La dispersione scolastica è quel fenomeno per cui i ragazzi abbandonano gli studi prima della conclusione del ciclo scolastico di istruzione obbligatoria. In Italia è preoccupante: interessa il 17% dei ragazzi fra i 10 e i 16 anni. Inoltre l’11,8% degli individui fra i 18 e i 24 anni si è fermato alla sola licenza media (l’obiettivo UE per il 2020 è abbassare questa percentuale al 10), una condizione che rende destinati alla disoccupazione il 45% di questi ragazzi.
Un modello efficace per affrontare il problema e garantire agli alunni una formazione adeguata è stato elaborato vicino a noi, a Gallarate. Nelle quattro scuole secondarie di 1° grado (le ex “scuole medie”) della città, con il coinvolgimento anche dei Servizi Sociali del Comune, è attivo il progetto “Don Milani 2” della Fondazione Exodus, un insieme di interventi educativi e formativi, nato nel 2013/13, che nonostante le difficoltà e l’incertezza dei fondi ha portato al conseguimento del titolo di studio il 90% dei ragazzi coinvolti, molti dei quali hanno deciso di proseguire il percorso scolastico anche dopo il ciclo obbligatorio. Un successo che ha spinto il magazine Vita.it a raccontare questa esperienza, con un’intervista alla coordinatrice del progetto Bruna Dentella.
Per ottenere risultati così soddisfacenti sono stati necessari professionalità, interventi mirati sulle esigenze di ogni studente, coinvolgimento degli insegnanti e delle famiglie e un approccio complementare rispetto a quello delle classiche lezioni in aula, con un pizzico di creatività. Per alcune attività didattiche, come racconta Varesenews, il Comune di Gallarate ha messo a disposizione Villa Calderara, che ha l’obiettivo di diventare una casa formativa per la città e il territorio.
Il progetto Don Milani a Gallarate
Il progetto Don Milani 2 della Fondazione Exodus