Impieghi e contributi: anche nel 2012 la Bcc investe nel territorio

La Bcc tiene la rotta e mantiene la sua mission nonostante tutte le difficoltà della congiuntura e meglio di altri attori del settore. A livello Italia tiene la raccolta, calano gli impieghi, crescono le sofferenze e flettono i mutui, ma c’è anche la riduzione ai minimi storici  dello spread: questa l’istantanea a ottobre 2012 del mondo bancario nell’ultimo rapporto dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) presentato il 21 novembre. Proprio sullo spread, ossia la differenza tra i tassi attivi (quanto si incassa su prestiti e mutui) e tassi passivi (quelli che invece si pagano su conti correnti e depositi) ora sceso a 170 punti, si è soffermato il presidente di Abi Giuseppe Mussari (nella foto): « È come se un’impresa si trovasse a dover lavorare con margini dimezzati –ha commentato-: uno spread simile non è compatibile con la piena operatività». 05Ed è sullo spread, per essere concreti, che le banche commerciali come la Bcc lavorano. Venendo alle altre grandezze prese in esame da Abi a ottobre, gli impieghi sono scesi dello 0,84%, mentre ha tenuto la raccolta (+1%). Continuano ad aumentare, invece, le sofferenze per le banche italiane, con un trend che prosegue costante da quasi un anno. A fine settembre lo stock lordo di crediti in sofferenza è cresciuto di quasi 2 miliardi rispetto al mese precedente e di circa 15,6 miliardi da settembre 2011, arrivando, nel complesso, a 117,6 miliardi di euro. Una tendenza, quella indicata nel bollettino mensile dell’Abi, che si traduce in un tasso di incremento annuo pari al 15,3%. In rapporto agli impieghi, le sofferenze erano pari al 5,9% a settembre 2012, mentre al netto delle svalutazioni si attestavano a 67,25 miliardi; circa 1,5 miliardi sopra agosto. Venendo all’impresa Bcc, è subito da segnalare una diversità rispetto al quadro generale, un segno distintivo che riguarda la voce impieghi. Selezionando il target piccole-medio imprese, quello di riferimento per la nostra banca, la flessione degli impieghi a livello di sistema è pari al 5,1%, in casa Bcc del 3%. Prova che la nostra banca, più di altre realtà di dimensioni maggiori, ha continuato ad adoprarsi per sostenere i piccoli, ossia la spina dorsale dell’economia italiana. Questo, rispetto a un dato, sul fronte impieghi, che ha visto un ulteriore calo nel totale dei prestiti ai residenti in Italia collocandosi a 1.933 miliardi di euro, meno 0,8% su ottobre 2011 (-0,9% la variazione annua in agosto). Dai dati di fine settembre –sempre dal rapporto ABI– emerge un forte rallentamento dei finanziamenti alle imprese non finanziarie, calati del 4,2% contro il -2,7% di agosto. Un anno prima, i finanziamenti alle imprese avevano registrato una crescita del 5,3%. Da sottolineare che la voce impieghi, da precise indicazioni della Banca d’Italia, deve essere posta in stretta relazione con la raccolta. Se c’è stato in un tempo anche non lontano un momento in cui le banche impiegavano più di quanto raccoglievano; adesso il rapporto fra impieghi e raccolta deve essere invertito ed è considerato ottimale se di poco inferiore al 90%. Il grafico pubblicato a pagina 12 mostra proprio l’andamento delle due grandezze negli ultimi tre anni per la Bcc: con la riapertura della forbice avvenuta nella primavera di quest’anno e mantenuta nei mesi successivi. «È vero che per un certo periodo gli impieghi della Bcc hanno superato la raccolta, ma questa non è la normalità –spiega il vice presidente vicario Ignazio Parrinello–. Il rapporto fra le due grandezze può risentire infatti delle situazioni particolari della raccolta a livello di sistema banche. Mesi fa, ad esempio, si era scatenata una vera e propria lotta fra istituti per farsi prestare denaro e questo avveniva a condizioni definibili perlomeno anomale. In quel momento la raccolta in Bcc ha subito una flessione». Naturalmente qualche riflessione andrebbe spesa sulle condizioni straordinarie di raccolta. «Non bisogna dimenticarsi che in economia valore e rendimento sono grandezze inversamente proporzionali –continua Parrinello–, quindi non sarebbe male chiedersi il motivo di un rendimento tanto superiore alle condizioni di mercato». Periodo particolare, quindi, quello tra fine 2011 e la primavera 2012 e comunque, ancora una volta, indicativo delle differenze tra Bcc e resto del sistema. Alcune grandi banche, specie straniere, hanno raccolto denaro a condizioni fuori dal mercato, hanno posto condizioni impossibili alle aziende per prestarlo e queste si sono rivolte alla Bcc, che non ha mai chiuso nei loro confronti i rubinetti del credito.

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La normalità è quindi quella che si osserva prima e dopo nel grafico e messa nero su bianco nel piano strategico, condiviso da governance e direzione. E se questo risponde alle indicazioni di Banca d’Italia e ai principi di sana e prudente gestione che costituiscono il patrimonio genetico della Bcc da qui si riparte per tenere la rotta negli anni a venire. Poi, oltre al prestito del denaro, attività connessa per definizione alla funzione di una banca commerciale, c’è la voce che caratterizza la Bcc, i contributi ai vari attori del territorio; un impegno che discende dall’articolo due dello Statuto sociale, quello dei principi ispiratori. “La Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali […] perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi…”  Quindi cosa di più concreto dei contributi per testimoniare l’impegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate sul territorio? Va detto che i contributi per le attività di enti, amministrazioni comunali e associazioni sono sempre stati quota parte dell’utile che la banca segnava nell’esercizio precedente, eppure, nonostante il 2011 abbia segnato per la Bcc il primo passivo della sua storia, la collaborazione con il territorio non è venuta meno. I contributi per il 2012 complessivamente valgono infatti 354mila euro e si articolano in quattro ambiti tematici e una voce particolare, legata alla storia e ai valori della Bcc e che dimostra la vicinanza alle istituzioni della Chiesa. Cominciamo proprio dalle radici del mondo del credito cooperativo la ricognizione dei contributi: per sostenere le attività delle parrocchie e degli oratori del territorio nel 2012 la Bcc ha stanziato 77mila 500 euro, risorse che vanno a coprire un ampio ventaglio di necessità espresse dalle comunità parrocchiali. Nell’ambito culturale i contributi hanno superato i 100mila euro e hanno mantenuto, fra le tante iniziative, il fil rouge dell’attività musica le con i concerti della stagione sinfonica realizzata nelle chiese del territorio dal Coro e Orchestra Amadeus diretti dal Maestro Marco Raimondi. La musica con intento didattico ha trovato spazio nell’iniziativa “Alla scoperta della lirica” realizzata da Circolo Accademico Culturale e L’Ilopera, che ha portato oltre duemila bambini delle scuole dell’obbligo (fra la giornata al Teatro Sociale di Busto Arsizio e il pomeriggio all’auditorium Paccagnini di Castano Primo) a conoscere la Cenerentola nell’interpretazione dell’Orchestra Microkosmos diretta dal Maestro Fabio Gallazzi. Meritano menzione il concerto che la Bcc sponsorizza a Villa Cagnola di Gazzada per “Musica in Villa” (quest’anno con l’esibizione di Tullio de Piscopo) e gli Aperitivi in concerto (il poker di concerti della domenica mattina in sala Ratti a Legnano). Passando all’ambito educativo/formativo, nei 34mila 500 euro messi dalla Bcc spicca il contributo per l’edizione 2012 della Gara nazionale degli istituti tecnici agrari promossa dal Ministero dell’Istruzione il 3 e 4 maggio al “Mendel” di Villa Cortese, che ha visto la partecipazione dei 42 migliori studenti d’Italia. Una manifestazione che ha premiato i meriti degli studenti e riconosciuto l’eccellenza dell’istituto Gregorio Mendel che, nel 2012, ha compiuto 80 anni e che conta oltre seicento studenti.

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L’area socio sanitaria, con risorse per oltre 76mila euro, ha visto proseguire l’impegno della Bcc in filoni partiti negli anni scorsi, come il contributo versato all’Associazione Italiana contro le leucemie (Ail) Varese per finanziare la borsa di studio per un biologo del team guidato dal professor Francesco Passamonti all’interno dell’Unità operativa di Ematologia dell’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese. Continuità anche nella collaborazione con la sezione di Legnano della Lega Italiana Lotta ai Tumori, che ha visto, oltre alla tradizionale presenza dell’Unità mobile sul piazzale della Bcc per lo screening gratuito in occasione della settimana nazionale della prevenzione oncologica in marzo, una serata dal titolo “Prevenire è vivere”, dove si è parlato dell’importanza dell’alimentazione e degli stili di vita, della diagnosi di particolari tipi di tumore e del trattamento del melanoma. La Bcc è impegnata per il quinto anno in Salva, il progetto di formazione al primo soccorso nelle scuole del territorio di competenza della banca in provincia di Milano e che ha visto anche delle lezioni in alcune aziende, la Bcc fra queste. Il progetto è stato ideato dal professor Sergio Morra, attuale responsabile del Pronto soccorso del presidio ospedaliero di Magenta. Sul versante sportivo tante sono state le iniziative targate Bcc, per un ammontare di contributi che supera i 64mila euro. A cominciare dalle due corse non competitive, Legnano Night run e Busto Garolfo di sera, per proseguire con l’impegno nei confronti delle società Bustese Calcio, S.C Busto Garolfo, AS Buguggiate e nell’Open di tennis Bcc e nel Trofeo di bocce Bcc. Ultima iniziativa attivata, di cui diamo notizia in altra parte della Voce, è il progetto “Io tifo con il cuore”. La proposta, rivolta a 750 bambini, dai 5 ai 10 anni, insegnerà ai giovanissimi un modo sano di sostenere la propria squadra promuovendo la “cultura della sportività”. Un impegno, quello della Bcc, che non è dunque venuto meno, ma che per poter continuare ha la necessità di adottare alcune misure strutturali, prima fra tutte la revisione della presenza territoriale, come da precise indicazioni del Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco all’Assemblea 2012 di Federcasse del 20 novembre, che ha sollecitato “interventi di razionalizzazione delle reti di sportelli nelle fasce dimensionali minori”.

PER APPROFONDIRE

NAPOLITANO
Giorgio Napolitano

 «Le Bcc svolgono un ruolo fondamentale per la ripresa economica»

Gli istituti del Credito Cooperativo «possono e devono svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere il rinnovamento delle strutture produttive e la ripresa economica di tutto il Paese, rinsaldandone la coesione sociale e territoriale». In occasione dell’Assemblea annuale 2012 di Federcasse, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto portare il suo messaggio, che introduce tra l’altro il volume “Civiltà dei borghi. Culla di cooperazione” presentato il 20 novembre all’Assemblea stessa. Il volume valorizza storia, attualità e cultura dei borghi italiani attraverso le foto di Pepi Merisio e un saggio di Giuliano Amato. «Il Credito Cooperativo –si legge nel messaggio del Capo dello Stato- ha contribuito fortemente alla crescita sociale e civile del Paese, impostando l’azione di sostegno alle imprese secondo i valori della solidarietà, della dignità umana, della responsabile compartecipazione. Si tratta di un’eredità preziosa che merita di essere valorizzata nella consapevolezza che il sistema creditizio e l’intero mondo della cooperazione possono e devono svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere il rinnovamento delle strutture produttive e la ripresa economica di tutto il Paese, rinsaldandone la coesione sociale e territoriale».

VISCO
Ignazio Visco

 «Razionalizzare la rete di sportelli, eliminare le inefficienze operative»

«Per rafforzare le singole Bcc serve una prospettiva evolutiva che deve avere un respiro più ampio, ponendosi come obiettivo un assetto di sistema adeguato a fronteggiare le difficoltà e le incertezze del contesto». Queste le parole del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, intervenuto all’Assemblea 2012 di Federcasse del 20 novembre. Nel sollecitare politiche di rafforzamento strutturale della liquidità in vista della restituzione dei finanziamenti dell’eurosistema, Visco, fra le altre cose, ha chiesto «interventi di razionalizzazione delle reti di sportelli nelle fasce dimensionali minori». In questo quadro ha suggerito «iniziative aggregative che possono contribuire a rafforzare le caratteristiche tecniche organizzative degli organismi più piccoli e innalzarne i livelli di efficienza. A condizione di essere sostenute da adeguati piani industriali e idonei assetti di governance». Per eliminare le inefficienze operative non più sostenibili, ha detto, «è necessario affiancare la riorganizzazione della rete associativa e di supporto». In conclusione, Visco ha sottolineato che le Bcc devono orientarsi «con determinazione verso sempre più incisive azioni di miglioramento, anche per quanto riguarda l’offerta di prodotti e servizi».

AZZI
Alessandro Azzi

 «Tre doveri per l’esercizio del credito: moralità, giustizia distributiva, utilità generale»

«Lo scenario che fa da sfondo al nostro decidere e al nostro agire quotidiano va letto con realismo severo. Ma non c’è spazio per grigiore e smarrimento. È nelle difficoltà che emerge l’ingegno, che trova spazio la spinta a cambiare, che si mettono in campo energie sopite, nascoste, insospettabili». Così Alessandro Azzi ha aperto il 20 novembre l’Assemblea annuale di Federcasse. Una relazione incentrata su una approfondita analisi del presente (scenario di riferimento, nuove regole in discussione) per ribadire il ruolo ed il valore delle banche cooperative, espressione delle comunità locali e di quella Italia ingiustamente definita “minore”, per una nuova strategia di sviluppo del Paese. Anche in relazione ai grandi cambiamenti epocali che nel 2013 interverranno nel quadro normativo bancario dell’Unione Europea e verso i quali il Credito Cooperativo sta portando il proprio sostanziale contributo. «Il futuro è come il patrimonio delle nostre cooperative bancarie. Indivisibile. Ci si salva solo insieme. Il cooperatore conosce questa verità. E in questo 2012 ce lo ha ricordato l’insegnamento di Giuseppe Toniolo che riassumeva i tre “supremi doveri” ai quali deve obbedire l’esercizio del credito: la moralità, poiché si poggia sulla fiducia; la giustizia distributiva, perché i compensi percepiti da chi offre il credito non devono danneggiare i diritti di colui che riceve il prestito; la utilità generale: il credito miri al benessere pubblico, svolgendo una funzione sociale».

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