«Il primo semestre 2006 si chiude con dei valori di bilancio di tutto rispetto. Continua, quindi, la crescita solida e dinamica intrapresa già nel corso dello scorso anno. Positive performance si possono ascrivere sia con riferimento ai dati patrimoniali che di conto economico». Mentre si appresta a celebrare il primo anno al posto di comando della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, il direttore generale Paolo Innocenti, ufficialmente alla guida della nostra Bcc dall’ottobre 2005 (anche se in realtà il timone lo governa da un po’ più di tempo), snocciola con soddisfazione i dati del 2006. Un’annata brillante, di quelle che in vigna si metterebbero a invecchiare con grande rispetto, per poi parlarne a lungo e additarla ad esempio. E, a riprova della performance, Innocenti aggiunge che «le prospettive per fine anno fanno intravedere andamenti in ulteriore miglioramento, tanto che si ritiene di poter superare l’ottimo utile netto raggiunto nel 2005». Insomma: i numeri girano e l’affezione alla Banca locale dell’Altomilanese e del Varesotto cresce. Così la nostra Bcc, per rispondere alle tante richieste ed esigenze che giungono da più parti, si espande, e porta i propri valori in nuovi territori. «Abbiamo iniziato ad operare nel Castanese, aprendo a settembre una filiale a Buscate – annuncia infatti Paolo Innocenti-. E a dicembre, Banca d’Italia permettendo, sbarcheremo nel centro più importante di questo nuovo territorio: il comune di Castano Primo». Ma lasciamo Innocenti al suo lavoro e andiamo a vedere i numeri di questa semestrale. Scorrendoli, si comprende a fondo l’ottimismo del direttore generale. Gli impieghi hanno superato i 368 milioni di euro, segnando un incremento rispetto a giugno 2005 di quasi il 26 per cento; la raccolta globale si attesta sugli 800 milioni di euro (+8,4 per cento rispetto a giugno 2005), «di cui 385,8 milioni sono rappresentati dalla raccolta diretta sulla clientela », spiega il direttore; il risparmio gestito si approssima a 84 milioni di euro, con un aumento di quasi il 70 per cento rispetto allo scorso anno; il portafoglio titoli di proprietà si mantiene ancora sopra i 102 milioni di euro e il patrimonio di vigilanza intorno ai 90 milioni di euro; il margine d’interesse segnala un incremento del 16,5 per cento, «peraltro dovuto solo in minima parte all’aumento dei tassi di interesse – precisa il direttore Innocenti -, poiché molto ha inciso il forte sviluppo dei volumi»; il margine d’intermediazione ha segnato un +9 per cento, «a motivo della sensibile crescita delle commissioni attive (+20 per cento) – dice il direttore -, che hanno assorbito le perdite da operazioni finanziarie dovute alle minusvalenze sui titoli derivanti dalla curva dei tassi in salita»; i costi operativi, a motivo del brillante sviluppo aziendale che la Bcc sta sperimentando, sono incrementati del 14 per cento; il risultato lordo di gestione ha mostrato un incremento del 14,8 per cento e l’utile derivente dall’operatività ordinaria del 22 per cento «se rapportato a giugno 2005 – sono ancora spiegazioni di Innocenti – e del 62,3 per cento su dicembre 2005. Dato, quest’ultimo, ricavato annualizzando il valore di giugno 2006». L’utile netto semestrale ha dunque superato i 2,8 milioni di euro. Peraltro riclassificando il bilancio secondo la nuova normativa IAS, che prevede, tra i numerosi cambiamenti, la svalutazione dei crediti secondo parametri storici di rischiosità del credito (penalizzanti per la Banca) l’utile netto diminuisce di poco attestandosi sopra ai 2,7 milioni di euro. “Da sottolineare, comunque, che proprio in relazione alla rischiosità del credito, le consistenze delle sofferenze e degli incagli sono in contrazione rispetto al 2005 – riprende il direttore generale, Paolo Innocenti -. E, soprattutto, sta diminuendo la loro incidenza sugli impieghi, che, rispettivamente, si attesta al 3,2 per cento e all’1,7 per cento, portandosi su valori prossimi alla media regionale di categoria». Un altro elemento importante per monitorare il buono stato di salute della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è il cosiddetto “indicatore di efficienza”, ovvero il rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione. «L’indicatore di efficienza sta scendendo – dice soddisfatto il direttore -. E tutto lascia presagire che, a fine anno, dovrebbe posizionarsi sotto al 70 per cento. Si tratta di un traguardo importante, perché sarebbe la prima volta, dall’anno della fusione tra Busto Garolfo e Buguggiate (avvenuta nel 1999), che si sfonda il tetto del 70 per cento». Tornando ai dati, anche il grado di patrimonializzazione si mantiene elevato, con un coefficiente di solvibilità superiore al 23 per cento: «Un altro dato di tutto rispetto – commenta Innocenti -, basti pensare che il limite posto da Banca d’Italia è pari all’8 per cento». Da ultimo uno sguardo al numero dei Soci, che alla fine del primo semestre del 2006 hanno toccato le 2.451 unità, mentre i clienti sono 22.368. «Risultati davvero importanti, in linea con le nostre aspettative e con il trend imboccato dalla banca negli ultimi tre anni – chiosa il presidente, Silvano Caglio -. Come Consiglio di Amministrazione siamo certi che questo stato di buona salute della nostra Bcc ci permetterà di raggiungere traguardi ancora più ambiziosi, per svolgere sempre meglio il nostro compito, che non prevede la ricerca dell’utile, ma dell’utilità per il territorio. L’unico, vero obiettivo della nostra crescita, infatti, è quello di servire sempre al meglio le nostre comunità di riferimento. E per farlo dobbiamo avere una banca sana, in grado di rispondere con velocità ai bisogni e di individuare le giuste soluzioni».