Per favorire l’occupazione giovanile sono previsti incentivi pari al 60 per cento della retribuzione per un periodo di 12 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono giovani sotto i trenta anni di età, non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON “Iniziativa Occupazione Giovani”.
Stiamo parlando dei Net, giovani che non lavorano e non studiano.
L’incentivo è cumulabile con l’esonero contributivo nella misura del 100 per cento, per un periodo massimo di trentasei mesi, e con altri incentivi previsti dalla legislazione vigente.
Si deve trattare di nuove assunzioni effettuate a decorrere dal 1° giugno e fino a fine anno. Il contributo è riconosciuto per le assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante (l’apprendistato di secondo livello). L’incentivo non si applica ai rapporti di lavoro domestico.
Il governo spera in questo modo di avere quest’anno circa 70mila nuove assunzioni di giovani under30, delle quali il 56% (39mila individui) con un contratto stabile o di apprendistato professionalizzante, per una retribuzione media mensile (calcolata sul 2021) pari a 1.300 euro.
La domanda per la fruizione dell’incentivo va inviata, attraverso apposita procedura telematica, all’Inps, che, entro cinque giorni, sempre on line, comunica la disponibilità di risorse per l’accesso all’incentivo. Se c’è budget i soldi vendono riservati al richiedente, ma entro sette giorni dovrà essere firmato il contratto incentivato, ed entro i successivi sette giorni, si dovrà comunicare a Inps, ancora in via telematica, l’avvenuta stipula del rapporto di lavoro. In caso di mancato rispetto di questa tempistica il richiedente decade dalla riserva di somme operata in suo favore, che vengono quindi rimesse a disposizione di ulteriori potenziali beneficiari.