Ateneo dell’Insubria sempre più internazionale, accordo con la più antica università della Lettonia

Rtu - Rīgas Tehniskā Universitāte
Rtu - Rīgas Tehniskā Universitāte
L’accordo suggella la collaborazione già esistente con l’Università dell’Insubria nell’ambito dell’ingegneria ambientale, tradottasi in pubblicazioni su quotate riviste scientifiche internazionali e nello scambio di numerosi docenti e studenti.

Un nuovo accordo internazionale per l’Università dell’Insubria. Il delegato del rettore all’internazionalizzazione, professor Giorgio Maria Zamperetti, ha sottoscritto a Riga, in Lettonia, un importante accordo generale di collaborazione tra l’Università dell’Insubria e l’Università Tecnica di Riga, la Rtu – Rīgas Tehniskā Universitāte. A sottolineare il rilievo dell’accordo era presente alla stipula l’ambasciatore d’Italia in Lettonia Alessandro Monti, che ha poi ricevuto per un rinfresco nella sua residenza la delegazione italiana e il rettore professor Talis Juhna con i vertici dell’ateneo lettone.

L’Università Tecnica di Riga è la più antica università della Lettonia, fondata nel 1862 ed anche la più importante di tutta l’area baltica. Si tratta di un ateneo fortemente internazionalizzato, e anche per questo motivo è stato selezionato come partner: su circa 13.500 studenti, circa un terzo proviene da oltre 100 paesi, e ciò anche grazie a 59 corsi di laurea e di dottorato (su 121 complessivi) offerti interamente in inglese da 9 facoltà. Tra essi Ingegneria ambientale, Ingegneria medica, Informatica, Cybersecurity, Chimica, Tecnologia tessile, Nanotecnologie. La facoltà di Ingegneria Economica e Management, a sua volta, eroga a sua volta ben 8 corsi di laurea in inglese con diverse declinazioni in campo economico. Sul piano della Ricerca la Rtu ha raccolto nell’ultimo anno oltre 70 milioni di euro impiegati in più di 300 progetti di ricerca internazionale e dispone di 31 laboratori e 56 centri di ricerca. I docenti di ruolo sono 577 e quasi 800 i ricercatori. Gli accordi di collaborazione internazionale riguardano 450 università in tutto il mondo.

L’accordo suggella la collaborazione già esistente con l’Università dell’Insubria nell’ambito dell’ingegneria ambientale, tradottasi in pubblicazioni su quotate riviste scientifiche internazionali e nello scambio di numerosi docenti e studenti. In questo ambito, proprio in concomitanza con la firma dell’accordo, si è svolto alla Rtu il Conect 2023 – XVI Congresso Internazionale sulle Tecnologie Climatiche e Ambientali cui ha preso parte il gruppo di lavoro del professor Vincenzo Torretta (Dipartimento di Scienze teoriche e applicate), mentre numerosi ricercatori di Rtu parteciperanno il prossimo anno alla Conferenza Internazionale su Circolarità Sostenibilità e Resilienza sulle acque reflue e la gestione dei rifiuti, organizzato dallo stesso professor Torretta.

«Lo sviluppo internazionale – commenta il professor Zamperetti – è un passaggio fondamentale per crescere e differenziarci in un mondo accademico sempre più competitivo, salendo nei ranking. L’accordo con il più importante e internazionalizzato ateneo dell’area baltica metterà a disposizione di molti nostri docenti, ricercatori e studenti interessanti opportunità per sviluppare proprie competenze. Non è naturalmente un punto di arrivo, dato che siamo continuamente alla ricerca di nuovi e qualificati partner internazionali. A questo proposito, la prossima settimana avrà inizio una nuova missione in Messico da cui ci aspettiamo un ulteriore ampliamento del nostro sempre più sviluppato network internazionale».

L’accordo con Riga è infatti solo l’ultimo tassello di un processo di internazionalizzazione dell’Università dell’Insubria sempre più accentuato. Tutti gli obiettivi fissati per il 2022 sono infatti stati raggiunti o superati: in punto di accordi internazionali, solo nel 2022 sono stati stipulati 29 nuovi accordi generali con atenei stranieri, oltre a moltissimi accordi interistituzionali nel quadro del programma Erasmus +.

Proprio con riferimento al programma Erasmus+, vi è stato nel 2022 un significativo aumento dei crediti formativi conseguiti all’estero dagli studenti insubri rispetto al totale di crediti conseguiti dagli studenti Insubria (1,86% contro il valore target dell’1,3%); e al tempo stesso, un notevole incremento rispetto al numero assoluto di studenti dell’Insubria che hanno svolto un periodo di formazione all’estero: 327 contro un target di 270 (+ 21%). L’Insubria è poi attrattiva per gli studenti stranieri, dato che 149 studenti internazionali hanno trascorso il loro Erasmus a Como o a Varese, con un incremento del 65%. Eccellenti anche i dati relativi alla mobilità internazionale dei docenti, che ha visto 43 professori dell’Insubria svolgere un periodo di insegnamento o ricerca all’estero.

Se il 2022 è stato un anno di ripresa vorticosa dopo la pandemia, i primi mesi di quest’anno indicano che il 2023 sarà un anno di ulteriore consolidamento e sviluppo dell’internazionalizzazione dell’Ateneo. Sono infatti già state finanziate diverse Summer school internazionali, mentre i bandi per la mobilità internazionale hanno avuto un notevole numero di candidature: 44 docenti e 50 componenti del personale tecnico-amministrativo hanno chiesto di svolgere un’esperienza all’estero; la mobilità studentesca in uscita per il 2023 appare in linea con l’anno precedente.

Poiché la dimensione internazionale vuole soprattutto innalzare ulteriormente il livello qualitativo dell’ateneo, è stato anche lanciato unbando per 20 borse di studio biennali (per complessivi 200.000 euro) a favore di studenti internazionali che, in possesso di particolari requisiti di eccellenza nel loro precedente percorso, vogliano conseguire un diploma di laurea all’Insubria. L’ampliamento delle strutture ricettive (City Hotel a Varese e Santa Teresa a Como) agevola sicuramente questo obiettivo.

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