Oltre 344 milioni di euro di raccolta diretta dai clienti, con un incremento dell’8,40% rispetto alla fine del 2003; 355,8 milioni di euro di raccolta indiretta, con un +10,58% rispetto all’anno precedente; 283,5 milioni di euro di impieghi ai clienti, con un saldo positivo del 19,31% sui dodici mesi.
Il tutto per un risultato di gestione pari a 5.762.761 euro, ovvero il 18,80% in più rispetto al precedente esercizio. Questi, in estrema sintesi, i numeri del bilancio della nostra Bcc al 31 dicembre 2004, che sono stati presentati e approvati dai soci nel corso dell’annuale assemblea a Malpensa Fiere. Senza voler essere esaustivi del bilancio e riepilogando per macrocapitoli, va poi detto che nel corso del 2004 si è rafforzato ulteriormente il patrimonio aziendale, anche grazie al buon apporto dell’utile d’esercizio: l’utile al lordo delle imposte, infatti, ammonta a 4.562.373 euro, quello netto a 3.784.484 euro. Il margine di intermediazione aumenta del 7,60% e si attesta a 20.068.897 euro e il margine di interesse, pari a 13.829.809 euro, fa registrare un incremento del 5,73% rispetto al 2003. Pur in un contesto economico pesantemente negativo per il territorio di riferimento, le sofferenze lorde si attestano al 3,82% e le nette al 2,29%. Inoltre, i conti correnti sono saliti a 18.173, sono aumentate le operazioni (+ 2,25%) e i volumi (+9,04%), in crescita anche gli utilizzatori del servizio portafoglio (+13,16%), le carte di credito (+ 5,22%) e i contratti di home banking (+ 50,15%).

Da ultimo è da sottolineare l’ulteriore incremento della compagine sociale, vero e proprio patrimonio intangibile per la nostra banca: al 31 dicembre 2004 i soci hanno toccato quota 2.197. Numeri che dimostrano come la nostra Bcc sia “interprete autentica del localismo. Essa non è locale in ragione della sua dimensione, ma della sua reale appartenenza ad un bacino territoriale, di cui condivide storia, cultura e interrogativi, e di cui contribuisce fattivamente, ad ogni livello, a disegnare lo sviluppo -scrive il consiglio di amministrazione nelle conclusioni della relazione al bilancio-. “Locale”, per noi, non vuol alludere ad una sommaria e generica attenzione al territorio, ma al legame stabile e duraturo con quel nostro territorio, che conosciamo dal di dentro e del quale parliamo anche il dialetto, senza che esso diventi una gabbia. Locale, per noi, significa scoprire quanto di meglio esiste sul territorio, per sostenerne la crescita, ma, soprattutto, per contribuire a realizzare quel “sistema Nord Ovest” che diventa esportabile e che aiuta le aziende a combattere la sfida della globalizzazione. Vogliamo mettere a frutto questo nostro localismo, per essere sempre più una banca di sviluppo e una “fabbrica di fiducia”, usando la creatività e la flessibilità consentite dall’essere un’impresa territoriale al servizio della comunità”. E la declinazione di questo modo di intendere la nostra missione è stata sviscerata dal presidente, Silvano Caglio, nella presentazione dell’attività svolta nel corso del 2004, “che ha seguito la rotta indicata nel piano strategico discusso ed approvato nel maggio 2003 e che da più parti era stato definito come “ambizioso” ed “impegnativo”, soprattutto per l’obiettivo di diventare banca di riferimento per l’Alto Milanese e il Varesotto -ha detto Caglio-. Lo scorso anno, commentando il bilancio 2003, dicevamo di aver raggiunto un primo traguardo, ovvero di aver ottenuto il riconoscimento del ruolo di partner da parte di chi storicamente è un attore sociale del nostro territorio di riferimento, attraverso il dialogo e la creazione di una serie di contatti con le forze economiche, politiche e sociali della nostra area. Ruolo che si è consolidato nel corso del 2004 e che oggi, senza tema di essere smentiti, possiamo definire stabilito.

Nei fatti concorriamo alla definizione, per quanto di competenza, della governance del territorio”. A supporto di questo percorso, presidente e consiglio di amministrazione hanno ricordato gli interventi più significativi dello scorso anno, dal lavoro svolto congiuntamente con la Provincia di Milano e la Confartigianato Alto Milanese per salvare dal fallimento il reparto d’eccellenza della ex Rimoldi, ovvero la Microfusione, all’essere stati identificati dalla stampa tra i soggetti protagonisti del cambiamento economico del nostro territorio ed essere quindi stati chiamati al tavolo dei relatori nel convegno per rilanciare il l’Alto Milanese e Varesotto. Poi l’essere stati individuati sui tavoli della Provincia di Varese e di numerosi comuni del Basso e dell’Alto Varesotto come il partner strategico di riferimento per sostenere i processi di innovazione sui progetti di larga banda
e di pianificazione economica sovraccomunale; l’essere stati individuati dall’Associazione industriali di Legnano come il partner di riferimento per lanciare e sostenere il percorso di riscoperta della storia dell’Altomilanese, attraverso il comune progetto per realizzare a Legnano un museo industriale; l’aver siglato un accordo di partnership strategica con Castellanza Servizi, per dare vita a collaborazioni sinergiche, capaci di mettere in campo nuove e più articolate risorse a beneficio dei Comuni, delle imprese e delle famiglie dei paesi della valle dell’Olona. Un cammino, quello della nostra Bcc, che ha ricevuto il plauso e il riconoscimento del professor Aldo Bonomi, direttore dell’istituto di ricerca Aster, che, nel corso del congresso 2004 delle Bcc lombarde svoltosi a Creta, ha indicato la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate come un punto di riferimento per la nostra attività socio-politica. “Bcc di eccellenza -ha detto Bonomi parlando di noi- che ha saputo capire il suo territorio, creando con esso un fecondo rapporto per una crescita comune. La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha studiato e capito le dinamiche del territorio e si muove per sostenerle”.
Ma il progetto più significativo di questo nostro nuovo ruolo di attore sociale è la firma del protocollo di intesa con l’Associazione Artigiani della Provincia di Varese e con la Confartigianato Alto Milanese per sostenere il rilancio e la crescita dell’economia e della coesione sociale del territorio, per dare forza allo sviluppo di un’area che intende giocare un ruolo strategico per la Lombardia e l’intero Paese: il Nord Ovest. “Quando parliamo del nostro territorio, pensiamo in primo luogo alla piattaforma territoriale che dalle porte del nuovo Polo fieristico di Rho, inglobando l’aeroporto di Malpensa, si inerpica fino a Varese -ha detto il presidente, Silvano Caglio-. Così, nel protocollo di intesa con gli artigiani, sottoscritto il 10 febbraio presso Villa Ponti a Varese, si dice che Associazione Artigiani di Varese e Alto Milanese hanno individuato nella Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate partner per sostenere il rilancio e la crescita dell’economia e della coesione sociale del territorio del Nord-Ovest per dare forza allo sviluppo di un’area che intende riaffermare il proprio ruolo, primario e strategico, per la Lombardia e il sistema Italia. Si chiarisce poi che Artigiani e Bcc uniti vogliono trovare gli strumenti necessari per aiutare il territorio del Nord-Ovest a superare la crisi congiunturale e a vincere la sfida locale nella competizione globale, partendo dalla condivisione di concetti quali persona, famiglia, lavoro e impresa, è la base che sostiene il consolidamento e lo sviluppo delle imprese con azioni congiunte”.
PER APPROFONDIRE
Un progetto tutto per i soci
Un significativo passaggio della relazione del consiglio di amministrazione sul bilancio è quello dedicato all’attività del Progetto Soci della nostra Bcc che nel corso del 2004 si è “consolidato come punto di riferimento per grandi iniziative, motore propulsore di interventi di recupero del patrimonio storico e culturale del territorio e, soprattutto, sostegno costante all’attività di una miriade di associazioni e di enti di volontariato, con erogazioni benefiche importanti e significative”. Tante, infatti, le attività promosse e sostenute dal Progetto Soci lo scorso anno, tra cui la partnership con gli Aperitivi in concerto di Legnano e con la B.A. Film Commision di Busto Arsizio; il rinnovato matrimonio con i Legnanesi dell’indimenticabile Felice Musazzi; il totale sostegno al recupero dell’antica Pala dell’Assunzione custodita nella parrocchiale di San Giorgio. “Con questi e con decine e decine di altri piccoli e grandi interventi (anche mettendo gratuitamente a disposizione l’auditorium Don Besana per 27 manifestazioni) si è proseguito nell’opera di fidelizzazione e ampliamento della base sociale, tenuta costantemente informata sull’attività della nostra banca e del Progetto Soci dalla nostra rivista ‘La Voce’, ormai diventata vero e proprio strumento di comunciazione anche con il mondo sociale, economico e politico del territorio -sottolinea il consiglio di amministrazione-. Grande importanza è stata riservata anche alle campagne di pubblicizzazione della nostra banca e dei nostri prodotti, per contribuire a rafforzare la percezione della nostra presenza e a consolidare la conoscenza dei nostri sportelli”.
Anche una multinazionale sceglie il valore della nostra banca locale
Ampio e variegato è stato il dibattito in assemblea sui temi del nostro bilancio 2004. Non abbiamo qui la pretesa di farne un sunto, ma ci piace riportare la voce di Giancarlo Piatti, amministratore delegato della Ensinger Italia srl (nella foto a sinistra), una multinazionale che opera nel campo delle materie plastiche, con 250 milioni di euro di fatturato complessivo, 1.400 dipendenti, sedi in tutto il mondo e presente in Italia dal 1991 (dal 1997 a Busto Garolfo). La Ensinger è socia della nostra Bcc e, nel suo intervento, Giancarlo Piatti ha spiegato perché una multinazionale sceglie di lavorare con una banca locale. “Innanzitutto -ha detto l’amministratore delegato perché noi abbiamo bisogno di un dialogo franco e aperto con i vertici della banca con cui operiamo: e nella Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate lo abbiamo trovato. Poi, abbiamo bisogno di una banca che vuole crescere sapendo scommettere sulle idee e sulle imprese: e qui a Busto Garolfo questa mentalità l’abbiamo trovata”. Ecco allora che, nei fatti e nelle parole di un nostro socio, si chiude il cerchio di quel “fecondo rapporto tra banche e imprese” che sta alla base del lavoro del nostro consiglio di amministrazione e che è stato sintetizzato nell’editoriale dello scorso numero firmato dal presidente Silvano Caglio. “Questo è un momento difficile per l’intero paese -ha concluso Giancarlo Piatti in assemblea- e trovare una banca che si pone come motore di tante intese tra associazioni e comunità locali è segno di una gestione illuminata che sa conquistarsi la fiducia delle imprese e della gente”.









