L’impianto che verrà finanziato tramite il crowdfunding è completamente autorizzato da oltre un anno, ma è bloccato a causa di lungaggini burocratiche nei processi autorizzativi che non hanno permesso l’accesso ai fondi di finanziamento. Greenpeace, grazie all’aiuto di quasi mille donatori, sbloccherà questa situazione. I pannelli saranno donati all’isola e installati sul tetto del palazzo comunale di Lampedusa dopo l’estate.
Un primo passo concreto per un futuro 100 per cento rinnovabile per Lampedusa e le piccole isole italiane, realtà oggetto di una situazione paradossale: pur essendo famose per il sole e per il vento, producono infatti quasi tutta la propria energia dal petrolio, una fonte inquinante e molto costosa, pagata da tutti gli italiani con sussidi in bolletta pari a oltre 60 milioni di euro l’anno.
«Grazie a questo impianto l’isola risparmierà circa 200 mila euro ed eviterà l’immissione in atmosfera di quasi 300 tonnellate di CO2», spiega Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. «Per un futuro più sostenibile, le energie rinnovabili devono diventare la norma per tutte le piccole isole italiane. Per questo chiediamo al ministro Calenda di approvare in tempi brevi un provvedimento che modifichi il sistema di rimborsi che vige attualmente per le isole minori, che incentiva fonti fossili come il petrolio a discapito di energie pulite come il sole. È invece ora di fare di questi luoghi un modello di sviluppo 100 per cento rinnovabile».
Per Greenpeace, i tempi record con cui si è chiuso il crowdfunding “Accendiamo il sole” sono un chiaro segnale della voglia di cambiamento che arriva dai cittadini italiani.
«Il governo deve tenere conto di questa volontà e agevolare chiunque abbia intenzione di installare il proprio piccolo impianto per produrre energia», continua Iacoboni. «Oggi invece stiamo assistendo a un attacco mirato alle energie rinnovabili e in particolare ai cosiddetti prosumers, i cittadini che producono almeno una parte dell’energia che consumano. A breve si discuterà in Europa la nuova direttiva sulle energie rinnovabili, chiediamo al governo di prendere una posizione chiara e concreta a favore dell’ambiente e dei cittadini».
I festeggiamenti per i 30 anni di Greenpeace Italia continueranno con la mostra fotografica a ingresso gratuito “30 ANNI E NON METTIAMO LA TESTA A POSTO”, in esposizione al Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma fino al 28 luglio, e in seguito in alcune città italiane.
Sempre a Roma, all’Isola Tiberina, nell’ambito de “L’Isola del Cinema”, martedì 26 luglio, alle 21,30, ci sarà la proiezione gratuita del film “How to change the world”, che racconta la storia della fondazione di Greenpeace in Canada 45 anni fa e ha vinto diversi premi cinematografici, tra cui il prestigioso Sundance Film Festival.