La crisi fa cento: qualche mese dopo la firma degli accordi stipulati dalla nostra Bcc con le associazioni di categoria per l’anticipo della Cig sono quasi un centinaio i lavoratori che hanno aderito all’iniziativa. Era il 25 febbraio, quando, al tavolo del Cda, il presidente Lidio Clementi, con gli omologhi Edmiro Toniolo ed Eugenio Camera Magni, rispettivamente per Confartigianato e per Confindustria Alto Milanese, siglava un impegno da 2 milioni 520mila euro per anticipare la cassa integrazione e da zero euro per le spese che lavoratori e imprese avrebbero sostenuto. E accordi erano stati stipulati anche il 24 febbraio, alla Camera di commercio di Varese e il 30 marzo, con Confartigianato Varese. Mesi, quelli trascorsi, in cui molta acqua è passata sotto i ponti e alcune normative sono state modificate, con una ricaduta sui numeri delle richieste: è il caso delle Cigs in deroga e dei contratti di solidarietà, di interesse per l’artigianato. Da sottolineare, anche, che non tutte le aziende aderenti hanno ricevuto in tempi stretti il decreto ministeriale, con tutti i rallentamenti del caso, visto che essere decretati era una delle condizioni poste dai verbali di accordo. Se un centinaio sono i lavoratori cui è stato accordato l’anticipo, le aziende interessate sono, al momento, trentacinque. Gli accordi valgono dodici mesi, quindi i numeri potranno lievitare, anche se, dai rilevamenti di agosto, le richieste di cassa integrazione ordinaria sembrano flettere (-40,6% rispetto a luglio). La Bcc continua nel suo servizio al territorio, purché, naturalmente, si rispettino le condizioni poste negli accordi. Fra le cause delle richieste bocciate (riferite alle imprese), su tutte, i procedimenti fallimentari o concorsuali in corso o l’incompetenza territoriale. Il direttore Luca Barni lo aveva detto presentando l’iniziativa: per questa operazione, non supportata dal sistema :«Ci siamo dovuti inventare tutto». E così si è proceduto, prima accentrando tutte le richieste pervenute alle filiali, poi dividendosi le pratiche progressivamente, dal protocollo al singolo lavoratore. Un lavoro tutto a mano, d’altri tempi, di una banca differente.