Per chi transita da Parabiago a Busto Garolfo, sulla Provinciale 109, c’è una costruzione che è diventata un vero e proprio punto di riferimento. È la torretta rossa che reca l’insegna bianca con la scritta blu “ICM – Industria Cavi Merlotti”. Qui sorgono i 30mila metri quadrati, con 3mila metri quadrati di capannone, della ditta della famiglia Merlotti, che sta per celebrare i suoi cinquant’anni di attività. Con l’occasione, racconta per prima cosa il patron Fiorenzo, «faremo una bella gita sui Laghi, fra Italia e Svizzera, per tutte le diciotto persone che lavorano in azienda e i loro familiari, e con l’occasione consegneremo i riconoscimenti per chi è con noi da oltre venticinque anni». Questo è ciò che spicca di più quando si incontra Fiorenzo Merlotti: che il modo di fare e l’attenzione ai dipendenti sono quelli di chi considera la sua azienda come una famiglia. Fra i lavoratori c’è chi ha condiviso con la ICM addirittura quarant’anni di vita, come non mancano di ricordare le fotografie, le lettere incorniciate e i memorabilia che fanno bella mostra all’ingresso degli uffici di via Parabiago 90. La dimensione familiare è proprio il segno distintivo della ICM, fin dalla sua nascita. Tutto comincia nel 1953, quando Fiorenzo Merlotti inizia a lavorare per una grossa azienda produttrice di cavi elettrici e a conoscere i segreti di questo vastissimo settore. Nel 1963 fonda assieme alla moglie Carla, appena sposata, la propria attività a Busto Garolfo: all’inizio è un piccolo laboratorio di un centinaio di metri quadri, ma cinque anni dopo, nel 1968, diventano già mille, e lo stabilimento si sposta in via XXIV Maggio. E ancora cinque anni dopo, nel 1973, il grande salto per passare alla nuova sede situata nell’area produttiva a est di Busto Garolfo, quella della “torretta rossa” che accoglie i veicoli pronti a caricare i cavi elettrici da distribuire. La ICM è una delle prime aziende a insediarsi in questa zona, che negli anni seguenti avrebbe visto l’arrivo di altre grosse realtà industriali. Con il cambio di sede gli obiettivi si ampliano. Arrivano attrezzature tecnologicamente avanzate e personale qualificato per la realizzazione di cavi, conduttori elettrici, e forniture per l’industria elettrotecnica ed elettronica italiana.
La clientela aumenta: dal solo Altomilanese l’Industria Cavi Merlotti passa a servire la Lombardia, poi tutto il Nord, che oggi rappresenta ancora il 60% del mercato dell’azienda, e infine tutto il resto del Paese. Negli anni cambia anche la configurazione della società: la Snc si trasforma in Srl, e ai soci fondatori Carla e Fiorenzo, subentrano un paio di anni fa, le figlie Annamaria e Antonella che, assieme ai rispettivi mariti, oggi seguono ogni aspetto dell’attività di famiglia. Per grado di innovazione, knowhow e rapidità nel soddisfare gli ordini la I.C.M. non ha nulla da invidiare a gruppi industriali di maggiori dimensioni, ma ha voluto lo stesso conservare una attenzione artigianale. Anna e Antonella Merlotti spiegano il perché di questa scelta: «Quanto a processi e macchinari siamo in grado di stare al passo con l’offerta della grande industria. Ma quello che ci contraddistingue, e che costituisce la nostra forza, è l’organizzazione del lavoro, che conserva caratteristiche artigianali e ci consente un’elevata flessibilità. Curiamo con attenzione il servizio al cliente, proponendogli progetti su misura. Così ci siamo fatti un nome e possiamo affrontare la concorrenza». Grazie a questa particolarità l’azienda cerca di resistere anche alla crisi che colpisce tante piccole e medie imprese. Come sempre, la famiglia Merlotti ha affrontato le difficoltà stando unita. «La crisi l’abbiamo sentita da subito –continuano Anna e Antonella Merlotti– abbiamo anche fatto ricorso alla cassa integrazione, in modo da poter continuare a far lavorare tutti. Negli scorsi anni, quando il lavoro non mancava, abbiamo cercaNelle foto sopra: il processo di lavorazione di alcuni cavi. Con i suoi macchinari tecnologicamente avanzati, la ICM è in grado di soddisfare le richieste dell’industria elettrica ed elettrotecnica italiana. to di rinnovare i macchinari, perché sicuramente rappresentano il valore aggiunto per il nostro settore per riuscire a costruire un prodotto rispondente alle richieste del cliente e del mercato. La possibilità di guardare con un po’ di fiducia al futuro deriva anche dalle scelte oculate che sono state fatte quando i tempi erano più favorevoli. Nel tempo siamo riusciti a creare e consolidare un rapporto di fiducia con i nostri fornitori e con le banche».
Quello della ICM con gli istituti di credito è un rapporto che si è sempre basato sulla trasparenza e sulla conoscenza reciproca. «Con la Bcc in particolare –racconta ancora Fiorenzo Merlotti– abbiamo un rapporto che dura da cinquant’anni, da quando l’azienda è nata. Quando abbiamo spostato la sede nello spazio dove si trova oggi fu proprio l’allora Cassa Rurale ad avere fiducia in noi e a concederci un finanziamento per quello che era un passo molto grande». Ancora oggi la ICM privilegia la banca locale, che può garantire una comunicazione più diretta, una conoscenza che avviene di persona e che va oltre i semplici numeri, per comprendere a fondo quello che l’azienda produce, come lo fa e quali prospettive può avere. L’Industria Cavi Merlotti, dunque, ha sempre richiesto sostegno e attenzione alla banca del territorio, ma non si è mai dimenticata di fare la sua parte a favore della comunità di riferimento. Fiorenzo Merlotti è stato capace di unire agli impegni professionali le sue più grandi passioni, così la sua azienda ha contribuito a sostenere innumerevoli realtà locali: dalle associazioni alle squadre sportive fino a numerose iniziative di vario tipo sul territorio. «Ci siamo sempre visti come parte attiva nel tessuto sociale –conclude Merlotti– e nemmeno in tempi di crisi vogliamo far mancare il nostro contributo».