Voucher digitalizzazione: aperto nuovo bando della Camera di Commercio di Varese

Le domande potranno essere inoltrare fino a lunedì 29 ottobre tramite il sito della Camera di Commercio.

La Camera di Commercio di Varese scende in campo con i suoi voucher per la digitalizzazione delle imprese, dopo quelli nazionali, che hanno messo a disposizione delle aziende molto meno di quanto promesso.  Si tratta di contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili e per un importo massimo di 15mila euro ad azienda. Ciò a supporto di investimenti per l’acquisto di attrezzature tecnologiche, programmi informatici, servizi di consulenza e formazione per l’innovazione digitale 4.0. Soluzioni per la manifattura avanzata e additiva, Internet of Things, cybersicurezza e business continuity, big data e analytics, sistemi di e-commerce, piattaforme digitali per la logistica, soluzioni digitali per l’ottimizzazione della supply chain: questi solo alcuni esempi degli ambiti tecnologici coperti dal bando aperto alle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori. 
Le domande potranno essere inoltrare fino a lunedì 29 ottobre tramite il sito della Camera di Commercio di Varese. 
Sono ammissibili le spese in consulenza, formazione e acquisti in attrezzature tecnologiche e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto nel limite del 50% del totale dell’investimento previsto dall’azienda.
Per quanto riguarda le attività di consulenza e di servizi l’impresa, per vedersi riconosciuto il diritto al voucher, dovrà rivolgersi a fornitori qualificati, tra cui i Digital Innovation Hub. Come, appunto, il Digital Innovation Hub Lombardia Varese che fornirà servizi di consulenza e formazione per il tramite di SPI – Servizi & Promozioni Industriali Srl, la società di servizi dell’Unione Industriali, antenna territoriale del DIH Lombardia. “Ecco – commenta ancora De Battista – come vogliamo essere di concreto aiuto nei processi di digitalizzazione delle imprese, anche quelle a noi non associate: attraverso i servizi che siamo in grado di mettere in campo per il tramite della lungimirante costituzione a livello regionale del DIH Lombardia, nato dall’intesa tra tutte le Associazioni di Confindustria Lombardia, e di cui il DIH Lombardia Varese è il braccio operativo sul territorio per il tramite dell’Unione Industriali e di SPI Srl”.
Per informazioni le imprese possono rivolgersi all’Area Finanza e Agevolazioni dell’Unione Industriali. 

Al bando lanciato a inizio 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico  hanno avuto accesso 126 imprese associate all’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, per un totale di 310.671 euro di contributi a fondo perduto. Tanto per dare un’idea delle proporzioni, parliamo di oltre il 10% della compagine associativa di Univa. “Questi numeri – commenta Marco De Battista, Presidente della società di servizi alle imprese dell’Unione Industriali SPI – Servizi & Promozioni Industriali Srl – danno il senso dell’importanza che i processi di trasformazione digitale stanno assumendo all’interno delle strategie di crescita delle imprese del nostro territorio. Il 10% è una percentuale altissima se paragonata a quella degli accessi e delle richieste relativi ad altri bandi. Il sostegno a questi fenomeni è dunque fondamentale in una politica di sviluppo sia locale, sia nazionale. Ma anche associativa. Per questo come Unione Industriali stiamo facendo dell’affiancamento al sistema produttivo nell’implementazione di progetti legati a Industria 4.0 una delle nostre priorità. Ciò anche attraverso l’azione del Digital Innovation Hub Lombardia Varese che ha sede all’interno della nostra associazione e della nostra società di SPI Srl”.

I numeri di Varese
La domanda di digitale da parte delle imprese è così elevata da superare quelle che sono le disponibilità fino ad oggi messe in campo dal Mise. Il bando, infatti, si prefiggeva di erogare contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili, per un massimo di 10mila euro ad azienda. Così non è stato. Troppe le richieste arrivate al Ministero rispetto alle risorse assegnate alla regione Lombardia, così come ad altri territori in Italia. Ad un certo punto sembrava quasi che non si riuscisse a coprire nemmeno il 10% degli investimenti delle imprese. Solo un rifinanziamento ha permesso di arrivare, secondo un’elaborazione dell’Unione Industriali, confermata anche da altre associazioni territoriali del Sistema Confindustriale lombardo, a coprire in provincia di Varese mediamente il 15% degli investimenti digitali ammissibili secondo le regole del bando. Ciò ha portato una media di contributi a fondo perduto per le imprese varesine di 2.485 euro, con punte massime di poco più di 3mila euro. A livello di singoli settori è la meccanica, con 49 imprese associate Univa, quella che ha avuto il maggior accesso ai contributi. Su questo podio anche il tessile e abbigliamento con 19 imprese e il terziario avanzato con 15. Seguono la gomma-plastica (14); la chimica-farmaceutica (7); cartarie (6); servizi infrastrutturali e trasporti e attività varie (4). E poi ancora materiali da costruzioni estrattive e cave, siderurgia, legno tutti con 2. E le alimentari con un’azienda. 

 

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