Il Consiglio dei Ministri dello sviluppo dell’Unione Europea ha adottato nelle sue conclusioni il rapporto annuale presentato dalla Commissione UE lo scorso aprile che contiene i dati preliminari sugli agli aiuti pubblici allo sviluppo erogati dai 28 Stati Membri e dalle istituzioni UE nel 2015.
L’UE si conferma al primo posto nel mondo tra i donatori di aiuti: fornisce oltre il 50% del totale degli aiuti pubblici allo sviluppo (APS), conteggiati per il 2015 dai membri del Comitato per l’aiuto allo sviluppo dell’OCSE. I dati preliminari parlano di 68.266 miliardi di euro erogati nel 2015, il 15% in più rispetto al 2014, anno in cui gli APS ammontavano a 59.313 miliardi di euro.
Questi aiuti pubblici provenienti da Stati membri dell’Unione e dalle istituzioni europee hanno rappresentato lo 0,47% del reddito nazionale lordo dell’UE, in aumento rispetto allo 0,43% del 2014 e due volte superiore rispetto alla media dei paesi non appartenenti all’area dell’OCSE. Secondo Francesco Petrelli di Oxfam e portavoce di Concord Italia “Questa crescita fa ben sperare perché avviene in un periodo di crisi economica strutturale e di forti pressioni politiche per diminuire gli aiuti pubblici allo sviluppo”. Tuttavia non sono stati rispettati gli impegni sottoscritti nel 2000 dai governi europei di raggiungere la soglia dello 0,7% del reddito nazionale lordo entro il 2015; l’UE però potrebbe cogliere la “seconda chance” che le è stata offerta con i nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile per agguantare lo 0,7% entro il 2030.
Nel 2015, il rapporto tra aiuti pubblici allo sviluppo e reddito nazionale lordo ha superato lo 0,7% in soli cinque Stati membri: Svezia (1,4%),Lussemburgo (0,93%), Danimarca (0,85%), Paesi Bassi (0,76%) e Regno Unito (0,71%). Il rapporto è aumentato in 15 Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia (da 0,14% nel 2012 è passata a 0,21% nel 2015), è diminuito in 9 di essi ed è rimasto invariato in 4. In totale, 21 Stati membri hanno aumentato nominalmente l’APS di 9,8 miliardi di euro, mentre negli altri 6 si è registrata una diminuzione complessiva di 0,3 miliardi di euro.