Imprese: crescono produttività e investimenti

Secondo le ultime rilevazioni Istat nel 2014 il valore aggiunto realizzato è cresciuto dell'1,5% rispetto al 2013, dopo due anni consecutivi di calo. Produttività +3% e investimenti +7,3%

Gli ultimi dati Istat rivelano che in Italia le imprese dell’industria e dei servizi hanno realizzato nel 2014 un valore aggiunto pari a circa 688 miliardi di euro, l’1,5% in più (a prezzi correnti) rispetto al 2013, dopo due anni consecutivi di calo.

Il numero di addetti si riduce dell’1,5% sull’anno precedente mentre la produttività nominale del lavoro (espressa dal valore aggiunto per addetto) aumenta del 3%. La spesa per investimenti è in espansione del 7,3% dopo essere stata in calo per tre anni consecutivi.

Sul piano settoriale, i servizi forniscono il contributo più ampio (57,5%) al valore aggiunto totale dell’industria e dei servizi, seguono industria in senso stretto (35,7%) e costruzioni (6,8%).

Le imprese manifatturiere che esportano mostrano una performance economica migliore rispetto a quelle orientate esclusivamente al mercato interno: la produttività nominale del lavoro è infatti più che doppia (quasi 68mila euro contro oltre 30mila), la profittabilità è tripla (33,3% contro 11,0%) come pure l’intensità degli investimenti (9mila euro per addetto contro 3mila).

Le microimprese (meno di 10 addetti) contribuiscono per il 30,4% al valore aggiunto complessivo, le piccole e medie per il 38,7% e le grandi per il 30,9%.

Nel 2014 i gruppi d’impresa in Italia sono oltre 95 mila, comprendono quasi 219 mila imprese residenti e occupano oltre 5,6 milioni di addetti, generando oltre 376 miliardi di valore aggiunto (il 54,7% del totale industria e servizi e il 70% delle società di capitali).

La dimensione media delle imprese appartenenti a gruppi domestici è di 12,5 addetti, contro 78,6 dei gruppi multinazionali esteri e 87,3 dei gruppi multinazionali a controllo nazionale.

Il 75,5% dei gruppi ha una struttura elementare (1-2 imprese attive); quelli con strutture più articolate (più di 10 imprese residenti) sono la minoranza ma hanno un impatto importante sull’occupazione (31,7% di addetti).

Rilevante è la presenza di piccole e medie imprese nel perimetro di controllo dei gruppi, dove rappresentano il 24,8% delle controllate, il 40% degli addetti e contribuiscono per il 38,8% al valore aggiunto realizzato dai gruppi.

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