Il rifugio Maria Luisa, situato a 2160m. alla confluenza tra la Valrossa e la val Toggia in fondo alla Formazza sopra Riale, ultimo centro abitato della valle, è stato selezionato come sentinella del clima e dell’ambiente nell’ambito del progetto progetto “Rifugi montani sentinelle del clima e dell’ambiente” previsto nell’Accordo quadro CNR-CAI, siglato nella Giornata Internazionale della Montagna dai rispettivi presidenti, l’11 dicembre 2019
Il rifugio Maria Luisa è formato da una costruzione in muratura rivestita interamente in legno inaugurata il 5 dicembre 1937 e dedicata a Maria Luisa Monaco Milani, consorte di Piero Monaco, primo Presidente della sezione Cai di Busto Arsizio, che ancora gestisce la struttura.
Ora ospiterà una stazione di rilevamento metereologico “per migliorare la conoscenza degli ambienti e degli ecosistemi alpini e montani in relazione ai cambiamenti climatici in atto”. Il rifugio Maria Luisa è stato scelto sia per la disponibilità di spazi e strutture adeguati, che per la posizione strategica (all’estremo Nord del Piemonte, a 2157 m di quota), ideale per presidiare l’area delle Alpi Lepontine.
Le montagne ricoprono un terzo della superficie emersa della Terra. In Italia rappresentano oltre la metà del territorio, corrispondente a un’area in cui risiede una popolazione di oltre 14 milioni di abitanti, distribuiti in più di 4.200 comuni. Le “Terre alte” del Pianeta, e tra esse le Alpi e gli Appennini con i loro habitat, rappresentano un hot spot climatico dove gli effetti del riscaldamento agiscono in misura quasi doppia rispetto alla scala globale.
Grazie all’accordo quadro tra il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e il Club alpino italiano (Cai) prende il via una collaborazione utile a migliorare la conoscenza degli ambienti ed ecosistemi di alta quota, oltre che la comprensione dei fenomeni climatici in atto, attraverso attività di monitoraggio che potranno coinvolgere attivamente i rifugi Cai e le stazioni e gli osservatori climatici Cnr, infrastrutture che costituiscono un bene prezioso per la sorveglianza meteo-climatica e ambientale di questa parte del territorio italiano.
I dati meteo raccolti dal rifugio sono a disposizione di tutti: si possono visionare in tempo reale sul sito internet https://rifugisentinella.cai.cnr.it/rifugio-marialuisa-meteo/ dove è anche visibile l’immagine di una webcam continuamente aggiornata, rivolta verso le cime della val Formazza.
Dal 2025 è previsto che il rifugio possa diventare sede di corsi di aggiornamento sul tema del cambiamento climatico nell’ambito del Progetto CAI-CNR.
“Il nostro rifugio si trova all’interno di un’importante area di protezione europea che ha lo scopo di creare una rete ecologica di zone destinate alla conservazione della diversità biologica (“Rete Natura 2000”).La Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Valle Formazza” copre una superficie di più di 22.000 ettari con la finalità di conservazione dell’avifauna selvatica e del relativo habitat naturale”, spiega il Cai di Busto Arsizio.
“Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Maria Luisa”, di quasi 6000 ettari, è stato creato per tutelare gli habitat naturali e le specie animali e vegetali di particolare interesse per la biodiversità.
Il territorio intorno al rifugio offre la possibilità di conoscere diversi ambienti ricchi di peculiarità dal punto di vista geologico, floristico e vegetazionale, faunistico, antropologico. La presenza di gessi e calcari nella zona compresa tra passo S: Giacomo, il lago Toggia e il lago Kastel è reso evidente all’affioramento della “Rupe del Gesso” che racchiude a settentrione i laghi del Boden.
Bellissimi anche dal punto di vista paesaggistico, occupano due grandi doline e sono alimentati da acque sotterranee.
Il terreno calcareo permette lo sviluppo di specie floreali estremamente belle e rare, come la Stella alpina, la Sassifraga verde-azzurra, la Vedovella celeste, e ancora l’appariscente Astro alpino, la minuscola Sassifraga dalle foglie opposte ed un endemismo: la Saponaria lutea.
Spostandosi verso l’alpe Ghighel si incontra una zona umida, una vera e propria torbiera, caratterizzata da altre specie molto particolari come gli Eriofori – bellissimi pennacchi bianchi che spiccano vistosamente tra il verde cupo, la Primula farinosa, di un intenso colore rosa, la Genziana bavarese, e la Pinguicola, piantina insettivora che cattura invertebrati attraverso le foglie appiccicose.
Non è necessario allontanarsi molto dal rifugio per attraversare verdi pascoli ed osservare questi piccoli gioielli che la natura ci offre! Per ulteriori approfondimenti: “Kastel storie d’acqua, di mandrie, di fiori” di P. Pirocchi e G. Ianner”.