Il timone del 2009

Il direttore Luca Barni
L'editoriale del direttore della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate

Con l’avvicinarsi dell’annuale assemblea dei Soci, diventa indispensabile soffermarsi sul bilancio 2008. Il nostro posizionamento nel mondo del credito locale è stato confermato dagli ottimi trend di crescita espressi, sia in termini di impieghi sia, soprattutto, di raccolta. Anche per quanto concerne la redditività, la nostra Bcc ha avuto una buona performance ma, secondo il principio di sana e prudente gestione, nonché in base alle previsioni congiunturali per il 2009, tale redditività è stata in parte utilizzata per una profonda operazione di analisi del credito con la relativa creazione dei necessari presidi. Il 2008 ha visto l’affermarsi di una serie di elementi caratterizzanti la nostra Banca e quindi il credito cooperativo in generale. Il nostro ancoraggio all’economia reale ha svolto un’importante funzione anticiclica in questo periodo di crisi. Noi, infatti, a differenza di altre realtà creditizie, il rischio lo generiamo e lo gestiamo fino alla scadenza, ponendo quindi molta attenzione alla restituzione del debitore. In altre parole: le Bcc creano, e oggi lo sostengono tutti, valore per il territorio e non per l’azionista. Le nostre decisioni, perciò, hanno come riferimento un orizzonte temporale medio-lungo: troppo facile è stato per qualcuno puntare su guadagni (e benefit) di breve periodo. La grandezza aziendale -e, ci permettiamo di aggiungere, insieme alla complessità finanziaria che si esprime nei prodotti che si propongono ai clienti- non è un valore positivo in sé: troppo alto il rischio di perdere contatto con l’economia reale del territorio, creando a volte imprese che non possono fallire, ma i cui relativi costi sono spesso “socializzati”. Per quanto concerne il primo trimestre del 2009 abbiamo, coerentemente con quanto deliberato in sede di budget, continuato a supportare la nostra clientela, affermando ancor di più il ruolo di Banca anticiclica. Non ci si può esimere, però, quando si parla di credito, dal confrontarci con il sistema bancario nel suo complesso. Banca d’Italia ha recentemente pubblicato nel suo Bollettino periodico che i prestiti bancari continuano a rallentare (con il totale fermo per le imprese nel mese di febbraio) per fattori di domanda e, nel caso delle imprese, anche di offerta, a causa del peggioramento della qualità del credito. Se adesso volgiamo lo sguardo in avanti, a scrutare ciò che ci aspetta nei prossimi mesi, dobbiamo necessariamente, visto il perpetrarsi della crisi , essere il più cauti possibile nel valutare ciò che accadrà. O, meglio, potrebbe accadere. In questo momento non si notano ancora segni di una ripresa e, quindi, coerentemente con la nostra missione, continueremo a sostenere i nostri Soci, ma garantendo, attraverso i meccanismi di controllo di cui ho parlato, la solidità della banca. Due priorità, tra le tante, ci sentiamo di evidenziare in questo momento: in primo luogo continueremo a lavorare per far aumentare la raccolta, benzina indispensabile al sostentamento e al funzionamento dei “motori” della nostra economia; secondariamente ci occuperemo della tutela dei nostri risparmiatori/investitori, attraverso il progetto della consulenza avanzata, di cui ci occupiamo anche in questo numero del giornale.

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