Lanciata con entusiasmo un anno fa, si è conclusa alla fine del 2010 l’operazione Univa Bond. Il prestito obbligazionario promosso dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e dalla nostra Bcc ha vinto la scommessa. Il plafond da 4 milioni e mezzo di euro destinato alle imprese varesine, composto per 3 milioni dal prestito obbligazionario sottoscritto dalle imprese e per 1,5 milioni messo a disposizione dalla Bcc, si è esaurito in pochi mesi, ponendo l’esperienza varesina come modello per altri territori. «Con l’impiego di tutto il plafond si chiude il cerchio di un’iniziativa innovativa», commenta il direttore dell’Unione Industriali, Vittorio Gandini. «Con il progetto “Imprenditorialità, finanza e territorio”, ancora una volta, la provincia di Varese ha saputo fare scuola, mettendosi al passo con i tempi e, per certi versi, anticipandoli. Grazie al contributo della Bcc, imprenditori del territorio hanno messo a disposizione risorse economiche per finanziare le idee, la patrimonializzazione e la liquidità di altre imprese, di altri imprenditori. Con una logica mutualistica che, nel sistema imprenditoriale varesino, non è un principio astratto. Anche con questa iniziativa siamo riusciti a declinare nel concreto concetti come “fare squadra” e “sistema” su un fronte che rimane centrale per imboccare la strada della crescita: quello dell’accesso al credito e di una finanza in grado di stare al fianco del manifatturiero». Il successo dell’iniziativa arriva direttamente dal territorio, dagli stessi imprenditori cui era destinato il progetto. «Univa bond è infatti un’iniziativa bottom up, di quelle che partono dagli attori del territorio e che al territorio sono destinate», osserva il direttore generale della Bcc, Luca Barni. «Da questa esperienza ricaviamo due considerazioni importanti: che la crisi permane e che la misura che abbiamo studiato con gli industriali varesini è stata azzeccata. Ma c’è di più: al di là degli importi di Univa bond, ci preme sottolineare la replicabilità dell’idea. Se qui, in un contesto molto particolare come la provincia di Varese, il test ha funzionato, perché non pensare di estenderlo su scala nazionale? In Italia esistono un centinaio di associazioni imprenditoriali territoriali e 440 Bcc». La strada è tracciata.