A cosa serve una Bcc? O, meglio: quale contributo può dare alla nostra società, civile ed economica, la nostra Bcc? E’ una domanda retorica, cui si potrebbe dare una risposta altrettanto retorica, prendendo dalla nostra “Carta dei valori” i concetti di mutualismo, di localismo e solidarietà. Ma a me non basta. E sempre più spesso mi rivolgo il quesito, cercando idee per una “banca differente per forza” in un’epoca di globalizzazione, di omologazione e di poca attenzione ai valori come quella attuale. Ed ecco, allora, che le idee per distinguerci diventano progetti, alcuni eclatanti, che trovano spazio sui giornali, altri più silenti, ma che meritano ugualmente considerazione. Lo scorso anno, ad esempio, siamo stati la Bcc lombarda che ha speso più ore in formazione del personale: aumentare la professionalità dei nostri dipendenti, per la verità già di apprezzabile livello, è segno di attenzione verso i nostri soci e la nostra clientela. Vuol dire dare una consulenza più puntuale ed aggiornata alle famiglie ed alle aziende che si rivolgono a noi. Tante sono state le iniziative, dai 50 milioni in finanziamenti agevolati, agli aiuti per i fondi strutturali; dai fecondi rapporti con gli artigiani alle iniziative con decine di associaizoni del territorio; dal sostegno alla B.A. Film Commission a quello agli Aperitivi in concerto. Vi potrei parlare di tante altre iniziative nei campi sociali, culturali e sportivi che hanno preso il via con Associazioni, Parrocchie ed Amministrazioni Comunali del nostro territorio. L’importante, però, è che non siano viste come semplici beneficenze o sponsorizzazioni ma che si traducano in vere collaborazioni. Perché vogliamo essere la Banca di un territorio che “vive” con la sua Banca.
di Silvano Caglio