Le Dighe del Panperduto compiono 140 anni: sono il terzo sbarramento artificiale sul fiume Ticino a valle del Lago Maggiore, si trovano, nelle vicinanze dello scalo aeroportuale di Malpensa, tra Varallo Pombia e Somma Lombardo, tra le province di Varese e Novara. Sono un monumento del XIX secolo, frutto di un progetto che ha coinvolto il Canton Ticino (Svizzera) e la Lombardia, e rappresentano tuttora l’elemento cardine dell’intero sistema idraulico del Ticino orientale. “Oggi – ha detto il presidente Fontana – celebriamo il 140° anniversario della diga del Panperduto sul Ticino, inaugurata nel 1884 grazie al visionario progetto di Eugenio Villoresi. Quest’opera monumentale ha trasformato il territorio, rendendo fertili terre un tempo poco produttive e dando impulso all’economia agricola a nord di Milano. La diga del Panperduto, insieme al complesso sistema idrico che qui si sviluppa, è rimasta quasi immutata dalla sua realizzazione, continuando ancora oggi a ricoprire un ruolo fondamentale nell’economia e nella cultura del territorio”.
“Regione sostiene da sempre il sistema idroviario del territorio, con investimenti ad hoc per la valorizzazione di un patrimonio storico, culturale ed attrattivo fondamentale, per dar vita ad un mondo dei trasporti moderno ed interconnesso’. Così Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile. “Stiamo investendo molto sul sistema dei navigli per la navigazione – ha aggiunto – in stretta collaborazione con il Consorzio Est Ticino Villoresi, finanziando interventi per oltre 12,6 milioni di euro. Abbiamo inoltre finanziato studi per attività di vigilanza e sicurezza sulle vie navigabili per 1,7 milioni. A bilancio per il triennio 2024-26 abbiamo a disposizione 5,1 milioni per la manutenzione delle sponde e delle alzaie dei Navigli”.
Nella seconda metà del XIX secolo furono discussi diversi progetti per portare acqua alle terre del Nord Milano e risolvere così il problema con l’opportunità di irrigare questa vasta distesa di terreni per renderli più fertili. I progetti sviluppati in tale periodo furono diversi, ma prevalse alla fine quello degli ingegneri Villoresi e Meraviglia, i quali proponevano la contemporanea derivazione dai due laghi di Lugano e Maggiore. Un primo decreto di concessione fu emanato dal Ministero delle Finanze il 30 gennaio 1868 a favore dei due progettisti. La concessione riguardava “i canali dell’Alta Lombardia” ovvero due canali irrigui, ma anche navigabili (continuando la tradizione dei Navigli) dal Lago Maggiore e dal Lago di Lugano sino a Parabiago e poi da qui a Milano e sino a Cassano d’Adda. Con una visione molto moderna, la realizzazione fu impostata ricorrendo a finanziamenti privati appoggiati sui benefici generati dall’irrigazione di tutte le aree, prima aride, del Nord Milano. Il progetto del Villoresi, come tutti i progetti innovativi, incontrò anche incomprensioni e ostilità da parte di alcuni dei proprietari terrieri che non volevano investire in una sistemazione rurale vista come piena di incognite. Alla fine l’obiettivo fu perseguito dal solo Villoresi e fu raggiunto nel 1884 con l’inaugurazione delle Dighe del Panperduto. Tale importante evento però ebbe luogo solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1879. Gli eredi del Villoresi avevano intanto ceduto la concessione alla “Società Italiana per le Condotte d’acqua”, una società costituitasi a Roma nell’aprile del 1880, il cui scopo era proprio quello di fornire acqua per usi civici, agricoli e industriali. Tale società iniziò velocemente i lavori e in meno di quattro anni le Dighe del Panperduto, a Somma Lombardo, furono terminate. L’inaugurazione avvenne il 28 aprile 1884: vennero aperte per la prima volta le paratoie poste in località Maddalena che danno inizio al Canale Villoresi. Per portare a compimento l’opera ci vollero però ancora alcuni anni: nel 1886 fu aperto il primo tronco del canale, realizzato sino al torrente Bozzente in Lainate. Il tratto successivo, sino a Cassano d’Adda, fu completato nel 1891. Il progetto del canale dal Lago di Lugano a Parabiago fu invece abbandonato. Gli utenti del Canale intanto, riuniti in Consorzio dal 1881 e suddivisi i territori resi irrigabili dal Canale in singoli autonomi comizi, provvidero al completamento della rete secondaria ed alla realizzazione della rete terziaria di irrigazione. Oggi il canale è divenuto una parte irrinunciabile del paesaggio del Nord Milano, mantenendo un’importanza irrigua notevole.