“Doveri inderogabili di solidarietà” e aiuto alla “crescita della comunità”, Sergio Mattarella al meeting di Rimini

Sergio Mattarella al Meeting di Rimini - Agosto 2023
Sergio Mattarella al Meeting di Rimini - Agosto 2023
Il Presidente della Repubblica parla di valori, che sono alla base anche del Credito Cooperativo

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato al meeting di Rimini dei valore della solidarietà e dell’individuo che si realizza nella crescita della sua comunità, valori, che sono alla base anche del Credito Cooperativo.

“Ecco come nasce la nostra Costituzione”. ha spiegato, “con l’amicizia come risorsa a cui attingere per superare insieme le barriere e gli ostacoli, per esprimere la nostra stessa umanità, per superare, per espellere l’odio come misura dei rapporti umani, quell’odio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra sanzionandone severamente i comportamenti, creando così le basi delle regole della nostra convivenza.

È sufficiente riferirsi all’articolo 2 della Carta, dove si prevede che la Repubblica deve riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità, e deve richiedere il riempimento dei doveri inderogabili di solidarietà

E’ l’articolo 3 che chiede alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, dopo aver sancito che tutti i cittadini hanno pare di età e sono uguali davanti alla legge. E cioè la dimensione comunitaria, sono le relazioni sociali a determinare la concretezza di esercizio dei diritti. Ecco allora, le nostre istituzioni sono basate sulla concordia, sulla concordia sociale, sul perseguimento attraverso la coesione, dunque la solidarietà, i sentimenti di rispetto e di collaborazione.

Tanti descrivono il nostro tempo come quello dell’individuo, l’individuo che sente di avere opportunità e respiro mai raggiunti prima. È giusto cogliere in questo processo il segno positivo in termini di comprensione del proprio ruolo, della propria responsabilità e dei propri diritti, ma occorre anche saperne leggere i rischi, gli aspetti critici e di distorsioni. L’autoaffermazione dell’Io, nella sua più assoluta centralità e realtà nella sua piena solitudine, appare priva di qualunque esenza. Il concetto di individuo rischierebbe di separarsi da quello di persona. L’affermazione di sé, uno dei motori della vita comunitaria, vale in realtà se è inserita nella comunità in cui si è nati o in cui si è scelto di vivere, e se contribuisce alla sua crescita.

È il binomio persona-comunità a sorreggere un ordinamento che non deve essere intrusivo, ma diretto a valorizzare pluralità e libertà. Papa Francesco, nell’enciclica Fratelli Tutti, ha parlato di amicizia sociale come orizzonte di un nuovo più intenso dialogo tra le generazioni, tra la cultura popolare e quella accademica, dall’arte a tecnologia, l’intelligenza artificiale, l’ingegneria genetica, le frontiere della medicina e tecnologie digitali. L’amicizia è un impegno a cui son chiamate tutte le pubbliche istituzioni, ma con esse anche le forze sociali, economiche, le energie civili”.

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