“C’è stata una bella festa e ci siamo divertiti molto. Adesso è il momento di mettere a frutto il lavoro di pubblicità e di lavorare in maniera incisiva”. Parole chiare. Dette con voce pacata e ferma. A parlare è Adalberto Tomasello, direttore della filiale di Busto Arsizio. Logico che questo numero de “La Voce” fosse dedicato allo staff e alla struttura di Busto. Aperta da poco meno di un mese, la filiale della nostra BCC si presenta come una realtà già radicata. Ma, e il direttore lo sa, “c’è tanto da fare, soprattutto per infondere fiducia nei cittadini”. Busto Arsizio, città strana per differenti motivi. Soprattutto la gente, abituata a “risparmiare” e a “criticare” le scelte finanziarie, ha la giusta diffidenza. Caratteristiche della società in cui è stata inserita la nuova filiale che il direttore ha già messo nero su bianco nelle strategie di lavoro: limare lo scetticcismo e farsi conscere per quello che si è. “Una banca locale dove il professionista e il cliente si adoperano per il bene comune”. Tomasello, interista doc (pecca o pregio, dipende dai punti di vista calcistici), è approdato nella famiglia della nostra BCC dopo aver maturato esperienze sia in banche dalle caratteristiche locali, sia all’interno di istituti di credito dalle connotazioni nazionali. Ora è alla guida di una struttura tutta nuova: oltre 120 metri quadri di spazio illuminati perfettamente, cinque dipendenti (una sola “fanciulla” e quattro “maschietti”), uno staff di persone giovani ed esperte, facce serie e sorridenti. Qualità in dispensabili per una realtà che si appresta a cercare di imprimere la filosofia del credito cooperativo in un territorio tutto da scoprire e da sensibilizzare. “Quando sono stato contattatto – commenta il direttore – ero consapevole delle responsabilità a cui andavo incontro. La BCC di Busto Garolfo e Buguggiate ha grandi prospettive e il nostro lavoro, mio e dei miei collaboratori, sarà sicuramente al centro delle attenzioni. Non possimo permetterci passi falsi e speriamo di non farli. Ho maturato una lunga esperienza in due grandi banche che hanno cavalcato la loro dimensione locale ottenendo grandi successi e sviluppato le mie capacità professionali. Credo, con questa mia nuova esperienza, di avere avuto una grande opportunità: tornare a lavorare con lo spirito di un tempo, quando la relazione con il cliente era, di fatto, l’elemento più importante e la dedizione al lavoro era cosa spontanea”. Pochi giorni sono passati da quando l’equipe di Busto Arsizio ha occupa- to i locali di via Lissoni. Un tempo esiguo per poter fare commenti o bilanci. Ma Tomasello sa “di poter contare su una bella squadra, giovane e capace” che, soprattut- to, “ha tanta volgia di fare”, ma alla quale un po’ di favori dalla “dea bendata” non farebbero male: “Certo, l’impegno dipende solamente da noi, ma anche un po’ di fortuna non guasterebbe. Noi ci proporremo – conclude – come banca “differente” nei confronti dei nostri potenziali clienti. Spero che questi sceglieranno di cogliere l’opportunità e di identificarci come… LA MIA BANCA”.