Nata in Italia a fine anni Settanta, l’impresa sociale è espressione della capacità di auto-organizzazione della società. Questo modello innovativo si basa sulla mobilitazione volontaria dei cittadini e delle cittadine promuove forme partecipative di gestione di beni e servizi di interesse generale, sfidando i modelli orientati esclusivamente alla massimizzazione del profitto. Uno strumento importante in un’epoca contraddistinta da molteplici sfide sociali, economiche, e ambientali e da un drammatico aumento di “nuovi poveri” e crescenti disuguaglianze.
l’impresa sociale rappresenti un nuovo soggetto istituzionale con caratteristiche proprie destinato a rivestire un ruolo crescente nell’economia globale. Ma si tratta anche di un ambito di ricerca di frontiera che chiama in gioco più ambiti disciplinari, ha spiegato al Festival dell’Economia di Trento la prof.ssa Mary O’Shaughnessy, della Cork University Business School
«Dall’osservazione delle prime iniziative di impresa sociale, siamo passati all’elaborazione teorica, stimolati dalle caratteristiche uniche di queste imprese» – ha spiegato il Professor Benedetto Gui, professore dell’Istituto Universitario Sophia.
E’ importante difendere le caratteristiche distintive delle imprese sociali, distinguendole dalle imprese tradizionali incluse quelle con una vocazione sociale, ha spiegato in un incontro sul tema il professor Lorenzo Sacconi dell’Università Statale di Milano.