Nell’attuale panorama economico, dominato da numeri, algoritmi e mercati finanziari, il nuovo libro di Valerio Malvezzi, “Economia Umanistica – Per una nuova era a dimensione d’uomo”, emerge come una boccata d’aria fresca. Pubblicato da Edizioni Il Punto d’Incontro, questo lavoro è più di un semplice testo economico; è un manifesto che richiama l’attenzione sul ruolo centrale che l’essere umano dovrebbe avere nel contesto economico.
Malvezzi, con oltre trent’anni di esperienza nel settore finanziario, in questo libro riflette su un bisogno profondo, maturato nel corso della sua carriera: la necessità di riscoprire il vero significato dell’economia umanistica.
L’economia umanistica, come Malvezzi la descrive, non è un concetto nuovo, ma piuttosto una riscoperta di ciò che dovrebbe essere il cuore del dibattito economico: l’uomo. “Questo libro ha lo scopo di fare riscoprire il vero senso dell’economia umanistica, che pone l’uomo al centro del dibattito economico. Dopo 30 anni di vita professionale, trascorso occuparmi di rating, analisi di bilancio e numeri, usando prevalentemente il software Excel, negli ultimi decenni della mia vita mi sono accorto che mi mancava qualcosa”, scrive Malvezzi, riflettendo sul cambiamento di prospettiva che lo ha condotto alla stesura di questo libro.
Un elemento che colpisce nella narrazione di Malvezzi è il suo approccio pragmatico e diretto. L’autore non si limita a una trattazione teorica, ma integra nel libro riflessioni tratte dai suoi interventi in spettacoli dal vivo. Questi eventi, lontani dai tradizionali seminari economici, sono incontri in cui l’autore dialoga con il pubblico, leggendo e discutendo passi del suo libro e di altri testi di economia umanistica, filosofia, letteratura e arte. Come egli stesso afferma: “Io voglio fare come ho fatto questa mattina, vengo, abbraccio, prendo un libro, lo leggo e ne parliamo insieme”.
Malvezzi prosegue sottolineando come l’economia umanistica si trovi in ogni aspetto della cultura umana: “L’economia umanistica è nella filosofia, l’economia umanistica è nella letteratura, l’economia umanistica è nel cinema, l’economia umanistica è nell’arte, l’economia umanistica è nelle religioni, l’economia umanistica è nei libri esoterici, metafisici ed iniziatici”. È un richiamo a riscoprire il valore dell’umanità, troppo spesso offuscato dalla fiducia cieca nella tecnologia e nelle cosiddette “intelligenze artificiali”, che l’autore definisce ironicamente “stupidità artificiali”.
Una delle considerazioni più rilevanti di Malvezzi riguarda il ruolo delle piccole e medie imprese (PMI) in Italia. “In Italia siamo prevalentemente un popolo di piccole e medie imprese, quindi piccole e medie imprenditorie. Queste persone non sono quelli che sono quotati in borsa, queste persone sono persone che hanno il cosiddetto family business, c’è un business di carattere familiare” sottolinea l’autore, evidenziando come la centralità dell’uomo sia particolarmente rilevante in un contesto imprenditoriale come quello italiano. Le PMI, a differenza delle grandi multinazionali, si basano spesso su relazioni personali, valori familiari e un forte legame con il territorio. È proprio in questo contesto che l’economia umanistica trova terreno fertile, rispondendo alle esigenze di imprenditori che non vedono l’economia solo come una questione di numeri, ma come un’area che deve tenere conto della dimensione umana.
Il libro è anche una testimonianza personale del viaggio interiore dell’autore, che ha trovato una nuova dimensione della propria vita, non più basata esclusivamente sui numeri, ma sulla connessione con gli altri e con se stesso. “Oggi sono un uomo felice che fa quello che vuole della propria vita, parlo con degli imprenditori, ho le mie difficoltà, ho risolto parte dei miei problemi, non tutti, ma rispetto prima è veramente cambiato tanto”, confida Malvezzi ai suoi lettori, invitandoli a perseguire ciò che sentono davvero, a vivere secondo i propri valori e a cercare il proprio percorso.
“Economia Umanistica” di Valerio Malvezzi è un libro che invita a riflettere profondamente sulla direzione che l’economia, e più in generale la società, stanno prendendo. È un richiamo alla necessità di tornare a un’economia a misura d’uomo, dove il benessere individuale e collettivo siano al centro del discorso, piuttosto che essere relegati in secondo piano rispetto ai freddi numeri dei mercati finanziari. Una lettura consigliata non solo agli addetti ai lavori, ma a chiunque voglia riscoprire il vero senso dell’economia, e della vita stessa.