“Nel campo bancario va recuperato il credito di relazione. Cioè che mette in relazione l’azienda con l’istituto di credito per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese sul presupposto della prossimità”, spiega Elena Beccalli dell’università Cattolica del Sacro Cuore al Festival dell’Economia di Trento.
La sua è una delle tante voci a favore della cooperazione. Secondo Claudio Bassetti è necessario riprendere in mano le fila di una relazione e per una comunità coesa e solidale: “La cooperazione è il posto privilegiato per fare formazione, educare e comprendere i comportamenti.”
Michele Odorizzi, ripercorrendo la nascita e il senso della cooperazione, ha sottolineato come sia necessario recuperare un orgoglio cooperativo e rilanciarne i principi, anche in relazione alla funzione educativa ed educante della cooperazione: “Serve un’intenzionalità, essere responsabili sul tema della salute, in termini di inclusione ed esclusione. Bisogna cambiare il paradigma sindacale, riconoscere la fatica del lavoro educativo e riorientare le politiche.”
Secondo monsignor Nunzio Galatino, presidente Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, “va liquidata la dicotomia tra profit e no profit sostenendo anche la formazione ai valori del mutualismo e cooperativistici. E per questo c’è anche bisogno della migliore politica che invece spesso ostacola il cammino verso un mondo diverso. La Chiesa di Papa Francesco accompagna l’economia sociale”.
Angelo Prandini è infine intervenuto in merito alla complessità della cooperazione, che non è caos: “Il cammino lo si fa camminando, come la cooperazione la si fa e non la si pensa. Per questo è necessario investire su soft skill e sul recupero di socialità, natura e corpo. Si imparare facendo, continuando a formarsi.”