Tre miliardi di euro a fondo perduto per le imprese che fanno innovazione dall’Europa

Si tratta di un programma europeo per le Piccole e Medie Imprese che intendono sviluppare delle innovazioni per accrescerne la competitività sui mercati internazionali.

Si chiama SME Instrument il programma europeo di Horizon 2020 dedicato esclusivamente alle Piccole e Medie Imprese che intendono sviluppare delle innovazioni (di prodotto, di servizio, di processo e di business model) per accrescerne la competitività sui mercati internazionali. A disposizione ci sono tre miliardi di euro in tre anni. Le PMI possono cooperare con altre imprese e con organizzazioni di ricerca o università. Pertanto la condizione minima è la partecipazione di un soggetto giuridico stabilito in uno Stato membro o in un paese associato.

Dal 2018 questi fondi saranno caratterizzati da un approccio puramente bottom up, con la possibilità per le aziende, dunque, di presentare proposte in diversi ambiti tecnologici e applicativi. In generale, l’obiettivo è quello di soddisfare i bisogni finanziari delle PMI mediante una struttura composta da tre fasi che ricalcano l’intero ciclo innovativo: dalla valutazione della fattibilità tecnico-commerciale dell’idea, passando per lo sviluppo del prototipo su scala industriale e della prima applicazione sul mercato fino ad opportunità di networking per la fase della commercializzazione.

 

Fase I – Proof-of-concept

Analisi della fattibilità tecnico-scientifica e del potenziale economico-commerciale dell’idea progettuale. Qui le aziende possono chiedere un contributo forfettario di 50.000 euro per un progetto della durata di massimo 6 mesi. Vengono finanziati tutti i costi eleggibili (costi diretti e indiretti) che possono essere ricondotti alle attività per il Feasibility study dell’idea progettuale (se propriamente implementate) e che corrispondono alla somma forfettaria stabilita come importo finanziabile dalla Commissione Europea. Le attività in questa fase comprendono (tra le altre) l’analisi dello stato dell’arte, la valutazione del rischio, l’analisi del regime della proprietà intellettuale, la ricerca di eventuali partner, l’analisi di mercato e dei competitor, lo sviluppo della strategia di commercializzazione, ecc. L’obiettivo è quello di definire ulteriormente le caratteristiche chiave del percorso di commercializzazione in linea con la strategia aziendale. La proposta in Fase 1 consiste nella presentazione di un Busines Plan  (secondo il template di dieci pagine impostato dalla Commissione europea) nel quale verranno fornite le informazioni principali relative al progetto che si intende sviluppare. Il risultato di questa fase è la realizzazione di un Business Innovation Plan più elaborato che indica nel dettaglio le azioni che l’azienda intende mettere in atto per sviluppare l’innovazione e portarla sul mercato. Tale documento sarà il punto di partenza nel caso si volesse presentare la proposta in Fase 2.

Fase II – Sviluppo e Dimostrazione

Si tratta del progetto di “market replication” vero e proprio, della realizzazione dell’idea progettuale e dello sviluppo di nuovi (o migliorati) prodotti, servizi o tecnologie innovative, pronte per essere commercializzate a fine progetto. Le aziende qui hanno a disposizione un co-finanziamento al 70% per proposte il cui contributo comunitario si aggira tra 0.5 e 2.5 milioni di euro. La durata indicativa del progetto va dai 12 ai 24 mesi. Le attività si incentrano su sviluppo, dimostrazione e validazione del prototipo su scala industriale, verifica delle performance ed eventuale miniaturizzazione fino alla prima replicazione sul mercato. Fondamentali le attività di c.d. pre-marketing. La proposta in Fase 2 consiste nella presentazione di un Business Plan più approfondito rispetto a quello di Fase 1, secondo il template di 30 pagine pre-impostato dalla Commissione europea. L’azienda può presentare la proposta di fase 2 sulla base degli studi di fattibilità elaborati in Fase 1 o presentare domanda diretta di accesso alla Fase 2 nel caso in cui l’azienda abbia già sviluppato il Business Plan per mezzo di altre forme di finanziamento. In questo caso per accedere alla Fase 2 non è necessario aver partecipato alle Fase 1.

I costi ammissibili devono essere dichiarati nelle seguenti forme di costo:

  • costi di personale diretti,
  • costi diretti di subappalto,
  • costi diretti di fornitura supporto finanziario a terze parti,
  • altri costi diretti (es. viaggi, attrezzature, materiali di consumo);
  • costi indiretti sulla base di una flat-rate del 25% dei costi diretti ammissibili.

Fase III – Commercializzazione 

Non prevede un finanziamento diretto ma  un supporto nel facilitare l’accesso a ulteiori finanziamenti dal settore privato e a ulteriori opportunità di networking che permettano di immettere l’innovazione sul mercato e garantire il supporto al progetto anche nel lungo periodo. Aver superato le prime due fasi rappresenta un Quality Label (etichetta di qualità) che garantisce supporto indiretto all’accesso alla finanza di rischio, al dialogo con gli investitori privati (ventur capital o business angels), all’assistenza nello sviluppo del networking e nella partecipazione ad eventi promozionali,a  training avanzati.

Domande

Le domande di finanziamento possono essere presentate esclusivamente mediante procedura telematica, dal 8 febbraio 2018 al 7 ottobre 2018.

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