Dalla Florida arriva un’idea che ne racchiude tante insieme: dare una nuova vita ai giardini domestici che i proprietari non riescono a curare; far crescere tanti urbani là dove c’erano solo erbacce; produrre cibo sostenibile, senza pesticidi e a chilometro zero, vendendone una parte nei mercati locali, perdipiù raggiunti in bicicletta senza inquinare.
Questa, in sintesi, è la missione di Fleet Farming, associazione di Orlando, Florida, che con i suoi volontari stringe accordi biennali con chi è proprietario di un terreno, anche di piccole dimensioni (l’unico requisito è che sia esteso almeno 45 metri quadri).
Fleet Farming si impegna così a trasformare il giardino in una Farmlette, che in sostanza è una piccola azienda agricola capace di produrre cibo, principalmente insalata in diverse varietà, ma anche altre verdure, tuberi e fiori commestibili: “Dove ci sono terreno, sole e acqua, sia in terreni commerciali sia residenziali, lì c’è una futura Farmlette” dicono gli organizzatori. Viene caldeggiata una donazione di 500 dollari per coprire i costi iniziali, ma in diverse zone le amministrazioni locali hanno messo a disposizione dei sussidi per i proprietari; per il resto, chi mette a disposizione il terreno deve garantire l’acqua per l’irrigazione.
Dopo un sopralluogo per verificare se l’area è idonea, Fleet Farming progetta il nuovo orto e comincia a coltivarlo. I volontari -che arrivano in bicicletta- sono i responsabili della manutenzione del terreno, della semina, della coltivazione e della raccolta, ma naturalmente i proprietari del terreno sono incoraggiati a prendere parte ai lavori. Una parte del raccolto rimane al proprietario del terreno, mentre il resto viene venduto nei mercati della zona -raggiunti sempre in bici.
In due anni 300 proprietari hanno donato il proprio giardino e a Orlando c’è una lista d’attesa. Per il 2020 Fleet Farming conta di gestire, con otto gruppi di volontari, 200 Farmlettes in tutta la Florida centrale.
“L’attuale sistema di produzione del cibo è responsabile per circa un terzo del cambiamento climatico” spiegano da Fleet Farming “Noi crediamo sia necessario un modello di agricoltura urbana, che crea una cultura della salute e un nuovo ecosistema, insegnando a volontari di ogni età come coltivare il proprio cibo, coinvolgendo le comunità locali e sviluppando coltivazioni bio e a zero emissioni”.
Oltre agli orti urbani, l’associazione cura anche altri progetti: uno dedicato a proprietari dotati di pollice verde che vogliono occuparsi personalmente del proprio orto/giardino e tenere tutto il raccolto, uno specifico per gli alberi da frutto, e attività educative.
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