Industria metalmeccanica varesina ottimista: produzione stabile

Stefano Franchi, Direttore Generale Federmeccanica: “Nelle imprese vediamo avanzare un nuovo umanesimo metalmeccanico”

Lindustria metalmeccanica varesina nel secondo trimestre dell’anno ha registrato tra le imprese un orientamento improntato alla stabilità, indipendentemente dalla dimensione di impresa, in linea con le prospettive evidenziate nei tre mesi precedenti. Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio Studi Univa, infatti, sotto il profilo produttivo, la maggior parte delle imprese intervistate (78,4%) ha segnalato livelli in linea con il trimestre precedente. Le previsioni per il prossimo trimestre restano improntate alla stabilità: il 73% delle imprese intervistate si attende infatti un mantenimento intorno ai valori attuali; il 21,5% si aspetta invece un aumento della produzione e solo il 5,5% un peggioramento. La dinamica del portafoglio ordini risulta in linea con quella della produzione: il 70,3% delle imprese intervistate dichiara ordini stabili rispetto al primo trimestre del 2018; il 20,9% in aumento; l’8,8% in riduzione. Simile la dinamica degli ordini dall’estero: la maggior parte delle imprese intervistate (il 69,6%) li dichiara stabili, tuttavia sembra che il mercato nazionale abbia tenuto più delle piazze estere che risentono, da una parte, in negativo delle politiche commerciali statunitensi e, dall’altra, in positivo di un buon piano industriale nazionale (Piano Industria 4.0).

“Il made in Italy – commenta il Vicepresidente dell’Unione Industriali e titolare della BTSR, Tiziano Barea – offre spazi e opportunità di crescita che le aziende devono sfruttare. È infatti crescente l’interesse che il mondo volge al nostro Paese e ai nostri prodotti. Di fronte a questo scenario positivo, però, rimangono i problemi legati all’eccessiva burocrazia e alla complessità normativa della nostra legislazione. Serve semplificazione e condivisione del progetto Italia. Le imprese, le amministrazioni locali e il governo centrale non possono prescindere dal perseguimento di un obbiettivo comune che non può che essere quello di uno sviluppo sostenibile. Il bene dell’impresa è bene comune. Nessuno deve mai dimenticare che l’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa e settimo al mondo. Un posizionamento che viene ancora prima degli investimenti fatti in questi ultimi due anni dalle imprese, grazie anche alle agevolazioni fiscali introdotte con il Piano Nazionale Industria 4.0, che farà ulteriormente crescere il nostro manifatturiero. Ciò dimostra che la flessibilità e le semplificazioni burocratiche sono le uniche vie per garantire ulteriore sviluppo e attrarre investimenti dall’estero”.

“ Dobbiamo far conoscere all’opinione pubblica il ruolo e l’importanza delle Imprese per le comunità locali e più in generale per il Paese. – dichiara il Direttore Generale di Federmeccanica, Stefano Franchi –  Tutte le volte che visitiamo un’azienda ci rendiamo conto della grande varietà delle nostre imprese, ognuna delle quali ha opportunità e problemi diversi. Noi ci impegniamo per rappresentarle tutte, da quella più grande alla più piccola, da quella che cresce a quella che incontra difficoltà. Non lasciamo indietro nessuno e andiamo avanti per realizzare un vero e proprio cambiamento culturale. Percorriamo la strada che ci porta verso la quarta rivoluzione industriale ma quello che vediamo nelle aziende è un’attenzione sempre maggiore alle persone e all’ambiente. Imprese quindi inclusive che puntano ad una crescita sostenibile. Per questo nell’era dell’automazione e della robotica si può e si deve parlare di un nuovo umanesimo metalmeccanico. Aziende di successo a dimensione d’uomo. Questo è quello che anche qui a Varese possiamo toccare con mano. Questo è quello che siamo”.

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