Apertura d’anno positiva per l’industria varesina

Previsioni di cauto ottimismo, anche l'export frena, soprattutto verso gli Stati Uniti.

L’Indagine Congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese evidenzia un miglioramento congiunturale in apertura del 2017, dopo un 2016 caratterizzato da alti e bassi. Questo risultato è dovuto a un miglioramento degli ordinativi del mercato interno. In particolare tra i fattori positivi si segnala la ripresa a livello nazionale degli ordini di macchinari che ha un impatto anche sul Varesotto dove questo comparto è particolarmente radicato. Rimangono, però, dei fattori di incertezza legati in particolare al contesto internazionale e alle ricadute sul commercio estero, leva che negli anni passati aveva trainato l’economia locale anche nei momenti di crisi, e che, invece, nel 2016 ha registrato una battuta di arresto.                

 Sotto il profilo della produzione nel primo trimestre 2017 il saldo delle risposte (pari alla differenza tra le segnalazioni di crescita e quelle di riduzione nei livelli produttivi) torna positivo (+34), dopo le due precedenti rilevazioni bloccate su valori negativi. La metà delle imprese intervistate (50%) ha infatti registrato un incremento dei livelli produttivi rispetto all’ultimo trimestre del 2016, il 34% ha segnalato una situazione di stabilità e il 16% un peggioramento. Questo miglioramento congiunturale è generalizzato, anche se con diversi livelli di intensità, a tutti i settori analizzati.

Le previsioni per i prossimi mesi sono orientate a un cauto ottimismo e risentono di un elevato grado di volatilità: il 22% degli intervistati prevede nel secondo trimestre dell’anno un moderato miglioramento nella produzione rispetto ai livelli attuali, a fronte del 72% che si attende uno scenario stabile e del 6% che mantiene una visione negativa. Il grado di utilizzo degli impianti nei primi tre mesi di quest’anno è stato pari all’81,5%.

La dinamica del portafoglio ordini appare diversificata e le imprese del campione si dividono tra chi ha segnalato ordini in crescita rispetto alla rilevazione precedente (40%), stabili (24%) e in calo (36%). Il saldo delle risposte complessive è comunque positivo (+4) trainato dal mercato interno, mentre si segnala una maggior sofferenza negli ordinativi esteri il cui saldo è negativo (-6).

Cala la cassa integrazione

Nel primo trimestre 2017 sono state autorizzare 515.508 ore di cassa integrazione guadagni ordinaria nel comparto industriale, in riduzione del 33,5% rispetto allo stesso periodo del 2016 e del 37,2% rispetto al trimestre precedente. Con riferimento alle ore autorizzate nelle altre tipologie di cassa integrazione nel comparto industriale, sono in riduzione rispetto ai primi tre mesi del 2016 le ore autorizzate di cassa integrazione straordinaria (75.986 ore, -95,6% rispetto allo stesso periodo 2016), mentre sono in aumento quelle in deroga (45.760 ore, +17,6% rispetto allo stesso periodo 2016). Nel complesso nel primo trimestre del 2017 sono state autorizzare 637.254 ore di cassa integrazione nel comparto industriale, in riduzione del 75% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

 

Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino mostrano nel 2016 una riduzione degli scambi commerciali rispetto all’anno scorso.

L’export nel 2016 ha raggiunto 9.482 milioni di euro, in riduzione del 9% rispetto al 2015. Le importazioni hanno raggiunto 5.611 milioni di euro, registrando una diminuzione del 9,8%. L’esito di queste dinamiche ha portato ad un saldo commerciale ancora positivo (+3.871 milioni di euro), ma in riduzione rispetto all’anno precedente (-7,8%).

 

 

Per quanto riguarda i mercati, la riduzione dei flussi di export è generalizzata, anche se con diversa intensità, a tutte le principali macro-aree geografiche: in decisa contrazione l’export verso il Medio Oriente (-41,5%), l’Africa (-26,6%) e le Americhe (-14,4% verso l’America Centro-Meridionale e -16,4% verso l’America Settentrionale). In riduzione, invece, più contenuta i flussi verso l’Unione Europea (-3,6%). Fanno eccezione le esportazioni verso l’Asia Centrale (che registrano invece una crescita del 23,8%) e l’Oceania (+25,8%).

Guardando ai primi dieci paesi di riferimento per le esportazioni varesine si riconfermano ai primi posti Germania (con un export in leggero calo, -3%) e Francia (stabile). Sono in deciso calo le esportazioni verso Stati Uniti (-19,9%) e Paesi Bassi (-20,5%), mentre sono in crescita e guadagnano posizioni nella classifica dei paesi di riferimento quelle verso la Cina (l’export varesino verso questo mercato si è concentrato soprattutto sui macchinari e l’aerospazio ed è complessivamente cresciuto del 26%) e l’Australia (questo paese entra nella top 10 delle destinazioni di riferimento per le imprese varesine, con una crescita del 28,4%).

“Il miglioramento registrato nelle imprese del Varesotto nei primi mesi del 2017 – commenta il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Riccardo Comerio – è sicuramente un dato positivo, per certi versi atteso, ma che non può farci perdere di vista uno scenario globale, non per forza preoccupante, ma di certo sempre più complesso, come dimostra la sofferenza che ancora riscontriamo nei flussi di export. In questa fase storica stiamo, come imprese, istituzioni e semplici cittadini, vivendo sia cambiamenti di natura tecnologica (industria 4.0, digitalizzazione, Internet of things), sia cambiamenti di natura economico-geopolitica (messa in discussione della globalizzazione, neo-protezionismo, futuro dell’Unione Europea, ruolo dell’Italia sullo scacchiere internazionale), sia cambiamenti di natura sociale (rivoluzione nei modi di consumo, disaffezione verso la politica, aumento dell’età media della popolazione) che quando giungeranno a maturazione ci restituiranno un mondo, un’economia, una società, un Paese completamente diversi rispetto al passato.”.

 

 

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