Covid e università: 8900 giovani italiani intervistati sulla pandemia

Lockdown, sanità, vaccini, smart working, didattica a distanza, aspettative per il futuro, sostegno alle imprese, Governo: sono i temi toccati nel sondaggio condotto da 201 studenti dell’Università dell’Insubria.

L’Università cambia, si sta a casa davanti a uno schermo, anche i tirocini spesso si fanno da remoto. E’ cambiato tanto, ma i giovani cosa ne pensano? Una risposta arriva dall’Università dell’Insubri, che ha condotto un test su quasi nove mila studenti universitari. Franz Foti, docente di Comunicazione pubblica e istituzionale all’Insubria che da 15 anni promuove un sondaggio con i suoi studenti, commenta: «Le risposte al questionario tracciano uno spaccato giovanile orientato all’adattamento, attento alla realtà economica, ambientale e sociale, ma pervaso da preoccupazione e da un significativo scetticismo. E lo scetticismo, come si sa, assottiglia le speranze, limita l’azione e la partecipazione, mina il patrimonio creativo e progettuale delle nuove generazioni. Ora tocca ai decisori politici ed economici agire di conseguenza».

Le risposte rivelano luci e ombre, vediamoli assieme

MISURE GOVERNATIVE (RISPOSTE PLURIME) I giovani segnalano la necessità di sostenere le imprese 72,83% e la formazione delle nuove generazioni (67,6%). A seguire il sostegno all’ambiente con programmi di risanamento (37,82%) e investimenti nell’innovazione tecnologica (35,12%).  Avvertita la necessità di una maggior integrazione con l’Europa (21,35%) e l’acquisizione di un più consistente potere contrattuale in ambito europeo (17,49%).

LOCKDOWN I risultati dell’Indagine sottolineano come i giovani abbiano vissuto il Covid: con angoscia e preoccupazione (57%) pur manifestando un notevole spirito di adattamento alla realtà (40%). Il Covid ha inciso anche sui rapporti sentimentali. Sebbene il 63% li dichiari stabili, per il 23% sono però peggiorati e soltanto il 12% li considera migliorati. Tuttavia, le preoccupazioni non arretrano: il 15% degli interpellati si dichiara danneggiato dal corona virus. Infatti, il 6% ha perso il posto di lavoro, il 5% rischia di perderlo e il 4% è in cassa integrazione.

PROVVEDIMENTI ISTITUZIONALI La maggior parte dei giovani si dice soddisfatta del servizio prestato dagli ospedali e dal medico di base, un po’ meno per quanto riguarda il lavoro svolto dall’Asl. In merito ai provvedimenti introdotti dal Governo, dalle Regioni e dai Comuni vi è un giudizio sostanzialmente positivo con punte più alte nei confronti di questi ultimi. 

VACCINO ANTIVIRUS Il campione si mostra favorevole al vaccino antivirus con il 63,9% delle risposte e solo il 6% manifesta contrarietà al suo uso, mentre una parte dei votanti (29,5%) non si ritiene abbastanza informata per poter rispondere.                                                                                                                                                

SMART WORKING I giovani non nascondono il loro favore allo smart working (78,8%), ma con articolazioni particolari: gli studenti scelgono le lezioni in presenza (38%), mentre il 24% gradirebbe lezione in presenza ed esami in smart, il 26% sceglie altro.

QUALE FUTURO Si registrano punte alte di pessimismo: 84 giovani su 100 pensano che i livelli occupazionali peggioreranno mentre solo l’1,8 % ritiene possibile un miglioramento. Una parte considerevole del campione, il 63,1%, dichiara di volersi adeguare al mercato del lavoro; il 21,1% ritiene di ricorrere all’aggiornamento e alla formazione professionale; il 2,6% si dichiara disponibile a cambiare ambito lavorativo mentre è significativo che il 13,2 % sia propenso a trasferirsi all’estero. Quest’ultimo dato, commisurato al ristretto campione del sondaggio, avrebbe un costo sociale per la comunità di 115 milioni di euro.

 

 

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