È bastato un colpo d’occhio per capire cosa significhi oggi essere banca locale. A chi è venuto lo scorso 23 novembre al centro congressi Ville Ponti di Varese è stato sufficiente entrare in Villa Andrea per avere la misura del ruolo di una Banca di Credito Cooperativo sul territorio. Non c’era un posto libero nella sala convegni. Una platea che per quanto tecnica, è stata di qualità. Del resto, il tema proposto non era dei più semplici: abbiamo parlato di efficientamento energetico e di “case a contatore zero”. Argomento che, per quanto all’apparenza ostico, va a toccare la nostra quotidianità, il nostro vivere e le nostre scelte. Rientrano qui i temi dell’inquinamento, della sostenibilità, del rilancio economico e del risparmio. Temi oggi ineludibili che necessariamente devono essere messi all’ordine del giorno di chi vuole bene al territorio, al proprio territorio. Così il nostro essere Credito Cooperativo è diventato relazione.
Si parla molto di come stia cambiando la società. L’avvento di internet, i social network, la dipendenza da Google e l’affidamento a Wikipedia: le informazioni sono alla portata di tutti. Basta digitare una parola e si apre un mondo. Eppure manca sempre una cosa: il dialogo. Un confronto aperto capace di mettere in rete la conoscenza (e non solo le informazioni), per poter arrivare a costruire un qualcosa di nuovo. La nostra Bcc lo ha fatto. Si è proposta di colmare questo gap, questa asimmetria informativa dove molti sanno ma pochi condividono, per far dialogare un territorio attorno a temi che sono di pressante attualità. In una parola: ha fatto relazione. Attorno al tavolo di Varese si sono messi i progettisti, con l’ordine degli Architetti, quello degli Ingegneri e il Collegio dei Geometri; si è seduta l’Ance, ovvero i costruttori; sono venuti Legambiente e il Comune oltre ad alcuni istituti formativi. Abbiamo fatto rete dimostrando che una Bcc è capace di fare la differenza e di creare occasioni di condivisione.
Un ruolo che abbiamo assunto con consapevolezza e responsabilità, anche facendo alcune scelte precise. E, come nel nostro stile, mettendoci la faccia. A questo ruolo non vogliamo rinunciare. E l’esempio di Varese ne è una testimonianza concreta perché essere banca locale comporta delle responsabilità in più: si vive a contatto con il territorio, si conoscono volti e storie, e si progetta. Insieme.
A chiusura di un anno dedicato ai festeggiamenti per i 120 anni di fondazione, siamo pronti a voltare pagina. Non si tratta soltanto mettere 2018 sul nostro calendario, ma di camminare verso il gruppo unico. Il 2018 infatti ci vedrà entrare nel Gruppo bancario Iccrea, scelta imposta ma anche necessaria. Ma all’interno del Gruppo sappiamo già che al nostro ruolo non rinunciamo. Vogliamo continuare ad essere volano di sviluppo e motore di confronto.
Si dice che la paura del cambiamento derivi da indecisione sugli obiettivi, non conoscenza della propria storia e mancata fiducia nei propri compagni di viaggio. La nostra Bcc sa da dove viene, ha obiettivi chiari e sa che può contare su una squadra forte e motivata.