La Consob compie 50 anni e offre a tutti un libro gratuito da scaricare sulla sua storia

Libro sui 50 anni di storia della Consob
Libro sui 50 anni di storia della Consob
Istituita nel 1974 iniziò ad operare l'anno successivo. Si racconta una una storia che continuerà alla luce dei grandi cambiamenti in corso per supportare la crescita economica, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo sostenibile del Paese

La Consob scrive un libro sui suoi primi 50 anni e lo offre a tutti da scaricare. Il volume è una rappresentazione sintetica dei primi 50 anni di attività della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, dapprima in alcuni aspetti generali e, poi, nei loro contenuti essenziali.

L’analisi dei cinque decenni è svolta secondo uno schema prefissato, che ripartisce i fenomeni osservati intre sezioni, riguardanti, rispettivamente, l’evoluzione legislativa e regolamentare; l’organizzazione e l’attività della CONSOB nel periodo considerato; l’andamento del mercato mobiliare e il suo sviluppo. Dall’analisi emerge come le tre aree osservate siano fra loro naturalmente interconnesse, influenzandosi negli anni in un reciproco rapporto, con continui scambi nelle dinamiche di causa–effetto. Dalla prospettiva dei 50 anni emerge un quadro di notevole dinamismo, che ancora continua in forme diverse ma eguale intensità.

Istituita con decreto–legge 8 aprile 1974, n. 959, convertito in legge 7 giu-gno 1974, n. 21610, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa rap- presentava «un organismo totalmente nuovo per il nostro ordinamento, ma già ampiamente collaudato in altri Paesi,ove da tempo opera[va]no, consucces- so, istituzioni dotate d’analoghi compiti»11, come, in particolare, negli Stati Uniti d’America, ove la ormai quarantennale attività della Securities and Exchange Commission (SEC), nata nel 1934 per correggere le gravi disfunzioni nell’attività borsistica poste in drammatica luce dalla crisi mondiale finanziaria del 1929, aveva contribuito ad assicurare a quel mercato uno sviluppo senza precedenti. Con la crisi in cui versava il mercato borsistico e l’accresciuto numero dei risparmiatori, era indilazionabilel’introduzione di regole e controlli sulla trasparenza e sulla correttezza dei comportamenti dei soggetti che operavano nel mercato finanziario. Si intendeva così dare attuazione all’art. 47, comma 2, Cost. sulla tutela del risparmio, con specifico riferimento al «diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese».

Il percorso delle riforme in questa materia può essere fatto risalire al 1955, quando, a fianco della rivista Il Mondo, diretta da Mario Pannunzio, fu costituitoun club degli Amici del Mondo, che, nel marzo di quell’anno, tenne un primo convegno dal titolo “La lotta ai monopoli. Come ci ricorda Giuseppe Acerbi, in tale convegno «prevalse l’indirizzo pubblicistico di Leopoldo Piccardi ed Ernesto Rossi che si espressero per la nazionalizzazione di industrie ‘monopolistiche’, a cominciare da quelle elettriche. Invece, Tullio Ascarelli sostenne una linea privati- stica di riforma della disciplina societaria su punti nodali di governance, come il ridimensionamento degli incroci azionari, una drastica limitazione delle deleghe in assemblea escludendone l’incetta da parte delle banche a sostegno improprio degli amministratori, la riforma del diritto di opzione con l’introduzione del sovrap- prezzo obbligatorio in caso di sua esclusione ‘quando l’interesse della società lo esige’. Inoltre egli propose l’introduzione di una legge antitrust con una commissione apposita sull’esempio statunitense». La linea di pensiero pubblicistica prevalse in occasione della nazionalizzazione dell’industria elettrica nel 1962, ma la linea privatistica di Ascarelli risultò vincente nel lungo termine. Già nel 1959-61 una Commissione presieduta da Francesco Santoro–Passarelli formulò una proposta di riforma del diritto societario che prevedeva, tra l’altro, l’introduzione delle azioni di risparmio e di una vigilanza sulle società con azioni quotate in borsa affidata alla Banca d’Italia, che rappresentava «un passo non secondario nel tormentato percorso riformistico».

L’inizio dell’operatività dell’Istituto risale al luglio del 1975, quando si perfezionò il provvedimento di nomina dei primi commissari. La CONSOB nacque con poteri limitati rispetto a quelli di oggi, anche perché essa veniva qualificata come organo amministrativo centrale del Ministero del Tesoro48, essendo inserita all’interno della sua organizzazione. A quest’ultimo era stato storicamente affidato il controllo sulle borse valori sin dal R.D. 30 giugno 1932, n. 815. Tuttavia, pereffetto della legge istitutiva, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett h), sub. 1, della legge n.216/1974 vennero trasferite a CONSOB tutte le competenze relative al funzionamento delle borse, fino ad allora attribuite al Ministero del Tesoro, pur mantenendo quest’ultimo la responsabilità politica per l’operato della neonata istituzione.

La storia della CONSOB descritta in questo volume si ferma al mese di marzo 2024, ma è una storia che continuerà alla luce dei grandi cambiamenti in corso per supportare la crescita economica, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo sostenibile del Paese.

Qui trovate il libro sui 50 anni di attività della Consob

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