo stati abituati a vedere in questi nostri incontri. Con un interessante approccio che ha puntato ad andare oltre la sfera esclusivamente professionale, perché quando delle persone con cui lavoriamo conosciamo anche le passioni personali sicuramente ci si trova meglio -ha commentato il presidente della nostra Bcc, Roberto Scazzosi-. E se viene meno quel senso di formale estraneità che a volte si percepisce in certi luoghi di lavoro o nei rapporti con il capo, migliora il clima aziendale e si crea maggiore coesione. A tutto vantaggio delle persone e dell’azienda».

Un’azienda, la nostra banca, la cui vision strategica e operativa è stata riassunta dal direttore generale e «che si articola in tre semplici concetti, la cui efficacia diventa potentissima se saranno declinati da ognuno di noi, per quanto di propria competenza. Così che, ne siamo certi, possano produrre risultati importanti per tutta la nostra banca: nuova attenzione al territorio; chiarezza, semplicità, connessione; identità nella complessità», ha detto il direttore Solbiati. Che ha poi spiegato: «L’attenzione al territorio fa parte del DNA della nostra banca e continuerà ad esserci tutta l’attenzione dimostrata negli oltre 120 anni della nostra storia. Il concetto di “nuova” riguarda, in particolare, tutti quei modelli organizzativi innovativi attraverso i quali saremo sempre più orientati a sviluppare la qualità del servizio al cliente e a migliorare i nostri parametri di performance. Il modello Hub & Spoke, nella sua linearità, è l’esempio più chiaro della linea di condotta futura che la nostra Bcc intende perseguire e che si fonda su tre parametri: ascolto, propositività e flessibilità. Ovvero le qualità e le competenze che dobbiamo coltivare giorno dopo giorno».
Capisaldi del secondo concetto sono la trasparenza «sia dei comportamenti, sia del modo di porsi l’un con l’altro, sia delle spiegazioni che forniamo, per cogliere i migliori risultati, tanto nei rapporti tra colleghi quanto nelle relazioni con soci e clienti», la semplicità, «perché in un mondo che appare ogni giorno di più complicato dobbiamo avvertire il dovere di rendere la vita semplice a clienti e colleghi diventando dei “problem solver”» e la connessione, «che significa collaborazione reciproca, sintonia di gioco di squadra, per migliorare la velocità di reazione, che è quella che determina l’esperienza di soci e clienti».
Infine identità nella complessità, «che è un concetto chiave -spiega il direttore generale Roberto Solbiati-. Da un lato, infatti, dovremo essere sempre più riconoscibili sul territorio e quindi saremo chiamati sempre più a rafforzare la nostra identità e la nostra cultura aziendale per differenziarci dai competitor, dall’altro dovremo saper affrontare la complessità del futuro appoggiandoci al Gruppo, il quale ci richiederà di assimilare mentalità e comportamenti che sono complementari o differenti dai nostri, ma che ci consentiranno di entrare nel mondo di oggi e nella ‘nuova normalità’. Ovvero nel “next normal” che Iccrea ha delineato e sta portando avanti con successo».

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