II coraggio delle azioni

L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione

Sono veramente soddisfatto della nostra assemblea annuale. E non solo per il larghissimo consenso con cui è stato approvato il bilancio dello scorso anno, quanto per il rinnovato interesse che ho notato nei soci. Un interesse che si coniuga con la disponibilità, da più parti avanzata, di prendere attivamente e fattivamente parte alla conduzione della nostra banca, per coronare il sogno che ho espresso e che mi sono reso conto essere il sogno di tutti: portare la Bcc a essere la banca di riferimento dell’Altomilanese e del Varesotto. Quella di maggio è stata un’assemblea dal sapore particolare. Innanzitutto perché era la prima dopo l’elezione dell’attuale consiglio di amministrazione. Poi perché si è tenuta sotto il tendone che ha ospitato la tre giorni di festa: manifestazione che ha rappresentato il segno tangibile del nostro nuovo corso, fatto anche di presenza visibile sul territorio. Perché quando si vuole fare qualcosa di grande si deve avere il coraggio delle proprie azioni. E questo significa anche mettersi in mostra, dare consistenza corporea alle enunciazioni di principio. Lo stesso coraggio che ci ha indotto a presentare in assemblea, e a riproporre sulle colonne di questo giornale, il piano strategico triennale. E’ la prima volta nella storia della nostra Bcc che un consiglio di amministrazione lo presenta ai soci all’inizio del mandato. Si tratta, come in moltissimi avete intuito, di un’altra delle nostre piccole rivoluzioni, che rientra in quella volontà più volte espressa di cambiare rotta nella conduzione della banca e che per la prima volta permetterà ai soci di giudicare gli amministratori in base al lavoro. Oggi, infatti, vi abbiamo detto cosa vogliamo fare in questi tre anni, quali i risultati da raggiungere. Alla fine, tutti assieme, faremo il punto. E se coraggio e voglia di fare ci sosterranno, il risultato sarà senza dubbio positivo.

di Silvano Caglio

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