Si sta per concludere anche il secondo anno del cammino triennale di questo Consiglio e della mia esperienza di presidente e sono decisamente soddisfatto del lavoro svolto, perché gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati centrati. La struttura si è consolidata ed ora è pronta ad affrontare nuovi stimoli; i dipendenti sono diventati una squadra la cui “forza d’urto”, sia professionale che umana, viene positivamente notata in ogni occasione; più fecondi sono i rapporti sia con le Associazioni di categoria sia con gli Enti pubblici del più vasto territorio con cui oggi lavoriamo; siamo sbarcati in piazze importanti e stiamo lavorando senza nessun timore reverenziale: anzi, dimostrando come un sistema di fare banca basato sui valori del localismo, della mutualità e della solidarietà sia vincente anche in centri economicamente importanti. Obiettivi centrati, dunque. E forse qualcosa in più. Così stiamo seriamente pensando ad una revisione del piano strategico, perché l’esperienza fatta in questi due anni, i contatti che abbiamo sviluppato sul territorio e le opportunità che abbiamo di fronte sono uno stimolo forte a ridisegnare delle prospettive ancora più ambiziose. Naturalmente nel pieno rispetto della sana ed oculata gestione. Inoltre, rivisitare il piano strategico significa poterlo allungare di un anno, fino al 2006, così da garantire al futuro Consiglio d’Amministrazione un periodo di assestamento già pianificato, durante il quale porre le basi per sviluppare il lavoro futuro nei giusti modi e nei giusti tempi. Praticamente un ritorno all’antico, visto che il piano strategico a scavalco dei Consigli era la regola in vigore fino alle elezioni anticipate del 1999. Idee su cui stiamo lavorando e su cui ci confronteremo nel corso di un 2005 che, sono certo, ci vedrà ancora motore propulsore per il rilancio economico del nostro territorio.
di Silvano Caglio