“La cultura mette in connessione le persone e l’economia civile intende tessere un sistema di relazioni con la persona al centro. L’arte è per sua natura generativa, insieme alla cultura hanno come obiettivo quello di rigenerare le persone, così come l’economia civile deve essere generativa perché ha come obiettivo quello di rigenerare la società”, ha spiegato Matteo Spanò, Presidente MUSe e Vice presidente Federcasse, all’ultima edizione del Festival di Economia Civile
“La cultura è essa stessa motore di sviluppo e di ricchezza non solo quantitativa: un euro investito in cultura ne genera 3,2 e questo smentisce l’affermazione per cui con la cultura non si mangia e il valore va oltre quello meramente economico, perché ha reso grande il nostro Paese. È la comunione, la condivisione, l’impegno comune che ci trasforma: questo è il vero valore dell’economia civile”.
Il successo di Andrea Bocelli ne è un esempio importante. “Fin da bambino – ha detto Bocelli all’ultima edizione del Festival dell’Economia Civile – la passione per il canto mi ha fatto sentire la responsabilità di farlo al meglio, quando poi le persone ti donano il loro tempo per ascoltarti la responsabilità cresce ancora. Credo sia vero quello che diceva Dostoevskij: la bellezza ci salverà.
La cultura è un valore assoluto fondamentale, ma la cultura ha un costo e purtroppo non sono sicuro che tutti abbiano una vera e propria cultura: a tutti abbiamo dato un’alfabetizzazione, ma non si fa abbastanza perché la cultura media cresca, anzi mi sembra che si faccia di tutto affinché si impoverisca”.
Andrea Bocelli è stato premiato con il riconoscimento di “Ambasciatore dell’Economia Civile”, per avere avuto la capacità di unire i principi dell’economia civile alla sua arte e diffondere i valori dell’uguaglianza, dell’integrazione e della sostenibilità. Il nuovo format del Festival “artisti per la sostenibilità” premierà ogni anno gli artisti più sostenibili di Italia.