E’ stato firmato dal Ministro del lavoro Calderone e dal Ministro dell’economia Giorgetti e pubblicato il 29 novembre in GU il decreto che dispone a partire dal primo gennaio 2024 un adeguamento all’inflazione pari a +5,4% per le pensioni (diversamente da quanto previsto sempre dal MEF qualche settimana fa: 5,6% )
Il valore è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023, rispetto all’indice definitivo 2022. Lo ha calcolato Fisco e Tasse.
Si ricorda che l’aumento degli assegni delle pensioni viene riconosciuto nelle modalità previste dalla normativa vigente al 1 gennaio 2024 ( che è in corso di modifica con la legge di bilancio in discussione alle Camere) come segue:
- pensioni fino a 4 volte il minimo = fino a 2,272,76 euro : rivalutazione del 100% (aumento effettivo pari al 5,4% dell’assegno)
- pensioni da 4 a 5 volte il minimo= da 2,271,76 a 2.839,70: rivalutazione dell’85% aumento effettivo pari al 4,59%
- pensioni da 5 a 6 volte il minimo = da 2.839,70 a 3.407,64: rivalutazione del 53% = aumento pari al 2,862,%.
- pensioni da 6 a 8 volte il minimo = da 3,407,64 a 4.543,52 : rivalutazione del 47% = aumento pari al 2,538%
- pensioni da 8 a 10 volte il minimo = da 4.543,52 a 5.679,40 : rivalutazione del 37% = aumento pari al 1,998%
- pensioni oltre 10 volte il minimo = oltre 5.679,40 : rivalutazione del 22% = aumento effettivo del 1,188%
Va ricordato che per ogni fascia è previsto un importo di garanzia applicabile quando, calcolando la perequazione con la percentuale della fascia, si ottenga un risultato inferiore al limite della fascia precedente comprensivo della perequazione.