Vi avevo lasciato sullo scorso numero della Voce con l’appello affinché nessuno fermasse il treno in corsa della nostra storia e oggi prendo atto, con soddisfazione, che dopo l’approvazione definitiva del cosiddetto decreto milleproroghe, e a conclusione di quasi tre anni di discussioni, finalmente il Parlamento ha dato via libera al riassetto giuridico delle Bcc. La riforma del credito cooperativo adesso è legge. E quando mi è stato chiesto di descrivere sinteticamente che cosa ciò significhi per il nostro futuro, l’ho fatto con poche parole: «soci e risparmiatori avranno maggiori tutele, perché il sistema di controllo delle singole Bcc è stato potenziato e l’intervento della capogruppo in caso di difficoltà sarà rapido ed efficace. Per il resto non cambia nulla». Certo, la sintesi passa sopra le sfumature. Perché se è vero che per i nostri territori e le nostre comunità di riferimento non cambia nulla in relazione alla presenza, all’impegno e al sostegno della nostra Bcc, è altrettanto vero che un po’ di cambiamenti sono in corso e proprio per questo, noi soci, ci dovremo riunire in assemblea straordinaria all’inizio del prossimo dicembre, in pieno clima natalizio. Sono il primo a comprendere quale sia lo sforzo che viene chiesto ad ogni nostro socio, ma rimane il fatto che quella di domenica 9 dicembre è un’assemblea importante, come lo sono tutti gli atti fondativi. Già, perché proprio di fondazione -o, se preferite, rifondazione- stiamo parlando. Perché sulle solide radici della nostra storia andiamo a rimodellarci per fare la nostra parte nella costruzione della casa comune del credito cooperativo. Domenica 9 dicembre adotteremo le regole che ci permetteranno di scrivere il nuovo capitolo di una storia che continua da più di 120 anni: quella nostra Cassa rurale cattolica di depositi e prestiti Santa Margarita. Le cose che cambiano, e che siamo chiamati ad approvare formalmente, sono lo statuto sociale e il regolamento assembleare ed elettorale, cioè i due documenti fondanti della nostra attività, che si omogeneizzano a quelli di tutte le altre Bcc, recependo le norme essenziali per dare forza e solidità alla casa comune. Come sapete, infatti, dal punto di vista della conduzione della banca, gli istituti e le governance virtuose e meritevoli manterranno gli spazi di movimento e l’autonomia che oggi ci contraddistingue. Ma, in caso di difficoltà, è previsto l’intervento del Gruppo bancario cooperativo Iccrea, anche e soprattutto direttamente sulla governance. Una scelta, questa, che è al contempo svolta storica per il movimento della finanza cooperativa e garanzia di buona gestione per tutti noi soci, per i nostri clienti e per i territori in cui operiamo. Le nuove regole che andremo ad adottare nell’assemblea del 9 dicembre, infatti, ci collegheranno più saldamente al sistema del credito cooperativo e ci daranno in cambio la forza di non essere mai soli e la solidità di essere parte costituente e fondante di una nuova realtà italiana. Vi aspetto tutti in assemblea!

