L’analisi delle scelte di portafoglio evidenzia che i prodotti finanziari maggiormente diffusi sono certificati di deposito e buoni fruttiferi postali (48%), seguiti da titoli di Stato (39%), fondi comuni di investimento (36%), obbligazioni (35%), depositi vincolati e azioni (32%). Tra i prodotti finanziari largamente meno presenti nei portafogli degli investitori retail italiani si annoverano gli ELTIF (European Long-Term Investment Fund, ossia fondi comuni d’investimento chiusi, alternativi e armonizzati; 2%) e i pronti contro termine (4%). Si stima che il 6% degli investitoti retail detenga ETC (Exchaged Traded Commodities), strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento diretto dell’emittente in materie prime fisiche (ETC physically-backed) o in contratti derivati su materie prime. Il grado di diffusione dei Piani Individuali di Risparmio (PIR) è pari, infine, al 7% circa
L’indagine è stata condotta nel primo trimestre di quest’anno su un campione di oltre 2.000 investitori, rappresentativo dei decisori finanziari nelle famiglie del nostro Paese.
Una quota rilevante di investitori retail considera l’orizzonte temporale di investimento (35%), i rendimenti attesi e gli obiettivi di investimento (30%) quali fattori trainanti nel guidare le proprie scelte di portafoglio. Largamente inferiore è il peso in media attribuito alle conoscenze finanziarie (18%) e alle esperienze di investimento (9%) pur essendo essi inclusi tra i parametri per la valutazione di adeguatezza MiFID II (Fig. 4.2). Rispetto all’Indagine precedente non cambia in maniera significativa l’ordine di importanza dei fattori da considerare rilevanti nelle scelte di portafoglio ad eccezione della maggiore attenzione posta sugli obiettivi di investi-mento (24% nel 2022 contro 30% nel 2024).
I portafogli degli investitori retail tendono a essere soggetti a basso turnover dato che Il 41% degli investitori dichiara di non aver venduto prodotti finanziari negli ultimi 12 mesi. Gli strumenti finanziari maggiormente venduti/acquistati sono i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i fondi comuni di investimento.