l’imprenditorialità femminile, al vertice ci sono San Vittore Olona (24%), Inveruno, Robecchetto, Castano Primo, Cerro al Lambro (23%). A Milano il dato è del 17% in linea con l’area metropolitana. E’ quanto emerge da un’indagine della Camera di commercio milanese.
Sempre più donne decidono di mettersi in proprio e realizzare il proprio progetto di business anche in Italia, dove i numero restano, purtroppo, ridotti. Rispetto alle donne che fanno impresa, paradossalmente in Europa e in Nordamerica la situazione è peggiore che in Asia, dove in alcuni Paesi le imprenditrici sono più numerose degli imprenditori. L’Italia è in linea con il resto dell’Occidente: soltanto un’attività imprenditoriale su cinque è guidata da una donna. Nelle startup, a livello mondiale, la situazione non è diversa: negli Stati Uniti, terra di innovazione per eccellenza, il 71% non ha donne nel board e il 57% non ne ha nella cosiddetta C-Suite, le posizioni di vertice. Va meglio, invece, in Cina e Gran Bretagna.
Ricerche internazionali rivelano che le startup fondate anche da donne hanno maggiore probabilità di ricevere investimenti rispetto a quelle costituite da soli uomini. E altri studi sostengono che le donne sono più adatte a individuare i bisogni del mercato e a coglierne le opportunità, ma in Italia, forse anche per la carenza di servizi alla famiglia, l’imprenditorialità femminile resta in percentuali molto minori di quella maschile. Su 5 aziende solo una è stata fondata da donne. A San Vittore Olona il rapporto sale quasi a 1 contro 3.