Arriva in libreria “Credito Cooperativo e proporzionalità nel diritto bancario europeo”

Credito Cooperativo e proporzionalità nel diritto bancario europeo
Dalla copertina del volume Credito Cooperativo e proporzionalità nel diritto bancario europeo
Per gli autori modulare le regole in funzione delle caratteristiche di ciascuna banca può essere assai costoso. È questa una delle ragioni, per cui la disciplina europea tende spesso a preferire soluzioni regolamentari a “taglia unica” (one-size-fits- all).

“Credito Cooperativo e proporzionalità nel diritto bancario europeo” di Mario Arrigoni ed Enrico Rino Restelli è il secondo volume – dopo “Cooperazione di credito: modelli organizzativi e ruolo della prossimità”edito nel 2023 – pubblicato dall’editrice “Vita e Pensiero” per la collana “Credito cooperativo. Innovazione identità tradizione”. La collana è promossa dal Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica del S. Cuore – diretto dalla prof.ssa Elena Beccalli – per promuovere, in una prospettiva multidisciplinare, il carattere tecnico-identitario del credito cooperativo e approfondire tematiche di carattere gestionale, giuridico e di governance.

Nel volume, in particolare, Arrigoni e Restelli – approcciando il tema della proporzionalità normativa – sottolineano come modulare le regole in funzione delle caratteristiche di ciascuna banca, possa essere assai costoso. È questa una delle ragioni, argomentano gli Autori, per cui la disciplina europea tende spesso a preferire soluzioni regolamentari a “taglia unica” (one-size-fits- all).

In aggiunta, anche quando considera le banche di minori dimensioni, il legislatore trascura le peculiarità che caratterizzano i Gruppi Bancari Cooperativi (nati dalle riforme degli anni 2016 – 2018) che, pur essendo concepiti come veri e propri “strumenti di vigilanza” e composti principalmente da banche piccole e non complesse, finiscono per essere soggetti alle medesime regole dettate per le large institution.

Uno squilibrio normativo che, di fatto, si riflette in una penalizzazione oggettiva delle banche cooperative di comunità che, studi ormai ripetuti, confermano “facilitare” l’accesso al credito, soprattutto nei finanziamenti a lungo termine; consentono di ridurre le disuguaglianze di reddito ed assicura redditività ed efficienza, a prescindere dalla variabile dimensionale.

Allo stesso tempo, secondo gli Autori, risulta opportuno assicurare che l’applicazione del principio diproporzionalità non sfoci in un ingiustificato allentamento della disciplina prudenziale, per evitare di minacciare la stabilità dell’intero sistema finanziario (in questo senso, la recente crisi del settore bancario statunitense – culminata con i fallimenti di Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bank– consente di formulare conclusioni articolate, capaci di distinguere tra requisiti prudenziali di capitale, regole di corporate governance e adempimenti di vigilanza).

“Per rafforzare il sistema bancario – concludono gli Autori – la soluzione più efficace, almeno nell’Eurozona, consiste nel completare l’Unione bancaria e istituire lo schema di assicurazione europea sui depositi”.

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