Il provvedimento licenziato dal Senato, riporta al suo interno misure di particolare rilievo ed interesse per il Credito Cooperativo italiano. Nello specifico delle BCC, prevede:
- il riconoscimento della natura diversa degli strumenti di capitale delle BCC (e dei soggetti di finanza etica di cui all’art. 111-bis del TUB) rispetto a quelli emessi dalle società per azioni, entro una certa soglia di valore nominale;
- l’introduzione di una forma particolare di vigilanza cooperativa con riferimento alla coerenza delle funzioni svolte dalle Capogruppo dei Gruppi Bancari Cooperativi rispetto alle finalità mutualistiche e territoriali delle BCC aderenti ai Gruppi stessi;
- l’introduzione per le sole Banche di Credito Cooperativo aventi sede legale nelle province autonome di Trento e di Bolzano della facoltà di adottare, in alternativa alla costituzione del Gruppo bancario cooperativo, sistemi di tutela istituzionale di cui all’art. 113 (7) del CRR (Capital Requirements Regulation);
- la possibilità da parte dei Gruppi Bancari Cooperativi di adottare l’istituto del cosiddetto “Gruppo Iva”.
“Ringraziamo il Governo, il MEF, il Senato, Aula e Commissioni Finanze e Bilancio – hanno dichiarato il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e Maurizio Gardini di Confcooperative – per l’attenzione e la competenza dimostrate anche in quest’ occasione – nella quale le ragioni del Credito Cooperativo sono state ascoltate senza preconcetti, alla ricerca di un punto di equilibrio sostenibile, come infine è avvenuto. Significativo anche il voto unanime espresso dai senatori sull’emendamento riferito alla natura delle azioni delle banche mutualistiche e dei soggetti di finanza etica”.