Il progetto 400mila tetti fotovoltaici unisce Bcc, Elmec Solar e Naturcoop

La collaborazione "green" tra i tre soggetti del territorio dà vita ad un gruppo di acquisto privato per agevolare le famiglie nell'installazione dei pannelli solari
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In apertura Paolo Cova direttore di Naturcoop, Andrea Grimaldi responsabile commerciale di Elmec Solar e Adalberto Tomasello responsabile Area Mercato della Bcc

L’unione fa la forza e l’ambiente ci guadagna. Sono tre le voci, tre i valori condivisi e tre gli elementi che uniscono Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Elmec Solar e Naturcoop nel progetto “400.000 tetti fotovoltaici”; un’iniziativa che punta ad agevolare la formazione di un gruppo d’acquisto privato tra i cittadini del Varesotto per abbassare i costi degli impianti fotovoltaici. Presentato in conferenza stampa lo scorso 24 febbraio a Brunello (Va) nella sede di Elmec Solar, il progetto è un’evoluzione di quanto già proposto l’anno scorso dalla community Green Team di Elmec Solar. La novità del 2015 è l’entrata dei nuovi partner in una rete di cooperazione delle risorse: da una parte, la nostra Bcc che così conferma la propria anima green e l’attenzione che ripone nel territorio, nelle famiglie e nelle nuove tecnologie a favore dell’ambiente; dall’altra Naturcoop, cooperativa di Somma Lombardo con la quale la nostra banca ha già collaborato per la costruzione della nuova sede. Il risultato di questa sinergia non è solamente la possibilità di accedere ad agevolazioni particolari, ma anche entrare in una rete virtuosa che si basa sull’acquisto condiviso e consapevole e che fa leva sulla territorialità come elemento qualificante. «Siamo felici di poter proporre nuovamente l’iniziativa dei 400.000 tetti fotovoltaici insieme al Green Team – ha sottolineato Andrea Grimaldi, responsabile commerciale di Elmec Solar in conferenza stampa -. Lo scorso anno è stata una scommessa, ci abbiamo creduto e siamo riusciti nel nostro intento di rendere il territorio di Varese più green. Le circa cento richieste di preventivo pervenute e i 40 impianti realizzati sono stati un successo che si è rivelato sopra le nostre aspettative. Quest’anno crediamo di poter fare molto di più: grazie all’appoggio di Naturcoop e alla soluzione finanziaria di Bcc siamo sicuramente più forti e certi di poter proporre un prodotto d’eccellenza». La forza deriva anche da una condivisione di base. «Nel contesto dell’economia locale è più semplice fare incontrare l’offerta con la domanda – ha proseguito Grimaldi – e i soggetti coinvolti condividono tre valori fondamentali: la territorialità, l’etica e la cooperazione. L’obiettivo è generare un’economia di scala per abbattere i costi di acquisto, senza rinunciare alla qualità, offrendo subito al cliente il miglior prezzo possibile». Proprio questi valori hanno fatto da collante. «Oltre al radicamento sul territorio, alla cooperazione di persone e di risorse e all’etica, ci uniscono tre elementi come l’attenzione per l’ambiente, la volontà di fare rete e la qualità», ha proseguito Paolo Cova, direttore di Naturcoop, cooperativa che da quasi trent’anni è impegnata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nella provincia di Varese. «Da questa condivisione deriva la scelta di partecipare come fruitori, attraverso l’istallazione di un grande impianto energetico a pannelli solari presso la nuova sede, ma soprattutto come promotori, allargando la rete dell’iniziativa alla nostra base sociale. In questa direzione, sarà presto coinvolto anche il Gas di Somma Lombardo, che si trasferirà proprio presso i nuovi locali della cooperativa. Infine, la presenza della Bcc, che in questi anni ha curato il nostro percorso di ricapitalizzazione e ha definito un mutuo personalizzato per la “casa di Naturcoop”, offre le migliori garanzie per un’assistenza finanziaria sempre attenta ai bisogni dei soggetti coinvolti». La nostra banca si rivela quindi elemento strategico per il progetto nonché punto di unione tra le diverse realtà coinvolte. «Il nostro è un intervento che va nella direzione di dare valore aggiunto all’economia locale in modo concreto, come è abitudine della nostra banca», ha sottolineato Adalberto Tomasello, responsabile area Mercato della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. «Questa è un’iniziativa che incontra la sensibilità e la filosofia della nostra Bcc. Da anni, infatti, ci adoperiamo a favore di interventi edili sostenibili e amici dell’ambiente. Abbiamo quindi creato un prodotto specifico, chiamato “My Home”, con il quale è possibile accedere ad un mutuo a tassi molto agevolati, senza contare che, grazie al risparmio energetico ottenuto in bolletta e grazie agli incentivi fiscali, sotto il profilo economico i pannelli solari si pagano da soli». Il mercato del fotovoltaico oggi ha raggiunto una piena maturità. «Molti i soggetti che si sono buttati su questo settore e per noi era difficile fare una scelta che potesse rispondere ai nostri valori. In questo progetto troviamo come comun denominatore la territorialità: tutti i promotori operano sul territorio e vivono il controllo sociale che arriva dal territorio. Ognuno interviene nel rispetto del proprio ruolo, nel tentativo di trasmettere fiducia alle famiglie e al territorio». “400.000 tetti fotovoltaici”, che prende il nome dal numero di case presenti sul territorio e potenzialmente interessate ad installare un impianto fotovoltaico, mira a creare un gruppo di acquisto privato che permetterà di abbassare i costi in sede di acquisizione degli impianti. Ma cos’è un Gap? È un gruppo di acquisto ispirato ai “gruppi di acquisto solidale”, in cui il promotore è un soggetto privato e non pubblico. I gruppi di acquisto privato sono organizzati spontaneamente tra persone appartenenti ad una medesima comunità, il cui fine è di ridurre il prezzo d’acquisto e rispondere alle esigenze di consumo critico e commisurato ai fabbisogni reali dei richiedenti, contribuendo anche alla diffusione di una cultura della sostenibilità. La campagna di adesione al Gap si è aperta il 2 marzo e durerà fino al 10 aprile. Oltre ai territori del Varesotto, la campagna 2015 è stata ampliata fino a comprendere anche l’area della bassa comasca.

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