Celebrati nell’assemblea di Treviglio i 60 anni della Federazione lombarda

L’assise è stata chiamata a rinnovare i vertici per il triennio 2024/2027. Alla guida del consiglio di amministrazione è stato riconfermato Alessandro Azzi. Rieletto all’unanimità alla presidenza del collegio sindacale il presidente della nostra Bcc, Roberto Scazzosi, mentre il nostro vice presidente vicario, Mauro Colombo, è stato confermato nel consiglio di amministrazione

Nel giorno, il 14 giugno, e nel luogo, il teatro Filodrammatici di Treviglio, in cui è nata esattamente 60 anni fa, si è tenuta l’annuale assemblea della Federazione lombarda delle Bcc, durante la quale, oltre ai festeggiamenti per il traguardo raggiunto, sono stati eletti i vertici per il triennio 2024/2027 ed è stato fatto il punto sulla forza del movimento della cooperazione del credito nella nostra regione.
I numeri dicono che in Lombardia sono presenti 27 Bcc con 723 sportelli in 518 comuni, in 149 dei quali operano come unica presenza bancaria (+10% da dicembre 2022). A fine 2023 contano 210.972 Soci (+2,8% su base d’anno) e oltre un milione di clienti. Gli impieghi erogati dalle Bcc a imprese e famiglie lombarde, a dicembre 2023, sono di oltre 24,5 miliardi di euro. Supera i 14,5 miliardi di euro il sostegno al settore produttivo lombardo, con il 22,5% dell’importo totale destinato a micro e piccole imprese del territorio. Positivi i risultati del bilancio consolidato: nel corso del 2023 la raccolta diretta è stata di 35 miliardi di euro, mentre la raccolta indiretta di 12 miliardi di euro e l’utile netto consolidato d’esercizio è stato di circa 529 milioni di euro. Da ultimo, va detto che le sofferenze lorde delle Bcc lombarde sono in forte calo sui dodici mesi: -30%, a fronte del -13,8% registrato dal sistema bancario regionale.
«Le Bcc sono “creature originali”, anima bancaria e anima sociale che non si escludono, ma si rafforzano a vicenda. Un’identità originale e unica, da preservare di fronte alle tendenze omologanti del mercato, che è alla base del rapporto di fiducia che ci lega ai i nostri soci e al territorio in cui operiamo. Anche dopo la riforma del credito cooperativo e la costituzione dei due gruppi bancari, le Bcc hanno saputo mantenere e valorizzare identità, ispirazione, valori delle origini: elementi che evidentemente sono percepiti dalla nostra clientela, la quale ci riconosce come banche di comunità», ha detto commentando i dati del 2023 Alessandro Azzi, l’attuale presidente della commissione regionale Abi della Lombardia che, in carica dal 1991 quale presidente della nostra Federazione lombarda, ha ricevuto dall’assemblea un nuovo mandato per proseguire il proprio incarico per il triennio 2024-2027.

Riconfermato per la terza volta consecutiva anche il nostro presidente, Roberto Scazzosi, alla guida del collegio sindacale della Federazione, ruolo che era stato chiamato a ricoprire già dal febbraio 2017, cioè 16 mesi prima dell’assemblea di giugno 2018 che lo aveva eletto per la prima volta. «La nostra Federazione compie sessant’anni e il miglior augurio per la cooperazione di credito lombarda è quello di continuare ad onorare e rinnovare le radici che ci uniscono, dando risposte nuove ai nuovi bisogni delle famiglie e delle imprese del territorio -dice Roberto Scazzosi-. Questa nostra “casa comune” è di importanza fondamentale per mantenere saldi e difendere i valori portanti della cooperazione del credito: al centro dell’azione della Federazione ci sono infatti i principi di mutualità e solidarietà e, in veste di società cooperativa con funzioni consortili, si propone di promuovere il protagonismo delle banche di credito cooperativo, offrendo supporto nell’opera di rafforzamento del rapporto con le comunità locali di cui sono espressione».
Quale componente del consiglio di amministrazione è arrivata la riconferma anche del nostro vice presidente vicario, Mauro Colombo: «la Federazione è partecipata sia dalle Bcc che, come la nostra, aderiscono al Gruppo bancario cooperativo Iccrea, sia dalle Bcc che hanno scelto di far parte di Cassa Centrale: istituti con interessi commerciali differenti ma unite dallo stesso scopo di essere un punto di riferimento, un valore aggiunto e un motore propulsivo per le famiglie, le imprese e le comunità dei territori su cui operano. Se compito dei due gruppi bancari sono prevalentemente le tematiche finanziarie e creditizie, la Federazione ha lo scopo sia di sostenere il ruolo sociale ed economico delle Bcc sia quello di essere un luogo di incontro e di scambio virtuoso per le tutte banche di credito cooperativo della Lombardia».
Venendo ai 60 anni della Federazione, che sono stati ricordati con la consegna di una targa ricordo a tutti i presidenti delle Bcc presenti all’assemblea, Alessandro Azzi ha detto: «A noi piacciono gli anniversari, perché ci ricordano da dove veniamo, e ci piacciono le autodefinizioni. Ci eravamo chiamati “banca contro corrente”. Poi ci chiamiamo “banche di comunità”, più che di territorio, perché evidentemente la comunità è una cosa, fisica e oggettiva. Ci siamo chiamati, e Sergio Gatti lo ha scritto in un libro, “banca con l’anima”. A me, che sono più prosaico di Gatti, piace dire “banca che serve”, perché se non ci fosse, ci sarebbero solo banche tutte uguali. E serve perché è al servizio della comunità, non ha grandi azionisti da soddisfare e quello che guadagna -perché deve guadagnare, sennò non c’è sicurezza dei depositi- lo reinveste totalmente nel patrimonio aziendale e quindi è di proprietà di tutti».

«Ma ogni Bcc è anche molto più che una banca. Una banca perché, per stare sul mercato, dobbiamo fare la banca con la stessa efficienza e rapidità di tutte le banche tradizionali, ma molto più che una banca, perché riteniamo di dover contribuire a dare risposte alle nuove esigenze della comunità, che nascono da problematiche in parte acuite dai tempi difficili -ha proseguito Azzi-. Penso alla sanità e penso alla previdenza, integrativa o tradizionale che sia. E per questo campo d’impegno abbiamo pensato di costituire soggetti ad hoc che sono emanazione dalle Bcc. Le chiamiamo mutue di comunità, sono associazioni mutualistiche che hanno come finalità, appunto, quella sanitaria previdenziale, ma anche sportiva, culturale, educativa e di sostegno alle famiglie. Tutto quel che si può fare, insomma, per dare risposte alle esigenze delle persone, creando soggetti ad hoc». E proprio al progetto Mutue di comunità, che Federazione ha lanciato nel 2019, ha aderito anche la mutua della nostra Bcc, quella che oggi si chiama Ccr Insieme Ets, ma che è stata fondata nel 2016 con il nome originario di Bcc Insieme Mutua.

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