Chi sono le persone che lavorano in Italia: il quadro dell’Inps

Sono stati resi i noti di dati del 2019

Inps: Crescono i lavoratori dipendenti privati nel 2019, il 74,9% è a tempo indeterminato. In calo il tempo determinato
Nel 2019 i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e lavoratori domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno sono stati 15.948.517 (+1,5% rispetto al 2018), con una retribuzione media di 21.965 euro e una media di 243 giornate retribuite.
Prevalgono gli operai (8.839.335) che rappresentano il 55,4% del totale, contro il 36,4% degli impiegati, il 4,2% degli apprendisti il 3,0% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti.
La classe di età più rappresentata è quella tra i 45 e i 49 anni con 2.229.875 (14,0% sul totale), seguita da quella tra 40 e 44 anni con 2.134.714 lavoratori (13,4%). Gli uomini rappresentano il 57,5% della distribuzione per genere.
La retribuzione media nel 2019, pari 21.965 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere: aumenta al crescere dell’età fino alla classe 55-59, ed è più alta per gli uomini (media di 25.288 euro contro 17.466 euro per le donne). Il differenziale per età è connesso alla presenza di lavoro stagionale o a termine tra i più giovani, mentre quello per genere sembrerebbe più correlato alla maggior presenza di lavoro part time tra le donne.
Il 74,9% dei lavoratori (11.948.992) ha un contratto a tempo indeterminato, con un incremento del 3,5% (400mila unità) rispetto al 2018 e una retribuzione media annua di 26.269 euro e 278 giornate medie retribuite.
Rispetto al 2018, aumentano anche i lavoratori stagionali (+18,4%, +83mila unità) e diminuisco quelli con contratto a tempo determinato (-6,7%, -248mila unità).
Quasi un terzo dei dipendenti (32%) lavora nelle regioni del Nord-Ovest; segue il Nord-Est con il 23,8%, il Centro (20,9%), il Sud (16,4%) e le Isole (6,9%), mentre lo 0,1% lavora all’estero.
La maggior parte dei lavoratori è occupata nel settore manifatturiero (24,3%); seguono il commercio (15%), servizi di alloggio e ristorazione (11,2%), noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese (11,6%).
Il 9,7% dei lavoratori dipendenti è cittadino extracomunitario.
Per quanto riguarda le retribuzioni medie, sono più elevate al Nord: 25.811 euro per il NO e 23.168 per il NE. Il settore delle attività finanziarie e assicurative presenta il valore più elevato per quanto riguarda le retribuzioni medie (48.906 euro).
Il 71% circa dei lavoratori dipendenti (9.453.565) è impiegato a tempo pieno. La principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale, che nel 2019 ha interessato in media 3.411.676 lavoratori (+1,9% rispetto al 2018); seguono il PT verticale (163.314) e PT misto (281.505). La composizione di genere del part-time è risulta essere prevalentemente femminile: nelle tre forme, orizzontale, verticale e misto le donne rappresentano rispettivamente il 66,6%, il 65,0% e il 70,0%.

Inps: Lavoratori intermittenti +8,5% nel 2019, il 26% ha meno di 24 anni                             
Nel 2019 i lavoratori dipendenti intermittenti sono stati 668.624 (+8,5% rispetto al 2018), di cui i due terzi collocati nelle regioni del Nord, anche se Sud e Isole presentano il maggior incremento rispetto al 2018 (rispettivamente +12,2% e +12,3%): il 33,6% lavora nel Nord-Est, il 33,4% nel Nord-Ovest, il 21,0% al Centro, il 9,4% al Sud e il 2,7% nelle Isole.
La classe di età più rappresentata è quella tra i 20 e i 24 anni con 173.840 unità (il 26,0% del totale), e nella distribuzione di genere i lavoratori maschi rappresentano il 47,9%.
La retribuzione media annua, pari a 2.252 euro nel complesso, aumenta con l’età e risulta poco differenziata per genere: la classe con la retribuzione media più elevata è quella tra i 60 e i 64 anni, con 3.421 euro.
Il 56,1% è occupato nei servizi di alloggio e ristorazione, mentre il 10,2% lavora nel settore del noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese.

Inps: Lavoratori dipendenti in somministrazione in calo del 4,4% nel 2019, il 69% sta al Nord
Nel 2019 i lavoratori in somministrazione con almeno una giornata retribuita nell’anno risultano pari a 816.542 (-4,4% rispetto al 2018).
La retribuzione annua è stata di 8.785 euro, con un numero medio di giornate retribuite pari a 123. Il 75,5% del totale (616.468 unità) è rappresentato da operai, contro il 22,3% di impiegati e il 2,2% per altre qualifiche.
La classe di età prevalente è quella tra i 20 e i 24 anni con 161.227 lavoratori (19,7% sul totale) e i lavoratori maschi rappresentano il 59,2% della distribuzione per genere.
La retribuzione media annua nel 2019, pari a 8.785 euro, risulta più alta per il genere maschile (9. 919 euro contro 7.141 euro per le donne).
I lavoratori con almeno un rapporto di lavoro part-time nel 2019 sono stati 305.968, il 37,5% del totale, in maggioranza donne (56,9%).
Il 69,0% lavora nelle regioni del Nord; segue il Centro (17,7%), il Sud (10,0%) e le Isole (3,3%).

Osservatorio Lavoratori Pubblici – 2019
Quasi invariato il numero complessivo, in aumento del 7,3% i lavoratori a tempo determinato

Nel 2019 il numero di lavoratori pubblici con almeno una giornata retribuita nell’anno è pari a 3.587.775 (+0,1% rispetto al 2018), con una retribuzione media di 32.696 euro e una media di 286 giornate retribuite.
Il gruppo contrattuale più numeroso è quello della Scuola con il 37,6% dei lavoratori, seguito dal Servizio Sanitario con il 19,1%, dalle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 16,4% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 14,4%.
Gli unici gruppi contrattuali a registrare nel 2019 una variazione positiva rispetto al 2018 risultano Scuola (+1,9%), Università ed enti di ricerca (+1,8%) e Servizio sanitario (+0,2%), mentre tutti gli altri gruppi hanno registrato variazioni negative.
Analizzando i dati riguardanti la struttura per età emerge che, nel 2019, la classe di età più consistente è quella tra i 55 e i 59 anni con 682.541 lavoratori (19% sul totale). L’81,8% della collettività ha età maggiore di 40 anni.
Riguardo al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 41% della distribuzione nel complesso; sempre rispetto alle classi di età si osserva che solo nelle classi dei più giovani, fino a 24 anni, i maschi sono prevalenti con quote oltre il 63%.
Rispetto alla distribuzione dei lavoratori per area geografica, nel 2019 il 23,8% dei lavoratori pubblici lavora nel Centro, seguono le regioni del Nord-ovest (23,1%), il Sud (21,7%), il Nord-est con il 19,9% e le Isole (11,5%).
Nel 2019 la quota di lavoratori pubblici con contratto a tempo determinato è stata pari al 10,1% del totale, in crescita rispetto a quella registrata nel 2018 (9,4%). Analizzando la variazione dei lavoratori pubblici nel 2019 rispetto al 2018 osserviamo che i lavoratori a tempo determinato sono aumentati del 7,3% mentre quelli a tempo indeterminato sono diminuiti dell’1,1%.
Nel 2019 il numero medio di lavoratori pubblici con un orario di lavoro a tempo pieno è stato di 3.084.039, pari al 93,0% del numero medio dei lavoratori, stessa incidenza dell’anno precedente.

Infine, la principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale che nel 2019 ha raggiunto la cifra di 184.285 lavoratori medi, con un leggero incremento rispetto all’anno precedente pari allo 0,3%. Molto più bassi sono i livelli del part-time verticale con 40.958 lavoratori medi nel 2019 e del part-time di tipo misto (orizzontale e verticale) con 6.638 lavoratori medi.

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