“Dopo di noi” per l’autonomia delle persone disabili: il distretto di Gallarate stanzia 344mila euro

Cosa bisogna fare per partecipare al bando

Il futuro dei ragazzi disabili è uno dei crucci dei loro genitori. Il progetto “Dopo di Noi” vuole incentivare interventi singoli a favore di persone con disabilità gravi prive del sostegno famigliare. Sono stati messi a disposizione 344mila euro per le persone residenti nei Comuni del Distretto di Gallarate (di cui fanno parte anche Cairate, Samarate, Solbiate Arno, Cassano Magnago, Oggiona con Santo Stefano, Jerago con Orago, Cavaria con Premezzo e Albizzate)

BANDO “DOPO DI NOI” PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA’ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE – ANNO 2022.

ART. 1 – PRINCIPI GENERALI E FINALITA’

Con la legge n. 112/2016 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilita grave prive del sostegno familiare”, cosiddetta “Dopo di noi”, lo Stato ha disciplinato misure di assistenza, cura e protezione delle persone con disabilità grave non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale, nonché in vista del venir meno del sostegno familiare. Queste misure sono integrate nel progetto individuale per le persone disabili di cui all’art. 14 della L. 8 novembre 2000, n. 328, e sono assicurate attraverso la progressiva presa in carico della persona già durante l’esistenza in vita dei genitori.

Il Programma operativo regionale “Dopo di Noi”, come per le precedenti annualità, si sviluppa su base biennale ossia 2021-2022 e prevede l’attivazione di percorsi volti a sostenere persone disabili gravi prive del sostegno familiare o in previsione del venir meno dello stesso, anche attraverso lo sviluppo di specifiche autonomie e percorsi di deistituzionalizzazione per il conseguimento dei seguenti obiettivi:

  • Accrescimento della consapevolezza e accompagnamento verso l’autonomia (art. 4, comma 1, lettera d, della legge 112/2016; art. 5, comma 4, lettera c, del D.M. 23/11/2016);
  • Promozione dell’inclusione sociale per favorire l’autonomia e l’autodeterminazione (integrazione e condivisione dei progetti personalizzati ai sensi dell’art. 3, comma 6, ultimo periodo del D.M. surrichiamato);
  • Sostegno alla permanenza temporanea sulla base di quanto previsto all’art. 3, comma 7 del D.M. surrichiamato;

• Deistituzionalizzazione e supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi– appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare (art. 3, comma 4, lett. a) del D.M. surrichiamato);

• Realizzazione di soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing sociale (art. 3, comma 4, lett. a) del D.M. surrichiamato).

ART. 2 – RISORSE ASSEGNATE

L’Ambito di Gallarate dispone di complessivi €. 344.805,24 di cui: €. 53.946,30 €. 162.226,38 €. 159.790,00 residuo stanziamento 2019 stanziamento 2020 compresa quota Covid (€. 31.157,44) stanziamento 2021

page2image2507302608 page2image2507302912Tabella riepilogativa utilizzo

fondi 2019 (residuo)+2020+2021

€ 344.805,24

Quota emergenza quota Covid-19

€. 31.157,44

INTERVENTI GESTIONALI

85%

€ 293.084,45

Accompagnamento all’auto- nomia

30%

€ 87.925,34

Supporto alla residenzialità

60%

€ 175.850,67

Ricov. Pronto inter- vento/sollievo

10%

€ 29.308,44

INTERVENTI INFRASTRUT- TURALI

15%

€ 51.720,79

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In caso di mancato utilizzo in tutto o in parte, su ogni singola annualità, delle risorse allocate sulle singole tipologie e relativi strumenti, è facoltà dell’Ambito territoriale uti- lizzare le risorse residue sulle altre tipologie, in risposta a domande di contributi perti- nenti e validate, fino a esaurimento risorse.

• dei Progetti individuali ex art. 14 di co-abitazione già avviati e che hanno concretamente realizzato gli obiettivi di servizio della Legge 112/2016.

ART. 3- INTERVENTI DEL PROGRAMMA OPERATIVO A) Interventi Gestionali (per dettagli vedi All. 1)

Rientrano gli interventi:

➢ per sostenere programmi di accrescimento della consapevolezza e l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze per favorire l’autonomia e una migliore gestione della vita quotidiana;

➢ per promuovere percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine ovvero per la deistituzionalizzazione verso soluzioni e condizioni abitative, quanto più possibile, proprie dell’ambiente familiare;

➢ per sostenere interventi di domiciliarità presso soluzioni alloggiative che si configu- rano come Gruppi appartamento o Cohousing.

I residui delle annualità 2019-2020 saranno utilizzati anche per garantire la continuità:

• dei Progetti già avviati e che necessitano di un prolungamento della programmazione delle azioni, per dare prosecuzione in particolare ai percorsi di sviluppo delle autonomie e dei sostegni alla domiciliarità, nel panorama più ampio del Progetto Individualizzato di vita;

Gli Interventi gestionali si suddividono in:

  1. 1)  Accompagnamento all’autonomia;
  2. 2)  Supporto alla residenzialità;
  3. 3)  Interventi di permanenza temporanea in soluzioni abitative extra-familiare (ricoveri di pronto intervento/sollievo);

B) Interventi infrastrutturali (per dettagli vedi All. 2)
L’accesso al finanziamento è vincolato al requisito di immobili ubicati esclusivamente

nei Comuni dell’Ambito di Gallarate; gli interventi si suddividono in:

1- Interventi di ristrutturazione dell’abitazione (es.: l’eliminazione delle barriere architettoniche, messa in opera di impianti e adattamenti domotici, telesorveglianza e teleassistenza, messa a norma degli impianti, spese per riattamento);

2- Sostegno al canone di locazione;

3- Sostegno delle spese condominiali.

ART. 4 – DESTINATARI (con residenza in uno dei Comuni dell’Ambito di Gallarate)

Secondo quanto stabilito nel programma operativo regionale, i beneficiari della Misura “Dopo di noi” devono essere in possesso dei seguenti requisiti al momento della presentazione della domanda:

1. disabilità grave:

  • −  non determinata da naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità;
  • −  certificata ai sensi dell’art 3, comma 3, della Legge 104/1992 e accertata nelle modalità indicate all’art. 4 della medesima legge;
  • −  di norma maggiorenni, con priorità a cluster specifici a seconda del servizio di sostegno

1. prive di sostegno familiare in quanto:

  • −  mancanti di entrambi i genitori;
  • −  i genitori non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale;
  • −  si considera la prospettiva del venir meno del sostegno familiare. Possono accedervi anche persone con disabilità grave, per le quali sono comunque accertate, tramite la valutazione multidimensionale, le esigenze progettuali della persona in particolare dell’abitare al di fuori della famiglia di origine e l’idoneità agli interventi definiti nei punti seguenti:− in possesso di risorse economiche e/o con genitori ancora in grado di garantire il sostegno genitoriale;
  • − già inserite in strutture residenziali per le quali emerga una necessità di rivalutazione delle condizioni abitative (percorso di deistituzionalizzazione).

Per i beneficiari che intendono avviare progetti di accompagnamento propedeutici all’emancipazione dai genitori e/o dai servizi residenziali ovvero progetti di vita in coabitazione compatibili con le tipologie di intervento oggetto del presente programma, ma presentino un quadro di natura clinica o disturbi del comportamento ad elevata o elevatissima intensità di sostegno, sarà necessario effettuare puntuali e specifiche verifiche in sede di valutazione multidimensionale di costruzione del progetto individuale. L’Ambito territoriale con il coinvolgimento degli operatori e/o dei servizi già impegnati a sostegno di dette persone, deve garantire l’appropriatezza ed intensità dei sostegni formali e informali necessari ad assicurare il benessere della persona ed il miglioramento della sua qualità della vita, tenuto conto anche di eventuali modelli di intervento o di organizzazione dei sostegni già sperimentati nell’ambito di analoghe progettualità Dopo di Noi con esiti favorevoli in termini di benessere personale e di sostenibilità degli interventi.

A tal fine, per l’ammissibilità ai sostegni “Dopo di Noi” di persone con disabilità che presentino punteggi ADL/IADL e SIDI compatibili con elevate necessità di sostegno, la valutazione effettuata dalle équipe pluri-professionali delle ASST con l’assistente sociale dei Comuni, è fatta d’intesa con l’Ente erogatore che già supporta la persona e/o prenderà in carico la stessa. Tale valutazione individua le prestazioni necessarie e la compatibilità delle stesse con gli interventi “Dopo di Noi”, in una logica di appropriatezza ed efficacia della presa in carico.

Pertanto, nel caso di istanze provenienti da persone che presentino comportamenti auto/etero aggressivi ovvero condizioni di natura clinica e comportamentale complesse, sarà cura dell’Ambito Territoriale prevedere il coinvolgimento diretto in sede di valutazione multidimensionale e di elaborazione del progetto individuale degli operatori e/o dei referenti dei servizi già impegnati a sostegno di dette persone. Nell’ambito dei progetti di avviamento all’autonomia e dei progetti di co-abitazione previsti dal presente programma che coinvolgano tali persone, sarà cura e responsabilità dell’ente gestore, nell’ambito delle risorse definite ed assegnate nel budget di progetto, garantire inecessari ed appropriati sostegni per tutta la durata del progetto.

ART. 5 – MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le istanze per la richiesta dei contributi dovranno essere presentare ai Comuni dell’Ambito di Gallarate da parte di:

  • Persone con disabilità e/o dalle loro famiglie o da chi ne garantisce la protezione giuridica;
  • Comuni, Associazioni di famiglie di persone disabili, Associazioni di persone con disabilità, Enti del Terzo Settore ed altri Enti pubblici o privati, preferibilmente in co-progettazione;
    Tali organismi ai fini delle presenti Linee operative, devono possedere i seguenti requisiti:

✓ comprovata esperienza nel campo dell’erogazione di servizi o attività a favore di persone con disabilità e delle loro famiglie con particolare riferimento alle misure di sostegno ed alle esperienze organizzative realizzate ai sensi della DGR 6674/2017 e DGR 3404/2020;

✓  iscrizione ai rispettivi Registri provinciali/regionali;

✓  assenza in capo al Legale rappresentante di condanne penali o procedimenti penali in corso;

✓  garanzia da parte degli Enti della solvibilità autocertificando l’inesistenza di situazioni di insolvenza attestabili dalla centrale Rischi di Banca d’Italia (Circolare n. 139 dell’11.02.1991, aggiornato al 29.04.2011- 14° aggiornamento).

Con riferimento agli Organismi del Terzo Settore, ad integrazione di quanto stabilito con DGR n. 6674/2017, circa i requisiti da possedere, è richiesta la comprovata esperienza nel campo dell’erogazione di servizi o attività in favore di persone con disabilità e le loro famiglie quantificabile in almeno 2 anni, come previsto dal Decreto n. 8196/2017.

La domanda dovrà essere presentata presso il Comune di residenza nell’Ambito, utilizzando l’apposito modulo predisposto dall’Ufficio di Piano, unitamente all’attestazione ISEE SOCIO-SANITARIO in corso di validità e dalla documentazione comprovante i requisiti di cui all’articolo 4;

La misura del “Dopo di noi” è complementare e integrabile con altre risorse/misure pubbliche e private a patto che diverse risorse concorrano alla realizzazione degli obiettivi del progetto individuale, ampliando le azioni dello stesso o incrementandone la sostenibilità.

ART. 6 – VALUTAZIONE E PROGETTO SOCIALE

1) Requisiti di accesso:

La verifica dei requisiti di accesso alle misure è effettuata a cura dell’Ambito territoriale mediante un’apposita “scheda sociale” identificativa dei dati personali, del contesto di vita della persona, dei servizi cui la persona afferisce e del quadro delle risorse economiche pubbliche e private investite a sostegno della persona al momento della presentazione della domanda integrata, se presente, dall’idea progettuale relativa all’accesso a fondi delle diverse misure;

2) Valutazione multidimensionale:

La valutazione multidimensionale che, è un passo successivo alla verifica dei requisiti di accesso alla misura, è effettuata in maniera integrata tra équipe pluri-professionali delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali e assistenti sociali dei Comuni sulla base di appositi protocolli operativi definiti in Cabina di regia, costituita presso l’Agenzia di Tutela della Salute territorialmente competente, avendo cura di:

a) analizzare, attraverso l’utilizzo di scale validate, a partire da ADL e IADL, le diverse dimensioni del funzionamento della persona con disabilità in relazione ai principali aspetti della qualità della vita con particolare riferimento alle seguenti aree:

– cura della propria persona, inclusa la gestione di interventi terapeutici; – mobilità;
– comunicazione ed altre attività cognitive;
– attività strumentali e relazionali della vita quotidiana;

b) rilevare la condizione familiare, abitativa e ambientale. In particolare, sono oggetto di analisi: le dinamiche affettive e dei vissuti del contesto familiare, il contesto socio relazionale della persona con disabilità, le motivazioni e le attese sia personali sia del contesto familiare.

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c) far emergere le aspettative ed i bisogni di emancipazione dal contesto familiare e/o dai servizi residenziali dell’interessato e dei congiunti, con particolare riferimento ai tempi del distacco, ad eventuali idee progettuali già prefigurate o in corso di prefigurazione, alle risorse ed ai supporti personali e organizzativi attivabili a tal fine, in un’ottica di coprogettazione.

La valutazione multidimensionale, in linea con i principi OMS, dovrà partire dal presupposto che il benessere personale è una condizione bio-psico-sociale. Deve tener conto altresì dei presupposti del modello di classificazione ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento), valutando la condizione della disabilità non solo in base alle caratteristiche dell’individuo, ma anche in relazione ai limiti, alle risorse del suo ambiente di vita e, coerentemente con le finalità della Legge, alla sfera dei desideri e delle aspettative personali in relazione al miglioramento della qualità di vita compito della valutazione multidimensionale:

  • ➢  cogliere in estrema sintesi, i bisogni, le aspettative e le risorse della persona con grave disabilità e del suo ambiente di vita, collocandole all’interno di una prospettiva di adultità, che vede nella possibilità di emanciparsi dai genitori e/o dai servizi residenziali, una tappa fondamentale del percorso di crescita e di vita di ogni persona, e non come conseguenza di un problema o di un’emergenza;
  • ➢  individuare, all’interno di questa prospettiva del “diventare adulti”, i bisogni di supporto decisivi per sostenere l’autodeterminazione, l’occupazione attiva, la partecipazione sociale, la tutela dei diritti, lo sviluppo personale e il benessere materiale, quali fattori decisivi per migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone;

➢  identificare i fattori contestuali che, rispetto alla trasformazione del percorso di vita, rappresentano una barriera oppure costituiscono elementi facilitatori per avviare un percorso di emancipazione dal nucleo familiare originario o dai servizi residenziali, assumendo in tal senso una funzione propedeutica all’elaborazione del progetto individuale.

In sede di valutazione multidimensionale e di elaborazione del progetto individuale, appare particolarmente qualificante adottare sistemi volti alla valutazione dei domini relativi alla qualità della vita e pianificazione dei sostegni, attualmente presenti in via sperimentale sul territorio regionale, anche nell’ambito dei progetti di vita Dopo di Noi attivati nel corso delle precedenti annualità.

3) Monitoraggio Esiti

La valutazione in itinere dell’impatto dei percorsi di “cambiamento” attivati sulla condizione di vita della persona è effettuata dal servizio sociale territoriale anche valorizzando il ruolo del Case Manager. Si tratta di cogliere se il percorso di avviamento all’autonomia sia stato in grado di promuovere le condizioni per un reale cambiamento di vita e se i cambiamenti di vita attivati migliorano la condizione di benessere della persona e risultano sostenibili in una logica di medio – lungo periodo.

IL PROGETTO INDIVIDUALE

Il Progetto individuale rappresenta lo strumento cardine per avviare il percorso di emancipazione della persona con disabilità adulta dalla famiglia di origine e/o dalla condizione di vita presso servizi residenziali, in un’ottica di de-istituzionalizzazione.
In questi termini il Progetto Individuale (PI), parte integrane di quanto stabilito dall’art.14 della Legge 328/2000 assume la valenza di “Progetto di Vita” nella misura in cui riesce a determinare un cambiamento della prospettiva esistenziale della persona, attraverso la sua emancipazione. Esso pertanto, identificherà gli obiettivi generali finalizzati a realizzare in un tempo definibile il distacco e l’emancipazione, nonché gli obiettivi specifici per il miglioramento della qualità della vita dell’interessato, i sostegni attivabili, le risorse economiche necessarie per garantire la sua sostenibilità, definendo uno specifico Budget di Progetto Individuale e di gruppo (nel caso di progetti di vita che si realizzano all’interno di percorsi di coabitazione).

Ai sensi dell’art. 14 della L. 328/2000, il Comune predispone di intesa con ASST e con la persona interessata/famiglia il progetto individuale. Alla stesura del PI concorrono tutti i soggetti della rete dei servizi coinvolti o attivabili su specifica progettazione individuale. La rete territoriale, in un’ottica di condivisione del PI diviene insieme al Comune corresponsabile della sua attuazione.

Il Budget di Progetto individuale comprende e ricompone a suo interno tutte l risorse disponibili e attivabili sia di emanazione pubblica (previdenziale, sociale, sanitaria,…) che di carattere privato (personali, familiari e sociali) e potrà essere costruito anche attraverso un processo di co-progettazione avviato dall’ente pubblico o ad esso proposto da terzi (singole persone, gruppi di persone e/o enti o associazioni del privato sociale) anche al fine di fornire un quadro informativo e di esperienze utili a promuovere l’avvio del Fondo Unico Disabilità, attraverso una specifica raccolta dei dati territoriali a cura di ATS.

Il budget di progetto potrà essere costruito tenendo anche conto di risorse derivanti da altre misure regionali e/o nazionali, sulla base di specifiche compatibilità che prevedono accesso anche alle Misure FNA.

All’interno del Progetto Individuale saranno definite le funzioni ed i compiti per il governo del Progetto attraverso l’individuazione di un Case manager specificandone compiti e funzioni anche in relazione ad altre figure eventualmente necessarie (support manager, clinical-manager) ed in relazione al coordinamento complessivo del progetto Individuale con il sistema di interventi e servizi di cui l’interessato beneficia. Ai fini dell’assolvimento dei compiti assegnati dovrà essere riservata a tale funzione una quota di tempo dedicata (indicativamente identificata in almeno 60-70 ore annue per ciascun progetto) per seguire tutto l’iter procedurale necessario alla costruzione d all’avvio del progetto individuale nonché il lavoro di monitoraggio e di valutazione degli interventi anche mediante visite e sopraluoghi nei diversi contesti di vita attivati.

Il Progetto Individuale declinerà inoltre anche i possibili indicatori necessari per valutare gli esiti degli interventi.

Nella costruzione del Progetto individuale occorre:
➢ evidenziare in particolare i desideri e le aspettative di vita dei beneficiari in relazione alla possibilità di emanciparsi dai genitori o dai contesti di vita familiari ovvero dai contesti di vita dei servizi residenziali, per avviare progetti di coabitazione coerenti con le finalità e gli strumenti previsti dalla Legge 112;
➢ elaborare un piano di sostegni definito in base agli esiti della valutazione multidimensionale della persona con disabilità grave realizzata in raccordo tra le équipe pluri-professionali delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) e gli operatori degli Ambiti territoriali/Comuni, con possibilità di coinvolgimento degli operatori direttamente impegnati nelle attività di sostegno personale già in essere;
➢ avere cura che tale percorso sia condiviso con la persona disabile e con la sua famiglia (se presente) o con chi assicura la protezione giuridica della persona, oltre che, se presenti e coinvolti attivamente dai familiari o dalle istituzioni, con gli Enti gestori ed erogatori che sostengono la persona nell’ambito dei servizi territoriali;
➢ dare compiutamente conto del percorso di vita in atto e della sua trasformazione.

Il progetto potrà articolarsi pertanto nei seguenti ambiti/dimensioni di vita adulta, cui fanno riferimento i macro bisogni e aspettative della persona con disabilità e della sua famiglia:

  • ➢  Salute: interventi sanitari, sociosanitari e sociali;
  • ➢  Istruzione/Formazione;
  • ➢  Occupazione;
  • ➢  Mobilità;
  • ➢  Casa;
  • ➢  Socialità (interazioni/relazioni interpersonali, vita sociale,civile e di comunità);
  • ➢  AltroPer ognuno degli ambiti/dimensioni di vita sono:

 

specificati/dettagliati i più importanti bisogni e aspettative personali e della famiglia rispetto all’evoluzione del percorso di vita e di presa in carico dell’interessato;

individuatigliobiettivieleprioritàrelativiall’implementazionedellecondizionisociali e ambientali necessarie per sostenere la persona con disabilità ad emanciparsi dai genitori e/o dai servizi residenziali ,attraverso una progressiva condizione di autodeterminazione, nonché allo sviluppo di un attivo inserimento in contesti sociali e di vita diversi dal contesto familiare, a partire dalla riprogettazione della condizione abitativa della persona;

identificatigliinterventidaattivare;
individuati il soggetto realizzatore rispetto a ciascun intervento;

specificate le risorse necessarie (es. economiche, servizi e interventi della rete d’offerta, della comunità, della famiglia d’origine, etc) disponibili o da individuare;

indicate le fonti di finanziamento; individuatiimomentidiverifica.

Il Progetto individuale deve essere sottoscritto:

➢ dalla persona disabile e dalla sua famiglia (se presente) da chi eventualmente ne garantisce la protezione giuridica;
➢ da un rappresentante dell’ASST;
➢ daunreferentedell’Ambitoterritoriale/Comune;

➢ dal responsabile del caso individuato (Case Manager);
➢ dal referente/responsabile dell’ente erogatore direttamente impegnato a sostegno della realizzazione del progetto di vita.

Nel Progetto sono evidenziate le risorse necessarie, nel tempo, alla realizzazione delle diverse fasi, per le dimensioni di vita della persona, per il raggiungimento degli obiettivi declinati per ogni singola fase.

Le risorse sono da intendersi nella più ampia accezione, sia di risorse economiche, sia in termini di prestazioni e servizi da mobilitare, sia di natura privata afferenti alla comunità, del privato in genere, della famiglia d’origine.

Il Progetto individuale deve avere una durata temporale di norma di 2 anni, atto salvo situazioni più complesse che possono essere valutate dall’equipe multidimensionale, al fine di rivedere gli obiettivi del PI che possano giustificare una prosecuzione del percorso per un ulteriore anno.

Nel caso di progetti di vita che realizzino l’emancipazione dai genitori e/o dai servizi residenziali mediante l’avvio di co-abitazioni, l’assegnazione delle risorse di ogni annualità dovrà avvenire senza interruzioni dicontinuità, tenuto conto dell’esito del monitoraggio effettuato dai servizi sociali competenti, anche attraverso visite e relazioni periodiche a cura del case manager, e previa rimodulazione del Progetto Individuale.

I momenti di verifica sono organizzati con il Responsabile del caso.

ART. 7- ACCESSO AI SOSTEGNI E PRIORITA’

L’accesso alle misure di sostegno del Fondo “Dopo di Noi” è stabilito dall’Ambito terri- toriale di Gallarate con le seguenti modalità:

verificata l’ammissibilità delle domande presentate e a seguito della valutazione dell’equipe multidisciplinare, i contributi verranno riconosciuti sino all’esaurimento del budget disponibile per le diverse tipologie di strumenti. In caso di più domande presen- tate nel medesimo giorno saranno applicate le seguenti priorità:

Nel rispetto dei criteri stabiliti dal DM 23 novembre 2016 all’art. 4, l’accesso alle mi- sure di sostegno è prioritariamente garantito alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare in base alla necessità di maggiore urgenza (art. 4, c. 2) di tali sostegni, valutata in base a:

  • –  limitazioni dell’autonomia personale e necessità di sostegno;
  • –  sostegni che la famiglia è in grado di fornire in termini di assistenza/accudi-mento e di sollecitazione della vita di relazione necessari a garantire una buonarelazione interpersonale;
  • –  condizione abitativa e ambientale (ad es. spazi adeguati per i componenti dellafamiglia, condizioni igieniche adeguate, condizioni strutturali adeguate, servizi igienici adeguati, barriere architettoniche – interne ed esterne all’alloggio, abi- tazione isolata, ecc);
  • –  condizioni economiche della persona con disabilità e della sua famiglia (ISEE Sociosanitario.Successivamente a tale valutazione, sono date le seguenti priorità d’accesso (art. 4, c. 3):
  • –  persone con disabilità grave mancanti di entrambi i genitori, con priorità ai disa- bili privi di risorse economiche reddituali e patrimoniali, che non siano i tratta- menti percepiti in ragione della condizione di disabilità;
  • –  persone con disabilità grave i cui genitori, per ragioni connesse all’età ovvero alla propria situazione di disabilità, non sono più nella condizione di continuare a garantire loro nel futuro prossimo il sostegno genitoriale necessario ad una vita dignitosa;
  • –  persone con disabilità grave, inserite in strutture residenziali dalle caratteristi- che molto lontane da quelle previste dal DM (Gruppi appartamento e soluzioni di Cohousing riproducenti le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e con capacità ricettiva fino a 5 p.l.)Gli interventi volti al riutilizzo di patrimoni resi disponibili dai famigliari o da reti associative di famigliari di persone con disabilità grave in loro favore per le finalità di 9 cui al Decreto Ministeriale e del programma regionale sono realizzati indipendentemente dalle priorità sopra declinate (DM 23 novembre art. 4, c. 4).

N.B. Per i progetti individuali già consolidatisi come progetti di vita, è comunque necessario presentare richiesta di continuità del progetto individuale da parte dell’interessato o dei suoi familiari, oltre ad una relazione di monitoraggio da parte dell’ambito territoriale che attesti la sussistenza di conformità di tali progetti alle finalità della Legge 112/2016 e la contestuale condizione di benessere da parte dei co-residenti.

ART. 8 – MODALITA E TEMPI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Al fine di consentire l’accesso ai sostegni e sulla base delle priorità individuate, l’Ambito di Gallare promuove la pubblicazione di un Bando pubblico senza scadenza (a sportello), fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

La domanda e i relativi allegati dovranno pervenire agli Uffici Protocollo dei Comuni dell’Ambito di Gallarate (Albizzate, Cairate, Cassano Magnago, Cavaria con Premezzo, Gallarate, Jerago con Orago, Oggiona con S. Stefano, Samarate, Solbiate Arno)

a decorrere dal giorno 31.01.2023

I singoli Comuni, dopo la verifica dei requisiti d’accesso, cureranno la trasmissione delle domande all’Ufficio di Piano dell’Ambito di Gallarate per gli adempimenti di cui agli art. 6 del presente Avviso.

ART. 9 – DECADENZA DAL BENEFICIO

Il beneficio decade a seguito della perdita di uno o più requisiti d’accesso o a seguito del decesso del beneficiario.
Se il decesso avviene prima della valutazione multidimensionale e della stipula del Pro- getto individuale non si ha diritto al beneficio.

ART. 10 – REVOCA DEL BENEFICIO

Potrà essere richiesta idonea documentazione atta a dimostrare la completezza e la veridicità dei dati dichiarati.
In caso di accertamento di non veridicità sostanziale dei dati dichiarati o del mancato rispetto del Progetto individuale, l’Amministrazione Comunale procede alla revoca dei benefici ed all’eventuale recupero della quota dei benefici economici indebitamente ricevuti.

ART. 11 – COMUNICAZIONE ESITI

L’Ufficio di Piano darà comunicazione degli esiti della domanda al termine del procedimento previa sottoscrizione del Progetto individuale da parte degli interessati.

ART. 12 – PUBBLICAZIONE

Il presente avviso sarà pubblicato sui siti istituzionali dei Comuni dell’Ambito Territoriale e sul sito del Comune di Gallarate, Ente Capofila dell’Ambito Territoriale.

In applicazione degli articoli da 12 a 15 e 22 del Regolamento dell’Unione Europea 2016/679, del D.Lgs. 196/2003 e del D.Lgs. 101/2018 si informano gli interessati relativamente ai dati personali trattati.

Titolare del trattamento dati e Responsabile della protezione: Comune di Galla- rate – Via Verdi, 2 – 21013 Gallarate (VA) – posta elettronica certificata: proto- collo@pec.comune.gallarate.va.it – tel 0331.754111. I dati, provenienti da qual- siasi fonte, sono trattati per il soddisfacimento dei compiti istituzionali del Di- stretto di Zona di Gallarate e dei Comuni facenti parte del Distretto su richiesta dell’interessato/a e/o di terzi e nell’ambito delle previsioni normative che disci- plinano l’attività del Distretto e comunale. I destinatari dei dati personali sono il Distretto, i Comuni facenti parte e gli altri soggetti, di norma operanti sul terri- torio nazionale, identificati dalle previsioni normative che disciplinano l’attività per la quale i dati sono trattati. I dati personali sono conservati in ogni formato e per il periodo consentito dalle norme che disciplinano l’attività per la quale i dati sono trattati. L’interessato/a ha diritto a richiedere al titolare del tratta- mento l’accesso ai propri dati, la rettifica, cancellazione, limitazione, opposizione al trattamento e portabilità nei limiti delle previsioni normative e a proporre re- clamo a un’autorità di controllo.

Per quanto non espressamente indicato nel presente bando, si fa riferimento al contenuto delle Linee operative dedicate approvate dall’Assemblea dei Sindaci il 4.12.2020 aggiornate al contenuto della Deliberazione di Giunta Regionale n. XI/4749 del 24 maggio 2021.

 

DETTAGLIO INTERVENTI GESTIONALI

Gli Interventi gestionali si suddividono in:

  1. 1)  ACCOMPAGNAMENTOALL’AUTONOMIA
  2. 2)  SUPPORTOALLARESIDENZIALITA’
  3. 3)  INTERVENTIDIPERMANENZATEMPORANEAINSOLUZIONIABITATIVE EXTRA-FAMILIARE (Ricoveri di pronto intervento/sollievo)

1) ACCOMPAGNAMENTO ALL’AUTONOMIA

In quest’area progettuale rientra un insieme di azioni, a forte rilevanza educativa, tesa a promuovere l’autodeterminazione e la consapevolezza necessaria per sostenere la scelta di avviare un percorso graduale di distacco e separazione dai genitori e/o dai servizi residenziali per avviare un percorso di vita adulta indipendente basato sulla co- abitazione.

Tale percorso di accompagnamento all’autonomia non può che strutturarsi come pro- cesso graduale costruito per fasi successive che interessano la persona con disabilità ed il suo contesto di vita caratterizzato da un insieme eterogeneo di persone coinvolte:

➢ la persona con disabilità, per aiutarla a sviluppare e consolidare la possibilità di autodeterminarsi (possibilità di scegliere e di indicare le proprie preferenze), per aiutarla ad acquisire una soggettività adulta (la rappresentazione di sé come persona che può essere rispettata e riconosciuta nelle sue scelte e preferenze ma che deve anche con- frontarsi con una serie di responsabilità e di impegni da rispettare non solo rispetto alla scelta della co-abitazione ma anche nei vari contesti della vita quotidiana), per aiutarla ad acquisire competenze e capacità della vita adulta (saper fare);

➢ la famiglia, per “accompagnarla” nella presa di coscienza che il percorso di emanci- pazione del proprio congiunto dalla vita con i genitori e/o nei servizi residenziali costi- tuisce un percorso di adultità fisiologico e proprio della condizione umana e per tali ragioni necessita di essere pensato e progettato mediante gli opportuni sostegni;

➢ il contesto di vita comunitario costituito soprattutto dalle relazioni tra le persone con disabilità ed i luoghi di vita della comunità.

Gli interventi in quest’area accompagnano la famiglia, la persona con grave disabilità ed il suo contesto di vita a riconoscere le possibilità di sviluppo personale in età adulta ed i sostegni necessari per poter realizzare un progetto di vita separandosi dai familiari e/o dai servizi residenziali, attraverso l’opportunità di sperimentarsi in situazioni con- crete (es. palestra autonomia, ecc.) e durante periodi di “distacco” dalla famiglia (es. weekend di autonomia, ecc.).

Tali interventi possono altresì essere messi in campo, per favorire percorsi di de-istitu- zionalizzazione di persone con grave disabilità inserite in servizi residenziali con carat- teristiche differenti dalle condizioni di vita familiare da perseguire in coerenza con il dettato della Legge 112. In tale ottica il percorso di accompagnamento all’autonomia si potrà considerare compiuto allorché si concretizzerà in una delle diverse forme di “vi-

All. 1) Vivere in autonomia”: dal trovare accoglienza in una delle soluzioni residenziali qui previ- ste, al conseguimento di traguardi formativi, socio-relazionali e occupazionali, fino a scegliere di vivere in maniera indipendente. Alla luce di quanto sopra si richiama l’at- tenzione al fatto che i percorsi previsti in tale area progettuale devono essere attivati dopo la verifica della possibilità di attivazione di “analoghi interventi” sostenuti nell’am- bito delle politiche regionali per la promozione dell’autonomia delle persone con disabi- lità.

DESTINATARI: fermo restando quanto sopra definito in termini di destinatari e priorità di accesso, considerando la platea dei potenziali beneficiari persone con grave disabilità, si indicano di seguito le priorità:

➢ rispetto all’età:
– persone con età compresa nel cluster 18/55 anni, con ulteriore priorità a quelle nella fascia 26/45 anni

SOSTEGNI:
1) Voucher “Durante noi” – Voucher annuale fino ad € 600,00 propedeutico all’at-

tivazione e/o mantenimento del percorso di emancipazione, finalizzato ad assi- curare specifiche attività di sostegno al contesto familiare (genitori/caregiver/altri familiari) per:
– consulenza/informazione sui bisogni e le aspettative della persona con di- sabilità;

– sostegno alle relazioni familiari sia attraverso interventi alla singola fami- glia, sia attraverso attività di mutuo aiuto;
– sostegno/accompagnamento alla scelta di una vita autonoma del proprio figlio (distacco/uscita dal nucleo di origine);

attività queste finalizzate a condividere i requisiti necessari per l’avvio di una coabitazione e la sua prosecuzione.
Nota: Il voucher “Durante Noi” può essere erogato singolarmente una sola volta e successivamente può essere attivato solo ad integrazione del voucher per l’ac- compagnamento all’autonomia (€ 4.800,00).

2) Voucher annuale pro capite fino ad € 4.800,00 per promuovere percorsi fina- lizzati all’emancipazione dal contesto familiare (o alla de-istituzionalizzazione). In concreto tali percorsi attengono a:

➢ Acquisire AUTODETERMINAZIONE, consapevolezza di sé e consolidare il pro- prio benessere emozionale:
– avere cura di sé;
– vivere in maniera autonoma nel proprio contesto di vita;

– migliorare e consolidare il senso di autostima e senso di responsabilità delle proprie azioni;
– organizzare il proprio tempo;
– intessere relazioni sociali.

➢ Acquisire/riacquisire una percezione di sé come persona adulta per eman- ciparsi dalla famiglia e/o dal servizio residenziale:
– apprendimento/riapprendimento di abilità specifiche quali ad esempio: cucinare, te- nere in ordine la casa, manifestare le proprie preferenze e le proprie scelte in relazione all’organizzazione dei tempi, degli spazi e dei luoghi di vita;

– riconoscimento e rispetto delle regole di vita comunitaria e sociali.

➢ Rivalutare le proprie abitudini rispetto alla partecipazione sociale con parti- colare riferimento alle opportunità di occupazione:
– sviluppo/potenziamento delle competenze;
– manifestazione delle proprie preferenze rispetto agli ambiti di occupazione individuabili.

➢ Interventi sui fattori ambientali che possano essere facilitatori per la buona attuazione del Progetto Individuale:
– nel contesto abitativo;
– nel contesto sociale di vita;

– nel contesto lavorativo.

Il suddetto Voucher annuale per promuovere percorsi finalizzati all’emancipazione dal contesto familiare (o alla de-istituzionalizzazione) pro capite fino ad € 4.800,00 è in- crementabile di un valore annuo fino ad € 600,00 per assicurare le seguenti attività sul contesto familiare:

– consulenza
– sostegno alle relazioni familiari sia attraverso interventi alla singola famiglia, sia at- traverso attività di mutuo aiuto.

Il Voucher finalizzato all’emancipazione dal contesto familiare (o alla de-istituzionaliz- zazione) è destinato a sostenere:

➢ il complesso delle persone disabili gravi frequentanti o meno i servizi diurni per disa- bili (SFA, CSE, CDD) per sperimentare:

– accoglienza in “alloggi palestra”

– -esperienze di soggiorni extrafamiliari in formule residenziali (CA, Gruppo apparta- mento con ente gestore, gruppo appartamento autogestito, ecc.), con priorità per quelle con i requisiti previsti dal DM per sperimentare le proprie abilità al di fuori dal contesto d’origine per sperimentare l’allontanamento dal contesto d’origine

– esperienze di tirocinio socializzante in ambiente lavorativo/occupazionale finalizzate a sostenere possibili percorsi di inserimento lavorativo.

Il percorso di accompagnamento all’autonomia può essere effettuato in alloggi palestra che prevedano il rispetto dei requisiti di civile abitazione e non potrà essere svolto all’interno delle sedi dei servizi diurni accreditati o a contratto o sperimentali.

I fondi Dopo Di Noi non possono essere utilizzati per le frequenze ordinarie di CSE e CDD.

Compatibilità con altre Misure ed interventi:
➢ Misura B1 e B2 FNA per chi attiva un progetto di Dopo di Noi; ➢ Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD);
➢ Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).

Incompatibilità con altre Misure ed interventi:

➢ Accoglienza residenziale in Unità d’Offerta sociosanitarie, sociali; ➢ Pro.Vi

 ➢ Assegno per l’autonomia (FNA B1 e B2);
➢ Sostegni “Supporto alla Residenzialità” del presente Programma.

I sostegni complessivamente previsti dalle diverse misure del Dopo di Noi non possono eccedere il limite massimo del sostegno qui previsto pari ad € 5.400,00 annuali (€ 4.800,00 + € 600,00).

Il percorso per l’autonomia ha una durata temporale di norma di 2 anni, fatte salve situazioni più complesse che possono essere valutate dall’equipe multidimensionale, al fine di rivedere gli obiettivi del Progetto Individuale che possano giustificare una prose- cuzione del percorso per un ulteriore anno e non oltre il quarto anno.

In caso di proroga oltre il primo biennio è necessario che i Progetti Individuali garanti- scano i seguenti elementi:

– nel terzo anno è necessario porsi i seguenti obiettivi che devono essere perseguiti nella costruzione del progetto personalizzato nell’arco dei dodici mesi della terza annua- lità:

  1. individuazione della sede abitativa per l’avvio della coabitazione;
  2. individuazione dei possibili/potenziali co-residenti;
  3. costruzione del budget complessivo di coabitazione;

– nel quarto anno deve essere previsto il passaggio di abitazione ed attività di sostegno dall’alloggio palestra alla sede abitativa con conseguente formalizzazione dell’avvio di una delle soluzioni abitative previste dalla deliberazione entro i 12 mesi della quarta e ultima annualità.

Nel caso di progetti di vita che realizzino l’emancipazione dai genitori e/o dai servizi residenziali mediante l’avvio di co-abitazioni, l’assegnazione delle risorse di ogni annua- lità dovrà avvenire senza interruzioni di continuità, tenuto conto dell’esito del monito- raggio effettuato dai servizi sociali competenti, anche attraverso visite e relazioni pe- riodiche a cura del case manager, e previa rimodulazione del Progetto Individuale.

2) SUPPORTO ALLA RESIDENZIALITA’

Gli interventi in quest’area sono indirizzati a sostenere le persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, oppure coinvolte in percorsi di de-istituzionalizzazione, presso le forme di residenzialità previste dal DM all’art. 3, c. 4 (Gruppi appartamento e soluzioni di Cohousing/Housing).

LE SOLUZIONI RESIDENZIALI:

Gruppi appartamento: residenzialità/appartamento in cui convivono da 2 fino ad un massimo di 5 persone disabili. Rientrano in tale tipologia:

o Gruppo appartamento gestito da un Ente pubblico o privato che assicura i servizi alberghieri, educativi e di assistenza;

o Gruppo appartamento autogestito in cui convivono persone con disabilità autoge- stendosi i servizi alberghieri, educativi e di assistenza anche mediante il ricorso a personale assunto direttamente oppure tramite fornitori di sostegno esterni.

Comunità alloggio sociali in cui convivono da 2 fino ad un massimo di 5 persone disabili e con i servizi alberghieri, educativi e di assistenza assicurati da Ente gestore, come forme di residenzialità qualificata per avviare un percorso che coerentemente con le finalità della Legge 112/2016, possa poi trasformarsi in un percorso di vita Dopo di Noi all’ interno di soluzioni alloggiative concepite come casa e non come struttura di servizio residenziale.

Cohousing/housing: nella sua accezione originaria fa riferimento a insediamenti abi- tativi composti da abitazioni private corredate da spazi destinati all’uso comune e alla condivisione tra i diversi residenti (cohousers). Tra i servizi di uso comune vi possono essere ampie cucine, locali lavanderia, spazi per gli ospiti, laboratori per il fai da te, spazi gioco per i bambini, palestra, piscina, internetcafé, biblioteca, car sharing e altro. È possibile che il gestore assicuri alla persona disabile oltre all’alloggio anche servizi di natura alberghiera e/o di natura assistenziale e/o di natura educativo/animativa (ancheattraverso l’impiego di residenti, cui viene assicurata una specifica remunerazione da parte del gestore stesso) diversi da quelli sopra definiti come servizi di “reciproca mu- tualità” – vicinato solidale. Di norma tali soluzioni abitative prevede la presenza da 2 a 5 posti letto.

GRUPPI APPARTAMENTO E SOLUZIONI DI COHOUSING/HOUSING:

– capacità ricettiva non superiore a 5 p.l. (incluso eventualmente 1 p.l. di pronto inter- vento/sollievo);
– in caso di ricettività più alta, in ogni caso non superiore a 10 p.l. (inclusi eventualmente

2 p.l. per pronto intervento/sollievo), deve esserci un’articolazione in moduli non su-

periori a 5 p.l.;
– requisiti strutturali:
• sono quelli minimi previsti dalle norme per le case di civile abitazione;
• sono rispettate le misure di sicurezza e di prevenzione dei rischi;
• sono garantiti i requisiti per l’accessibilità e la mobilità interna;
• è promosso l’utilizzo di nuove tecnologie per migliorare l’autonomia delle persone disabili, in particolare di tipo domotico, assistivo, di ambient assisted living e di connet- tività sociale;
• gli spazi sono organizzati in maniera tale da riprodurre le condizioni abitative e rela- zionali della casa familiare (ad es. la persona disabile può utilizzare oggetti e mobili propri), garantendo spazi adeguati per la quotidianità e il tempo libero;
• gli spazi sono organizzati a tutela della riservatezza: le camere da letto sono preferi- bilmente singole.

Le residenzialità nella formula dei Gruppi appartamento gestiti da Ente erogatore e delle soluzioni di Housing/Co-Housing, non sono Unità di Offerta standardizzate e de- vono funzionare ai sensi dell’art. 13, comma 1, lettera b) della l.r. n. 3/2008.

Nel caso invece di COMUNITÀ ALLOGGIO SOCIALI PER DISABILI (CA) e di COMU- NITÀ SOCIO SANITARIE PER DISABILI (CSS) con capacità ricettiva fino a n. 5 p.l. è necessario che le stesse siano separate dal resto delle unità di offerta standardizzate e non possono avere la contrattualizzazione con il SSN.

Tutti e 5 i p.l. devono essere destinati a progettualità Dopo di Noi e non sono prevedibili compresenze con altre persone con disabilità, afferenti a percorsi ordinari delle Comunità Alloggio Sociali per disabili e Comunità Socio Sanitarie per disabili.

 Le strutture sopra richiamate (CA e CSS) potranno accogliere progettualità Dopo di Noi di carattere residenziale e quindi non di accompagnamento all’autonomia, quando si verificano le seguenti situazioni:

l’ente gestore della comunità alloggio sociale intende avviare una progettualità che assicuri, in tempi definiti, l’evoluzione della struttura in una soluzione abitativa pienamente rispondente alle caratteristiche stabilite dalla Legge 112/2016 e quindi modificherà la sua definizione (da Comunità alloggio ad appartamento autorizzato come sperimentazione);

la persona che avvia il progetto Dopo di Noi di carattere residenziale è già inserita nella comunità, e non vi è una prospettiva immediata di trasferimento in altra soluzione abitativa ex 112/2016;

la situazione personale e familiare, magari a conclusione di un percorso di accompagnamento, sostiene un progetto Dopo di Noi residenziale, ma nel territorio di riferimento non sono disponibili nell’ immediato risorse abitative ex 112/2016 e la Comunità è l’unica risorsa territoriale;

nelle situazioni, come indicato nel presente provvedimento, per le quali è utile un periodo in una residenzialità qualificata per avviare il percorso di vita Dopo di Noi.

In raggiungimento, entro un tempo definito nel progetto, della piena realizzazione del Dopo di Noi in altre soluzioni residenziali.

Nell’ipotesi di deroga temporanea concessa per strutture residenziali con capacità ricettiva superiore a 5 posti letto e con impossibilità di sua articolazione in due moduli abitativi distinti, la residenzialità in via continuativa deve essere assicurata per non più di 5 ospiti per mantenere un profilo di coerenza con quanto normato dal DM del 23/11/2016 e dalla delibera regionale 6674/17. Tutti e 5 i p.l. devono essere destinati a progettualità Dopo di Noi e non sono prevedibili compresenze con altre persone con disabilità, afferenti a percorsi ordinari delle CSS.

DESTINATARI: fermo restando quanto sopra definito in termini di destinatari e priorità di accesso, considerando la platea dei potenziali beneficiari, e premesso che tale soste- gno si indirizza a persone accolte in via permanente, si indicano di seguito le priorità:

➢ Condizione:

  • già accolte, alla data di approvazione del presente provvedimento, nelle residen-zialità oggetto del presente Programma, senza alcun limite di età;
  • persone per cui si prevede il nuovo accesso alle residenzialità con le seguentipriorità:
  • –  indipendentemente dall’età, se per la persona disabile la famiglia ha avviato unpercorso di messa a disposizione di proprio patrimonio immobiliare;
  • –  in cluster d’età 45-64 anni.➢ Fragilità:

• Persone con valutazione ADL inferiore/uguale a 4, IADL inferiore/uguale a 7,5 o

se provenienti da RSD/CSS, in classe Sidi 5.

Si precisa che per la persona con disabilità da accogliere in tutte le soluzioni residenziali di cui al presente Programma, ai fini del pagamento della quota assistenziale, vale l’ul- tima residenza prima del ricovero.

ogni caso la permanenza nella CA/CSS è temporanea e finalizzata al

SOSTEGNI:

I sostegni si diversificano per tipologia di residenzialità e presenza o meno del supporto di un ente gestore:

• Voucher: Gruppo appartamento o Comunità alloggio “temporanea” con Ente gestore

• Contributo: Gruppo appartamento per almeno 2 persone con disabilità che si autogestiscono;

• Buono: per persone che vivono in soluzioni di Cohousing/Housing.

Ferme restando la priorità per i sostegni volti a assicurare gli interventi a favore delle famiglie che mettono a disposizione il “patrimonio immobiliare” per realizzare gli inter- venti previsti dal presente Programma e per la continuità di progetti individuali già con- solidatisi come progetti di vita in appartamento e ritenuti idonei ed approvati in esito ai monitoraggi effettuati dai servizi sociali territoriali competenti, si declinano di seguito le tipologie di sostegni per ordine di priorità:

1.Voucher residenzialità con Ente gestore, quale contributo ai costi relativi alle prestazioni di assistenza tutelare e socio-educativa, nonché ai servizi generali assicurati dall’Ente gestore della residenza, così diversificato:

• fino ad € 500,00 mensili per persona che frequenta servizi diurni (CSE, SFA,

CDD);
• fino ad € 700,00 per persona che NON frequenta servizi diurni (CSE, SFA,

CDD).

Compatibilità con altre Misure ed interventi:
• Assistenza Domiciliare Integrata (ADI);
• Frequenza di Centro Socio-Educativo (CSE);
• Frequenza di Servizio di Formazione all’Autonomia (SFA); • Frequenza di Centro Diurno Disabili (CDD);
• Sostegno “Ristrutturazione” del presente Programma;

Incompatibilità con altre Misure ed interventi:
• Misura B1 e B2 FNA: “assegno per l’autonomia”;
• Progetto sperimentale Vita Indipendente (PRO.VI);
• voucher inclusione disabili;
• Servizio di Assistenza Domiciliare comunale (SAD);
• Sostegno “Voucher accompagnamento all’autonomia” del presente Pro-

gramma;

2. Contributo residenzialità autogestita fino ad un massimo di € 600,00 mensili pro capite erogato alle persone disabili gravi che vivono in residenzialità, di cui al pre- sente Programma, in autogestione. L’entità del contributo è calcolata sulla base delle spese sostenute dai “conviventi” per remunerare il/gli assistenti personali regolarmente assunti o servizi relativi ad assistenza tutelare/educativa o di natura sociale assicurati da terzi (escluso i costi relativi alla frequenza dei servizi diurni).

Il contributo non può eccedere l’80% dei succitati costi.

Compatibilità ed integrazioni con altre Misure ed interventi: • Misura B1 FNA: Buono assistente personale;

• Misura B1 e B2 FNA: “assegno per l’autonomia”
• Sostegni forniti con il Progetto sperimentale Vita Indipendente (PRO.VI);
• Servizio Assistenza Domiciliare comunale (SAD;)
• Assistenza Domiciliare Integrata (ADI);
• Frequenza di Centro Socio-Educativo (CSE);
• Frequenza di Servizio di Formazione all’Autonomia (SFA);
• Frequenza di Centro Diurno Disabili (CDD);
• Sostegno “Canone di locazione/Spese condominiali” del presente Programma; • Sostegno “Ristrutturazione” del presente Programma;

Incompatibilità con altre Misure ed interventi:
• Voucher inclusione disabili;
• Sostegno “Accompagnamento all’Autonomia” del presente Programma;

Tali Misure sommate al Contributo sopra definito non devono in ogni caso eccedere l’80% delle spese sostenute dai “conviventi” per remunerare il/gli assistente/i personale/i re- golarmente assunti o servizi relativi ad assistenza tutelare/educativa o di natura sociale assicurati da terzi (escluso i costi relativi alla frequenza dei servizi diurni).

3. Buono mensile di € 700,00 pro capite erogato alla persona disabile grave che vive in Cohousing /Housing
L’entità può essere aumentata sino a € 900,00 in particolari situazioni di fragilità. Tale buono viene erogato in un contesto dove non esiste un Ente gestore, ma una sviluppata rete di assistenza anche di tipo volontaristica.

L’entità del contributo è calcolata sulla base delle spese sostenute dalla persona per remunerare il/gli assistenti personali regolarmente assunti o servizi relativi ad assi- stenza tutelare/educativa o di natura sociale assicurati da terzi (escluso i costi relativi alla frequenza dei servizi diurni).

Il contributo non può eccedere l’80% dei succitati costi.

Compatibilità ed integrazioni con altre Misure ed interventi:
• Misura B1 FNA: Buono assistente personale;
• Misura B1 e B2 FNA: “assegno per l’autonomia”
• Sostegni forniti con i Progetti sperimentali Vita Indipendente (PRO.VI.); • Assistenza Domiciliare Integrata (ADI);

• Servizio Assistenza Domiciliare comunale (SAD);
• Frequenza di Centro Socio-Educativo (CSE);
• Frequenza di Servizio di Formazione all’Autonomia (SFA),
• Frequenza di Centro Diurno Disabili (CDD),
• Sostegno “Canone di locazione/Spese condominiali” del presente Programma; • Sostegno “Ristrutturazione” del presente Programma.

Incompatibilità con altre Misure ed interventi: • voucher disabili;

• Sostegno “Accompagnamento all’Autonomia” del presente Programma.

Tali Misure sommate al Buono sopra definito non devono in ogni caso eccedere l’80% delle spese sostenute dalla persona con disabilità per remunerare il/gli assistenti per- sonali regolarmente assunti o servizi relativi ad assistenza tutelare/educativa o di natura sociale assicurati da terzi (escluso i costi relativi alla frequenza dei servizi diurni).

3) INTERVENTI DI PERMANENZA TEMPORANEA IN SOLUZIONE ABITATIVA EXTRA-FAMILIARE

RICOVERI DI PRONTO INTERVENTO/SOLLIEVO

In caso di situazioni di emergenza (ad es. decesso o ricovero ospedaliero del caregiver familiare, ecc.) che possono fortemente pregiudicare i sostegni necessari alla persona con disabilità grave per una vita dignitosa al proprio domicilio e non si possa efficace- mente provvedere con servizi di assistenza domiciliare per consentire il suo permanere nel suo contesto di vita, si può attivare il sostegno qui previsto.

➢ Contributo giornaliero pro capite fino ad € 100,00 per ricovero di pronto inter- vento, per massimo n. 60 giorni, per sostenere il costo della retta assistenziale, com- misurato al reddito familiare e comunque per un importo massimo non superiore all’80% del costo del ricovero.

I ricoveri temporanei devono realizzarsi presso le residenzialità stabilite dal Decreto ministeriale o se si verifica l’assenza di soluzioni abitative ad esse conformi, si provvede presso altre unità d’offerta residenziali per persone con disabilità (ad es. Comunità al- loggio, Comunità alloggio Socio-Sanitaria, Residenza Socio-sanitaria).

In caso di erogazione del Voucher per l’accompagnamento all’autonomia, la persona disabile grave accolta in pronto intervento può proseguire le attività previste. Tale contributo non è riconosciuto nel caso di ricovero gratuito presso unità d’offerta sociosanitarie accreditate, così come previsto dalla normativa regionale vigente a favore di determinate tipologie di disabilità (es. persone con malattia del motoneurone, ivi compresa la Sclerosi Laterale Amiotrofica).

DETTAGLIO SOSTEGNI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI:

Le risorse annualità 2021 sono destinate:

1. INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE DELL’ABITAZIONE

  • per contribuire ai costi della locazione e spese condominiali
  • spese per adeguamenti per la fruibilità dell’ambiente domestico (domotica e/o riattamento degli alloggi e per la messa a norma degli impianti, la telesorve- glianza o teleassistenza) attraverso investimenti dei familiari anche attraverso donazioni a Fondazioni o Enti del Terzo settore espressamente finalizzate e vincolate all’avvio di percorsi di vita in co-abitazione), spese per riattamento degli alloggi e per la messa a norma degli impianti, con particolare ma nonesclusiva attenzione, a strumenti di telesorveglianza o teleassistenza.Gli immobili/unità abitative oggetto degli interventi di cui al presente atto non possono essere distolti dalla destinazione per cui è stato presentato il progetto né alienati per un periodo di almeno 5 anni dalla data di assegnazione del contributo.

    Il contributo non è erogabile alla singola persona per il proprio appartamento, eccezion fatta se essa mette a disposizione il proprio appartamento per condividerlo con altre persone (residenzialità autogestita).

    Contributo fino ad un massimo di € 20.000,00 per unità immobiliare, non superiore al 70% del costo dell’intervento.

    Per lo stesso intervento non possono essere richiesti altri contributi a carico di risorse nazionali/regionali.

    Dietro motivata e documentata istanza, è possibile richiedere un nuovo contributo di € 20.000,00 solo qualora fosse necessario intervenire con ulteriori e diversi lavori rispetto a quelli già effettuati per sopraggiunte esigenze del/i co-residente/i.
    L’accesso al medesimo sostegno, per interventi diversi da quelli per i quali è stato erogato il primo contributo, potrà essere riconosciuto solo a seguito di una rivalutazione della progettualità da parte dell’Ambito e con proroga di ulteriori 5 anni del vincolo di destinazione.

    Il sostegno per interventi strutturali non può comunque superare l’importo complessivo di € 40.000,00 ad unità immobiliare.
    In caso di scarsità di risorse, sarà riconosciuta la priorità alle nuove domande.

    2. SOSTEGNO DEL CANONE DI LOCAZIONE/SPESE CONDOMINIALI

    Questo intervento è finalizzato a sostenere le persone disabili gravi prive del sostegno familiare, fermo restando quanto sopra definito in termini di destinatari e priorità di accesso, per contribuire agli oneri della locazione/spese condominiali:

All. 2)

• Contributo mensile fino ad un massimo di € 300,00 per unità abitativa a sostegno del canone di locazione, comunque non superiore all’80% dei costi com- plessivi.

Il contributo mensile è compatibile con i seguenti interventi:

Sostegno “Spese condominiali” del Programma regionale;
Sostegno “Ristrutturazione” del Programma regionale;
Sostegno “Residenzialità autogestita” del Programma regionale;(intervento gestio- nale)
Sostegno “Soluzioni in Cohousing / Housing” del Programma regionale ;(intervento gestionale)

Contributo annuale sino ad un massimo di € 1.500,00 per unità abitativa a sostegno delle spese condominiali, comunque non superiore all’80% del totale spese.

Il contributo è compatibile con i seguenti interventi
• – Sostegno “Canone locazione” del Programma regionale;
• – Sostegno “Ristrutturazione” del Programma regionale;
• – Sostegno “Residenzialità autogestita” del Programma regionale;(intervento gestionale)
• – Sostegno “Soluzioni in Cohousing / Housing” del Programma regionale; (intervento gestionale)

 

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