Cig Varese: «La Bcc dà fiducia»

Siglato l’accordo sulla cassa integrazione anche con l’associazione degli artigiani della Città Giardino. Merletti: «Ennesimo attestato della vostra banca». Clementi: «Ognuno faccia la sua parte». Il plauso del mondo artigiano per la vicinanza del nostro istituto alle loro istanze

È stato siglato davanti ai flash dei fotografi l’accordo, tra la nostra Bcc e l’Associazione Artigiani Provincia di Varese – Confartigianato Imprese, per anticipare ai lavoratori in difficoltà la cassa integrazione a costo e tasso zero. Per le imprese aderenti a Confartigianato Varese, la nostra Bcc ha messo sul piatto un milione di euro: un plafond in grado di sostenere contemporaneamente fino a 900 lavoratori delle imprese artigiane della Provincia di Varese. Si tratta di un gesto di solidarietà concreta, dopo quello identico già siglato per l’Altomilanese, messo in atto in un periodo non certo florido per l’economia non solo locale e, proprio per questo motivo, ancora più sentito e importante. È il nostro modo di intendere la banca: solidale e concreta. «Arriva sempre un momento in cui ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, fino in fondo, senza compromessi – ha commentato il nostro presidente, Lidio Clementi-. E noi non ci tiriamo indietro. Quando i grandi istituti di credito chiudono le porte in faccia a chi vive un periodo temporaneo di carenza di lavoro o di mancanza di liquidità, noi siamo al fianco dell’economia reale, delle aziende e dei lavoratori, perché si risollevino e tornino a fare business e a produrre ricchezza». «Questo accordo è l’ennesima dimostrazione di fiducia che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate da tempo dimostra di avere nei confronti delle associazioni datoriali. Vi siamo grati per la disponibilità a lavorare assieme », ha detto Giorgio Merletti, presidente dell’Associazione artigiani e vicepresidente di Confartigianato nazionale, visibilmente soddisfatto per la sua associazione e per le migliaia di piccoli imprenditori che rappresenta.21 L’accordo stipulato con la Bcc dà infatti una bella boccata di aria fresca alle imprese artigiane in difficoltà, le più esposte in questo momento di crisi profonda. «Questi soldi sono fondamentali -ha continuato Merletti- e sono anche un segno concreto verso i nostri dipendenti che rappresentano il vero valore aggiunto delle nostre aziende. Perché una crisi è sempre una catena negativa e le difficoltà di ogni singola impresa ricadono sulle famiglie dei suoi dipendenti. Sostenere, come fate voi, i lavoratori e le loro famiglie, significa dare un aiuto fondamentale alle nostre imprese. Perché il vero valore aggiunto alle nostre aziende è il materiale umano, che costa nella formazione, e costa ancora di più quando si perde. Nell’azienda di mio padre, quando se ne andava un dipendente era un guaio. Noi della cassa integrazione vorremmo non averne bisogno, ma almeno noi la usiamo in modo diverso dalle grandi industrie, la utilizziamo per tenere vicini i nostri lavoratori anche in un momento di crisi, non per ristrutturare l’azienda, e poi magari spostare la produzione all’estero. Qui sta la differenza di qualità. Non possiamo permetterci di perdere i nostri dipendenti. Se domani c’è lavoro, tutti rientrano in azienda. Non usiamo la cassa integrazione per sistemare le nostre avventure imprenditoriali. La utilizziamo per far crescere le imprese e l’economia del territorio». La stessa filosofia sostiene l’operato della nostra Bcc, che, come ha ricordato in conferenza stampa il nostro presidente Lidio Clementi, «in un momento di difficoltà dell’economia è vicina alle aziende e alle persone, con un occhio particolare ai Soci, per i quali e per le loro aziende non abbiamo toccato gli interessi, né attivi né passivi, cosa che ha permesso loro di contrarre un vantaggio significativo. Noi cercheremo di essere sempre dalla parte dei nostri Soci e clienti e di applicare tassi meno pesanti e meno onerosi per tutti, per dare il nostro modesto contributo al tentativo di uscire in fretta da questo momento di crisi». Come per l’Altomilanese, i risvolti operativi dell’accordo sono onerosi per la nostra banca e si possono quantificare in circa il 10% del  plafond messo a disposizione. Ma, come ha sottolineato il direttore generale della Bcc, Luca Barni, «ci siamo concentrati sul fare e non sull’affare. Tutte le procedure per anticipare la cassa integrazione vanno fatte manualmente, tornando indietro di una ventina d’anni. Nel momento in cui abbiamo chiesto ai nostri dipendenti uno sforzo superiore per poter dare una mano a persone che vivono un momento di difficoltà, nessuno si è tirato indietro. Il grazie di tutta la struttura va anche al consiglio di amministrazione, che porta avanti queste politiche che stanno nel dna del credito cooperativo. Il 2009 non sarà certo un anno di utili elevati per la nostra Bcc e questi costi andranno a incidere sui risultati finali. Ma iniziative solidali come queste sono la forza e la ricchezza del credito cooperativo. E tanto basta. Del resto, noi, a fine anno, non dobbiamo staccare un dividendo, ma dobbiamo e vogliamo fare un bilancio positivo del valore che abbiamo creato per il nostro territorio d’elezione. Per questa nostra particolarità e per il fatto che, a differenza di altri, siamo una banca molto ben patrimonializzata, possiamo permetterci di fare queste azioni sul territorio, che in termini di redditività hanno un costo elevato». La ricetta per uscire dalla crisi, dunque, sta anche in azioni come quelle portate avanti dalla nostra Bcc. «Sono profondamente convinto che noi usciremo da questa crisi per il grosso contributo che daranno le piccole e medie aziende, perché sono il tessuto connettivo del sistema produttivo del nostro territorio e dell’Italia intera», ha commentato in conferenza stampa il nostro vice presidente vicario, Ignazio Parrinello. «Le piccole e medie imprese hanno la grande capacità di capire dove va il mercato, unita ad una spiccata propensione ad adattarsi al mutare delle situazioni, facendo anche grande sacrifici in tempi di crisi. Queste sono le aziende dove non ci sono sprechi e dove gli imprenditori sono realmente attenti alle dinamiche del conto economico. Io faccio il commercialista e ho la possibilità di verificare l’andamento dell’economia locale di prima mano. Vedo una cosa: le aziende che sono disposte a fare sacrifici sono solo le piccole e medie aziende. Loro trovano che sia obbligatorio, in questi momenti, immettere risorse in azienda. E questo li differenzia dai cosiddetti “grandi” imprenditori, che credono che l’aiuto debba arrivare dall’esterno. Noi, qui e oggi, abbiamo la fortuna di avere due presidenti particolarmente sensibili al territorio e che arrivano da un’estrazione di piccole e medie imprese (sia Clementi che Merletti sono imprenditori, ndr). È una cosa molto importante, come dimostra la concretezza delle loro azioni. A partire da questo accordo». Insomma, con la firma dell’intesa con l’Associazione artigiani della provincia di Varese, la nostra Bcc ha fatto la sua parte nell’intero territorio in cui opera. Ora sarà il mercato, e la voglia di intraprendere delle nostre genti, che detteranno le regole del gioco.

Cosa prevede l’accordo

L’intesa sottoscritta tra Bcc e Confartigianato Varese prevede la costituzione da parte della nostra Banca di un fondo di solidarietà rotativo, valido per tutto il 2009, di un milione di euro. Con questi soldi, ai lavoratori delle imprese artigiane che sono in cassa integrazione o che hanno fatto ricorso ai contratti di solidarietà, verrà anticipata, il 10 di ogni mese, la quota dovuta da parte degli Istituti, naturalmente in proporzione alle ore di cassa integrazione effettuate nel mese precedente, fino ad un massimo mensile di 900,00 euro. Ogni dipendente potrà godere dell’agevolazione per un massimo di 7 mesi e, comunque, fino all’avvio del pagamento diretto da parte dell’Inps (per la cassa integrazione) o di Elba (per i contratti di solidarietà). E questo significa che, in caso di utilizzo complessivo del plafond, saranno tra 300 e 900 i lavoratori delle imprese artigiane che potranno accedere al sostegno, a seconda che l’aiuto venga erogato per i 7 mesi previsti o che il pagamento diretto arrivi in tre, quattro mesi.

Come ottenere la Cig

L’erogazione dell’anticipo sulla cassa integrazione o sui contratti di solidarietà avviene su un conto corrente dedicato, aperto da ogni lavoratore interessato, su base individuale e volontaria, presso una filiale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Unica richiesta per accedere al beneficio: la sottoscrizione di quanto necessario per l’accredito su tale conto corrente di quanto dovuto al lavoratore da parte degli Istituti (Inps e Elba). Il conto corrente sarà a spese zero (anche l’imposta di bollo viene assolta dalla nostra Bcc) e a interessi zero per tutto il periodo in cui il dipendente sarà in cassa integrazione o farà ricorso al contratto di solidarietà. Naturalmente il conto corrente potrà essere chiuso, sempre senza costi, in qualunque momento successivo all’accredito da parte degli istituti competenti dell’importo pari al corrispettivo anticipato dalla Bcc al lavoratore. Operazione semplice e veloce per il lavoratore, dunque, come deve essere in casi come questi

Hanno detto

CLEMENTI

LIDIO CLEMENTI
Arriva sempre un momento in cui ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, fino in fondo, senza compromessi. E noi non ci tiriamo indietro. Quando i grandi istituti di credito chiudono le porte in faccia a chi vive un periodo temporaneo di carenza di lavoro o di mancanza di liquidità, noi siamo al fianco dell’economia reale, delle aziende e dei lavoratori.

 

PARRINELLO

IGNAZIO PARRINELLO
Sono profondamente convinto che noi usciremo da questa crisi per il grosso contributo che daranno le piccole e medie aziende, perché sono il tessuto connettivo del sistema produttivo del nostro territorio e dell’Italia intera. Le piccole e medie imprese hanno la grande capacità di capire dove va il mercato, unita a una spiccata propensione ad adattarsi.

 

BARNI_LUCA LUCA BARNI
Ci siamo concentrati sul fare e non sull’affare. Tutte le procedure per anticipare la cassa integrazione vanno fatte manualmente, tornando indietro di una ventina
d’anni. Nel momento in cui abbiamo chiesto ai nostri dipendenti uno sforzo superiore per poter dare una mano a persone che vivono un momento di difficoltà, nessuno si è tirato indietro.

 

MERLETTIGIORGIO MERLETTI
Questo accordo è l’ennesima dimostrazione di fiducia che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate da tempo dimostra di avere nei confronti delle associazioni datoriali. Vi siamo grati per la disponibilità a lavorare assieme. Questi soldi sono fondamentali e sono anche un segno concreto nei confronti dei nostri dipendenti, il vero valore aggiunto delle nostre aziende.

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