Fare impresa in Svizzera: da Varese con il sostegno della Bcc un convegno per le aziende

Settima edizione del Congresso “Svizzera Italia 2023”
Settima edizione del Congresso “Svizzera Italia 2023”
Apertura di una ‘stabile organizzazione’, il lavoro dei frontalieri, il nuovo accordo bilaterale Italia-Svizzera, lo smart working e la tassazione del 2° pilastro, questi i temi di cui si è parlato

Le novità sono tante sia per le aziende che per i lavoratori. se ne è parlato a: “La stabile organizzazione ed il nuovo accordo bilaterale ITA-CH”, settima edizione del convegno per fare impresa in Svizzera, che si è recentemente tenuto alla Camera di Commercio di Varese.

Il primo gennaio 2024 entrerà in vigore il nuovo accorso di tassazione per i lavoratori italiani impiegati in Svizzera. L’accordo bilaterale, che coinvolge circa 80.000 lavoratori frontalieri provenienti dall’Italia, sostituirà quello esistente dal 1974 ed entrerà in vigore a partire dall’1 gennaio 2024. Nel vecchio accordo la tassazione avveniva alla fonte a titolo definitivo, mentre in quello nuovo la tassazione sarà Concorrente con conguaglio. Dieci gli articoli di cui è composto: si rivolge solo alle persone fisiche, individua le aree di frontiera sia per l’Italia che per la Svizzera definendo la figura del lavoratore frontaliere, definisce l’imposizione, salari, stipendi e il trattamento fiscale, elimina la doppia imposizione, introduce una commissione mista per risolvere le problematiche, definisce la cooperazione amministrativa, il regime transitorio e la possibilità di un eventuale riesame dell’accordo con cadenza quinquennale. Il 31 gennaio 2023 è invece decaduto l’accordo Italia-Svizzera sullo smart working per il periodo del Covid-19. Si auspica che il Governo intervenga dando origine ad un nuovo Accordo bilaterale tra Italia e Svizzera che regoli questa materia, sulla falsariga dell’Accordo amichevole che la Confederazione Elvetica ha siglato con la Francia che prevede la possibilità di svolgere da remoto sino ad un massimo del 40% delle ore lavorate senza far perdere lo status di frontaliere e di conseguenza tutti i benefici. Ne ha parlato il Dottore commercialista Salvatore Giallo, titolare dell’omonimo Studio professionale di Varese.

Durante il convegno si sono affrontati i temi di stabile organizzazione, il nuovo accordo bilaterale Italia-Svizzera, lo smart working e il lavoro dei frontalieri, sia sotto il profilo degli oneri sociali che per quanto riguarda il 2° pilastro, anche noto come LPP (previdenza professionale di vecchiaia e invalidità). Il congresso è stato preceduto dai saluti del Generale di brigata Crescenzo Sciaraffa, comandante della Guardia di Finanza di Varese. Al termine dell’evento i partecipanti hanno potuto incontrare i professionisti intervenuti e approfondire con loro gli argomenti trattati nel corso della giornata di lavori.

 L’avvocato tributarista Nicola Fasano ha trattato il tema della ‘stabile organizzazione’ vista dall’Italia, espressione che designa una sede fissa di affari per mezzo della quale l’impresa non residente esercita in tutto o in parte la sua attività sul territorio dello Stato. Possono essere, ad esempio, una sede di direzione, succursale, ufficio, officina, laboratorio o altro. Esistono tuttavia una serie di esclusioni, tra le quali si possono citare semplici depositi di beni, magazzini o altre attività ausiliarie o preparatorie dell’attività. Particolare attenzione è riservata alla figura della “stabile organizzazione personale”, rappresentata dall’agente dipendente che opera per conto dell’impresa estera. Per quanto concerne invece le stabili organizzazioni estere di imprese italiane un focus è stato dedicato al particolare regime di esenzione del reddito estero (la cosiddetta branch exemption). Il Dott. Claudio Rusconi, economista aziendale, ha trattato il medesimo tema della ‘stabile organizzazione’, vista però dal territorio elvetico.

Il Dott. Davide Nuzzi, fiduciario, ha affrontato il tema dell’assoggettamento alla sicurezza sociale dei lavoratori che può diventare un argomento complesso, spesso sottovalutato, quando il rapporto lavoratore-datore di lavoro è transfrontaliero. Al giorno d’oggi, infatti, le attività transfrontaliere fanno parte della vita quotidiana e più del 30 per cento dei lavoratori in Svizzera sono stranieri, di cui 1 su 5 sono frontalieri di Stati confinanti. Il tema dell’assoggettamento transfrontaliero alla sicurezza sociale va dunque valutato quando i soggetti coinvolti sono cittadini svizzeri o di paesi appartenenti alla UE o all’AELS (Associazione Europea di Libero Scambio), svolgono attività lavorativa dipendente e/o indipendente e quando l’attività è svolta in più Stati o non in Svizzera o quando ci sono più datori di lavoro.

Al Dottore commercialista Marco Galletti il compito di esporre il travagliato iter della tassazione del 2° Pilastro, detto anche LPP (previdenza professionale di vecchiaia e invalidità). Oltre a descrivere quando viene incassato (a fine vita lavorativa, riscatto anticipato o fuoriuscita dalla Svizzera), sono stati illustrati gli inquadramenti come visti dall’Italia e la tassazione. Trattandosi di reddito di fonte estera è necessario, in primis, individuare il luogo in cui deve avvenire la tassazione. Ciò avviene consultando la convenzione stipulata con la Svizzera per evitare le doppie imposizioni. Sono state infine esposte le varie modalità con cui nel corso degli anni il 2° Pilastro è stato assoggettato a tassazione in Italia e le problematiche incontrate dai contribuenti a fronte dell’evoluzione normativa.

La settima edizione del convegno, moderato dal giornalista Matteo Inzaghi, è stata organizzata da Varese Professionisti in collaborazione con lo Studio Giallo & Co., con il patrocinio del Centro Studi Villa Negroni di Vezia e la sponsorizzazione di BCC, Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, fiduciaria Mega SA, Think Srl e Computer Set Srl.

 

0 replies on “Fare impresa in Svizzera: da Varese con il sostegno della Bcc un convegno per le aziende”