L’ Osservatorio economico sulle microimprese del Nord Ovest della Lombardia incorona la nostra Bcc come banca di riferimento per le piccole imprese del territorio. Questo è quanto emerge da una prima indagine campione realizzatadall’universitàdell’Insubria.«Dalle nostre analisi si evince in maniera chiara che lemicroimprese hannounapluralitàdirapporti, ma tendono a considerare la Banca di Credito Cooperativo come banca leader per il rapporto creditizio e sono soddisfatti del rapportoinstauratoefedelialproprioistituto di credito»,haspiegatoinconferenzastampa Rossella Locatelli, ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Università dell’Insubria, Direttore CreaRes (Centro di Ricerca suEtica eResponsabilità Sociale). Nel Nord Ovest Lombardo, ovvero nella piattaforma territoriale che partendo dalla fiera di Rho-Pero sale fino a Varese inglobando la Malpensa, sono attive oltre 29mila microimprese. Di queste, sono entrate a far parte dello studio un campione casuale, costruito dall’intersezione tra i soci delle Confartigianato Alto Milanese e della Provincia di Varese e i clienti della nostra Bcc, per un totale di 571 microimprese (68% in provincia di Varese, 32% nell’Altomilanese). Tali imprese verranno sondate due volte l’anno, attraverso la somministrazione di un questionario, compilabile anche on line, al fine di realizzare e distribuire un rapporto semestrale (a settembre e marzo), ogni volta dedicato all’approfondimento di un tema rilevante per le microimprese. L’Osservatorio economico sulle microimprese del Nord Ovest della Lombardia nasce nell’ambito del percorso del Tavolo del Nord Ovest, dalla collaborazione tra l’Associazione Artigiani provincia di Varese – Confartigianato, la Confartigianato Alto Milanese, la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate e l’Università degli Studi dell’Insubria, attraverso il Centro di ricerca CreaRes costituito presso il dipartimento di Economia.
Il primo rapporto, presentato alla stampa nel mese di aprile, evidenzia che la situazione economica attuale non è rosea. «Ci sono due ordini di problematiche sul tappeto: calo degli ordinativi e mancanza di liquidità, che nasce dalle difficoltà di incassare i crediti -ha spiegato Andrea Bianchi, vicedirettore con delega al Credito dell’Associazione Artigiani di Varese-. I crediti di fornitura si allungano. L’impresa ha tecnicamente un insoluto e le grandi banche reagiscono chiedendo il rientro per le esposizioni esistenti e quindi mettendo l’azienda nella necessità di ritardare i pagamenti anche ai suoi fornitori. Si tratta di un atteggiamento definito “prociclico”, che, cioè, fa peggiorare le cose. Abbiamo notato che le banche presenti sul nostro territorio hanno reagito in maniera diversa al “prociclo”, in ragione della vocazione territoriale dell’istituto di credito. Non si tratta di un concetto astratto, ma di una realtà che misura la disponibilità di ascolto delle banche nei confronti delle aziende e dei propri clienti. Le banche territoriali, come la Bcc, sono più favorevoli a cercare soluzioni per uscire da questa carenza di liquidità, rispetto alle grandi». In effetti la nostra banca ha messo in atto misure concrete per aiutare i piccoli imprenditori a far fronte alla carenza di liquidità. «Abbiamo operato per sconfiggere la crisi e permettere alle nostre aziende di superare questo periodo nero», ha spiegato Luca Barni, il nostro direttore generale. «Stiamo facendo azioni anticicliche per bloccare l’andamento economico negativo, dando liquidità a breve termine per sopperire agli insoluti e ai soldi non entrati in azienda. Nell’ultimo trimestre del 2008, abbiamo aumentato i finanziamenti a breve termine alle aziende, e questo emerge chiaramente anche dai dati raccolti dall’Osservatorio. Da questo punto di vista, noi stiamo operando in assoluta controtendenza rispetto al resto del sistema bancario. E mentre a febbraio Banca d’Italia parlava di una completa stasi nei finanziamenti alle imprese, cosa che accentua la crisi attuale, noi stavamo -e stiamo- facendo proprio l’opposto». «Il nostro obiettivo è salvare l’economia del nostro territorio, non stritolarla e, se ci saranno da fare dei sacrifici, li faremo assieme -continua Barni-. Noi conosciamo bene le esigenze dei nostri clienti e cerchiamo di dare loro il prodotto adeguato. Quanto emerso dallo studio condotto dall’Osservatorio rappresenta una certificazione dell’ottimo tipo di operatività che abbiamo instaurato con i nostri clienti. Sono i numeri che parlano: noi siamo l’unica banca locale e siamo l’istituto di credito di riferimento delle piccole imprese, che rappresentano, infatti, il nostro core business». La situazione di crisi è diffusa su tutto il territorio. Guardando una cartina della provincia vediamo da una parte il Polo Fieristico di Rho Pero e dall’altra quello di Malpensa Fiere. «Il pericolo che il Legnanese e l’Altomilanese corrono è quello di divenire una zona territorio, dove la ricchezza, non viene generata, ma spesa, smentendo la vocazione storica dei nostri comuni. -ammonisce Pietro Lavazza, responsabile ufficio Categorie e Progetti Confartigianato Alto Milanese-. Per questo ci siamo associati ad una realtà più ampia. Abbiamo voluto capire le esigenze delle nostre imprese per tradurle in azioni concrete. Con questo spirito abbiamo partecipato con convinzione ai lavori del Tavolo del Nord Ovest e ci siamo impegnati nell’Osservatorio. Crediamo in questo strumento, che non deve essere uno strumento asettico,ma veramente a disposizione delle piccole imprese artigiane, soprattutto in questomomento congiunturale. Vogliamo continuare su questa strada e abbiamo scelto dei partner di valore, come la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate che è sempre stata particolarmente vicina e attenta alle nostre imprese». Insomma, l’istituzione dell’Osservatorio economico sulle microimprese è solo l’ultimo passo di un percorso che ha visto la nostra banca scendere in campo con azioni concrete: dalla formazione imprenditoriale, al sostegno allo start up di impresa, a “Credito fiducia”. «Siamo certi -chiosa il direttore generale, Luca Barni- che l’Osservatorio economico aiuterà a comporre un quadro veritiero della situazione territoriale, attraverso la conoscenza e l’ascolto dei bisogni, al fine di trovare nuove facilitazioni per le nostre aziende che portino a una ripresa dell’economia».
ANDREA BIANCHI
Artigiani di Varese: «Ci sono due ordini di problematiche sul tappeto: calo degli ordinativi e mancanza di liquidità, nata dalle difficoltà di incassare i crediti. L’impresa ha tecnicamente un insoluto e le grandi banche reagiscono chiedendo il rientro per le esposizioni esistenti e quindi mettendo l’azienda nella necessità di ritardare i pagamenti anche ai suoi fornitori».
PIETRO LAVAZZA
Confartigianato Alto Milanese: «Il pericolo che il Legnanese e l’Altomilanese corrono è quello di divenire una zona territorio, dove la ricchezza, non viene generata, ma spesa, smentendo la vocazione storica dei nostri comuni.Per questo ci siamo associati ad una realtà più ampia. Abbiamo voluto capire le esigenze delle nostre imprese per tradurle in azioni concrete».
ROSSELLA LOCATELLI
Docente ordinario all’università dell’Insubria, ha spiegato: «Dalle nostre analisi si evince in maniera chiara che le microimprese hanno una pluralità di rapporti, ma tendono a considerare la Banca di Credito Cooperativo come banca leader per il rapporto creditizio e sono soddisfatti del rapporto instaurato e fedeli al proprio istituto di credito».
LUCA BARNI
Direttore generale Bcc: «Abbiamo operato per sconfiggere la crisi e permettere alle nostre aziende di superare questo periodo nero. Stiamo facendo azioni anticicliche per bloccare l’andamento economico negativo, dando liquidità a breve termine per sopperire agli insoluti. Nell’ultimo trimestre, abbiamo aumentato i finanziamenti a breve termine».