In memoria di Papa Benedetto XVI: il credito cooperativo quando “l’amore è intelligente”

"Se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito".

Papa Benedetto XVI si è occupato spesso di economia, riportiamo qui uno stralcio dalla collaborazione della famiglia umana”, (paragrafo 65 dedicato all’economia e alla finanza): 

“Bisogna, poi, che la finanza in quanto tale, nelle necessariamente rinnovate strutture e modalità di funzionamento dopo il suo cattivo utilizzo che ha danneggiato l’economia reale, ritorni ad essere uno strumento finalizzato alla miglior produzione di ricchezza ed allo sviluppo. Tutta l’economia e tutta la finanza, non solo alcuni loro segmenti, devono, in quanto strumenti, essere utilizzati in modo etico così da creare le condizioni adeguate per lo sviluppo dell’uomo e dei popoli. E` certamente utile, e in talune circostanze indispensabile, dar vita a iniziative finanziarie nelle quali la dimensione umanitaria sia dominante.

Ciò, però, non deve far dimenticare che l’intero sistema finanziario deve essere finalizzato al sostegno di un vero sviluppo. Soprattutto, bisogna che l’intento di fare del bene non venga contrapposto a quello dell’effettiva capacità di produrre dei beni. Gli operatori della finanza devono riscoprire il fondamento propriamente etico della loro attività per non abusare di quegli strumenti sofisticati che possono servire per tradire i risparmiatori.

Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti. Se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito.

Tanto una regolamentazione del settore tale da garantire i soggetti piu` deboli e impedire scandalose speculazioni, quanto la sperimentazione di nuove forme di finanza destinate a favorire progetti di sviluppo, sono esperienze positive che vanno approfondite ed incoraggiate, richiamando la stessa responsabilita` del risparmiatore.

Anche l’esperienza della microfinanza, che affonda le proprie radici nella riflessione e nelle opere degli umanisti civili – penso soprattutto alla nascita dei Monti di Pietà –, va rafforzata e messa a punto, soprattutto in questi momenti dove i problemi finanziari possono diventare drammatici per molti segmenti più vulnerabili della popolazione, che vanno tutelati dai rischi di usura o dalla disperazione. I soggetti più deboli vanno educati a difendersi dall’usura, così come i popoli poveri vanno educati a trarre reale vantaggio dal microcredito, scoraggiando in tal modo le forme di sfruttamento possibili in questi due campi. Poiché anche nei Paesi ricchi esistono nuove forme di povertà, la microfinanza può dare concreti aiuti per la creazione di iniziative e settori nuovi a favore dei ceti deboli della società anche in una fase di possibile impoverimento della società stessa”.

Tale riconoscimento – sottolinea una nota di Federcasse – costituisce per il Credito Cooperativo un costante riferimento e uno stimolo ad operare ogni giorno nella ricerca di quell’ “amore intelligente”.

Papa Benedetto XVI aveva ripreso i temi del valore della cooperazione anche nella udienza concessa alla delegazione di Confcooperative e delle Banche di Credito Cooperativo nel dicembre del 2011. In quella occasione il Papa aveva sottolineato le origini dell’impegno delle cooperative, stimolandole a continuare a rappresentare un segno importante nell’economia. “Le vostre benemerite istituzioni – disse allora Papa Benedetto – sono presenti da molto tempo nel tessuto sociale italiano e rimangono pienamente attuali; esse portano in sé ideali evangelici e una vitalità che le rendono ancora oggi capaci di offrire un valido contributo all’intera comunità, sia dal punto di vista sociale, sia nel campo dell’evangelizzazione. In una stagione di grandi cambiamenti, di persistente precarietà economica, di difficoltà nel mondo del lavoro, la Chiesa sente di dover annunciare con nuovo vigore il Messaggio di Cristo, con la forza di umanizzazione e la carica di speranza per il futuro che contiene. E voi, cari amici, dovete essere consapevoli che le cooperative cattoliche hanno un ruolo importante da svolgere in questo campo”.

“Vorrei richiamare molto brevemente alcuni elementi dove la vostra azione è preziosa” aveva proseguito il Papa. “Anzitutto siete chiamati ad offrire il vostro contributo, con la specifica professionalità ed il tenace impegno, affinché l’economia e il mercato non siano mai disgiunti dalla solidarietà. Inoltre, siete chiamati a promuovere la cultura della vita e della famiglia e a favorire la formazione di nuove famiglie che possano contare su un lavoro dignitoso e rispettoso del creato che Dio ha affidato alla nostra cura responsabile. Sappiate valorizzare sempre l’uomo nella sua interezza, al di là di ogni differenza di razza, di lingua o di credo religioso, prestando attenzione ai suoi reali bisogni, ma anche alla sua capacità di iniziativa”.

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