Un anno passato invano? Me lo sono chiesto rileggendo l’editoriale pubblicato sul primo numero del 2010: quanto scritto resta valido. Valido, perché noi, anche nell’anno più difficile, non abbiamo tradito la nostra missione di banca di credito cooperativo, e valido perché questa linea ha funzionato. Cosa è cambiato in dodici mesi? La redditività delle banche -rispondo d’acchito-, ma con qualche distinguo. C’è chi, per la prima volta nella sua storia, chiude in rosso e chi, come noi, grazie al lavoro svolto da tutti i dipendenti tiene la testa più alta. Le condizioni dell’economia reale, grosso modo, sono le medesime: parrebbe aver toccato il fondo, ma, per quanto lenta e difficile, una sorta di ripresa si comincia a vedere. Se guardiamo infatti l’indagine congiunturale di Confindustria Altomilanese per il quarto trimestre 2010 troviamo sì progressi nella produzione, sfumati però dalle differenze tra comparti e singole realtà imprenditoriali. Troviamo sì progressi nel fatturato, ma anche cali negli ordinativi, soprattutto di matrice interna. Infatti, le aziende che stanno tenendo meglio sono quelle orientate all’export, aperte a mercati internazionali, dove la domanda è molto più vivace di quella italiana. Le previsioni econometriche, del resto, parlano chiaro il problema vero è l’occupazione. Infatti se la prima benzina dell’economia sono i consumi e questi, stante un livello alto di disoccupazione, scontano la perdita di potere d’acquisto delle famiglie, come si riguadagna quota? Ci sono – è vero – i risparmi ma soltanto se l’occupazione rialzerà la testa i consumi riprenderanno quota in modo apprezzabile mantenendo una certa stabilità. E dentro questo perimetro la Bcc come si muoverà? Da azienda dobbiamo ragionare con una gittata a medio-lungo termine: la gestione dell’oggi è sovente passiva mentre la programmazione, quella su cui siamo orientati, è prospettica. Noi non faremo mancare il credito alle aziende, perché vogliamo sostenerne la crescita, ma la reciprocità non è un optional e quindi dobbiamo lavorare insieme. Noi mettiamo in circolo risorse perché creino ricchezza. Abbiamo coniato un claim, Aiutiamoci a crescere, declinato al plurale; l’impegno alla crescita, quindi, deve essere di tutti, in un’ottica di condivisione. È questa tendenza alla condivisione, sicuramente più diffusa nella generazione più giovane, quella che usa i social network, quella che vede nascere e svilupparsi relazioni nelle community, quella dove la discussione può portare a soluzioni “partecipate”, quella della cosiddetta “intelligenza collettiva”. Credo di poter dire che la collaborazione su tanti progetti concreti imbastita dalla Bcc con le associazioni del territorio rispecchi in pieno questo spirito. Questo è sicuramente il futuro della nostra banca. Auspico possa esserlo anche per il nostro territorio.
L'editoriale del direttore della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate