“Salva” ritorna a scuola

Prenderà il via con il rientro a scuola di gennaio il secondo anno della sperimentazione delle lezioni di primo soccorso nelle scuole del territorio. I ragazzi degli istituti superiori del Legnanese avranno una nuova materia scolastica da apprendere: andranno in aula per imparare a salvare delle vite grazie all’ABC del primo soccorso. La sperimentazione è partita lo scorso anno scolastico e ha portato risultati apprezzabili. I ragazzi si sono dimostrati entusiasti e ricettivi durante le lezioni, e anche i test di fine anno sulle tecniche apprese hanno dimostrato quanto siano predisposti a questo tipo di formazione i ragazzi e quanto stia loro a cuore l’argomento. Secondo l’equipe del 118 che sta seguendo il progetto, infatti, i test attitudinali «sono andati molto bene». Obiettivo del progetto, oltre a concorrere alla formazione di una coscienza condivisa sull’importanza del primo soccorso, anche quello di entrare nel piano di studi curriculare dei programmi didattici. «Nel caso di arresto cardiaco improvviso le manovre di rianimazione cardio-polmonare, massaggio cardiaco e respirazione bocca-bocca, vanno intraprese il più presto possibile – spiega Sergio Morra, responsabile della Struttura Semplice coordinamento emergenza territoriale-. Tuttavia, ciò non è sufficiente. Solamente un’adeguata formazione dei soccorritori ne garantisce la corretta esecuzione e, quindi, l’efficacia. In assenza d’istruzione specifica, i testimoni di un arresto cardiaco improvviso potrebbero limitarsi all’esecuzione del massaggio cardiaco che peraltro, eseguito con tecnica improvvisata e senza la componente respiratoria, risulta probabilmente inutile, se protratto per più di 4 minuti senza che sopraggiungano soccorritori professionisti». Elemento fondamentale del progetto Salva è costituito proprio dall’insegnamento delle manovre salvavita da attuare in caso di arresto cardiaco improvviso. I dati raccolti, relativi a circa ottocento ragazzi di 15 e 17 anni che hanno partecipato alla prima sessione dei lavori, mostrano un elevato livello d’apprendimento. La valutazione della corretta esecuzione delle manovre base della rianimazione cardio-polmonare è stata compiuta mediante criteri internazionali, utilizzando per ogni alunno il cosiddetto skill-test, ideato e adottato dall’European Resuscitation Council (ERC) e adattato alle esigenze specifiche, nel quale sono state raggiunte percentuali di successo mediamente dell’80%. Il progetto, denominato S.A.L.V.A. (Save All Lives Via ABC), è stato premiato dalla Direzione generale dell’assessorato alla Sanità della Regione Lombardia nell’ambito dei progetti della rete europea HPH (Hospitals Promoting Health) ed è stato immediatamente sostenuto, non solo economicamente, dalla Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. «Investire in formazione, soprattutto sui giovani è sempre una scelta vincente -commenta Lidio Clementi, presidente della nostra Bcc-; ancor di più, lo è quando questi investimenti servono a incentivare attività che migliorano le condizioni sociali di tutta la comunità. I risultati che ci hanno comunicato, relativi alla formazione dei primi ragazzi interessati dal progetto, sono davvero incoraggianti. Siamo fieri di avere contribuito a sostenere questa iniziativa e di vedere concretizzarsi risultati soddisfacenti. Il finanziamento che la Banca ha stanziato in questo progetto contribuirà ad ampliare le conoscenze culturali dei nostri giovani, ma soprattutto a salvare delle vite umane. Le vite della nostra gente. La nostra Banca non è nuova a iniziative del genere. Tre anni fa, quando il 118 di Varese ci chiese di “dare una mano” per far fronte a un momento difficile, non ci siamo tirati indietro e abbiamo contribuito ad acquistare le speciali tute che i soccorritori indossano durante i loro interventi. La loro efficienza serve alla collettività intera».

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